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Bari/ Intervista. I rapporti tra la Puglia e la Georgia

Creato il 15 marzo 2013 da Antonio Conte

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Bari. Le incontri tra piazza Aldo Moro e piazza Umberto I, spesso in coppia, sono le donne della Georgia. Parlano piano la loro lingua che deriva dal Kartvelico o Caucasico, una delle sette lingue più antiche del mondo. La lingua georgiana ha avuto origine precisamente dal proto-cartvelico, una lingua parlata nella regione del Caucaso e della Turchia del Nord, risalente al III e II millennio a.C.

La prima iscrizione in georgiano risale però solo al 430 d.C. ed è stata rinvenuta su una chiesa nei pressi di Bethlehem (Georgia). Il georgiano è, fra l’altro, una lingua che possiede un’antichissima tradizione letteraria; i primi testi risalgono al 5 secolo d.C.

La migrazione dalla Georgia all’Italia è considerevole e in Puglia vive una nutrita comunità del popolo caucasico con suoi luoghi d’incontro, agenzie di spedizione di denaro, corrieri e un ristorante. Esiste anche un’associazione diretta da Angelo Cirone e Luisa Tabeshadze. Ho voluto incontrarli presso la loro sede.

D.  Che paese è la Georgia?
R. (Cirone) La Georgia è un paese dalle grandi potenzialità con i suoi 4.800.000 abitanti e una posizione strategica nell’area caucasica. La sua collocazione è centrale e consente di mettere in relazione non soltanto la Georgia e l’Italia, ma anche tutto quel mondo che si affaccia sulle sponde del Mar Nero. La Georgia, da un punto di vista imprenditoriale, è un paese da 4.800.000 di abitanti, però ha un bacino di utenza di 250.000.000 di cittadini. Questi numeri sono interessanti  soprattutto per il nostro sistema delle piccole e medie imprese. Il paese caucasico risulta particolarmente attrattivo per gli investimenti. 

D. Quando ha cominciato ad interessarsene?
R. L’interesse per la Georgia nasce nel 2004. In quell’anno non erano maturi i tempi per poter pensare alla costituzione di un’associazione che ha visto la luce alla fine del 2008. Anche perché c’era un problema giuridico nel costituirla, la gran parte dei cittadini della Repubblica di Georgia che allora arrivavano in Italia erano clandestini. Non si poteva rinviare ulteriormente. Nel tempo la situazione è migliorata. Adesso nel consiglio direttivo c’è la signora Luisa Tabeshadze (42 Anni) che ricopre la carica di vicepresidente. 

D. Come si raggiunge il Paese caucasico?
R. La Georgia non è distante dall’Italia né per motivi geografici né per aspetti culturali. La Puglia in particolare somiglia molto alla Georgia. Come distanza la Georgia può essere considerata un volo a medio raggio. Prima non esistevano collegamenti aerei diretti. Ora è più facile raggiungere il paese caucasico. Se fosse disponibile un volo, la distanza da Bari a Tblisi sarebbe coperta in tre ore e cinquanta minuti. Meno che da Roma, da dove si impiegano quattro ore e dieci minuti. Dal 1° luglio del 2012 una compagnia italiana garantisce un collegamento  Roma Tblisi. Come presidente di Asso-Georgia recentemente ho incontrato una rappresentate della compagnia per ridurre il costo del volo. Oggi un biglietto Bari Roma e Roma Tblisi costa circa 700 euro. In particolare stiamo intervenendo sulle tratte nazionali: Bari Roma e Venezia Roma. Come associazione stiamo fornendo alla compagnia aerea dei dati statistici sulla distribuzione dei cittadini della Repubblica di Georgia nelle regioni italiane e nei capoluoghi di regione e di provincia. 

D. Quali sono gli scopi dell’Associazione?
R. Gli scopi sono quelli di promuovere le relazioni commerciali e culturali tra i due paesi, perché cultura e commercio vanno di pari passo. Non ci può essere commercio se non c’è la cultura.  

Quali sono  i numeri della presenza georgiana a Bari?
R. Solo a Bari ci sono 3.500 cittadini georgiani. Se si considera la sola Provincia di Bari, intesa senza la 6^ Provincia pugliese Barletta Andria Trani (BAT), le presenze sono 4.500. Quindi, a Bari e Provincia più la BAT vivono 5.000 georgiani. Tutta la Puglia ne conta intorno agli 8.000. Quella barese è la prima comunità in Italia e la terza in Europa.  

D. Sull’immigrazione ci sono molti luoghi comuni. E’ vero che la comunità del paese del Vello d’Oro si distingue per l’alta scolarizzazione e cultura dei suoi abitanti? 
R. Si, questo dato è esatto, perché la maggior parte dei georgiani quanto meno ha un diploma. Molti cittadini hanno un titolo di laurea. Faccio degli esempi. Luisa Tabeshadze, la vicepresidente di Asso-Georgia, è laureata in lingue, in patria era insegnate di scuola media superiore. Durante il socialismo era possibile per tutte le famiglie accedere all’istruzione superiore ed universitaria. Lela Sirbiladze  (32 anni) è laureata in biologia medica e in questi giorni stiamo aspettando l’equipollenza del suo titolo di studio. Quindi, iniziano i primi riconoscimenti dei titoli accademici stranieri. Non è semplice per via delle difficoltà burocratiche. Da un punto di vista delle lingue loro parlano il georgiano, il russo, l’inglese e l’italiano.

D. Che tipo di attività svolgono i cittadini della Georgia in Puglia?
R. La stragrande maggioranza si occupa di collaborazione domestica e domiciliare per gli anziani. Il dato, in misura inferiore, vale anche per gli uomini. E’ la necessità che li spinge a fare questo. Ci sono giovani che fanno il muratore o che hanno intrapreso altre attività artigianali.

D. Quanto contribuisce l’Associazione allo sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due paesi?
R. La Georgia è un paese di recente costituzione. A livello di governo si stanno muovendo delle cose. L’associazione collabora con le due ambasciate: quella di Georgia a Roma e quella d’Italia a Tblisi. Trattandosi di un paese nuovo ci vuole del tempo per consolidare questi rapporti bilaterali. Non ultima è un’iniziativa che stiamo prendendo con l’università di Tblisi per presentare un libro nei due paesi ed avviare degli accordi tra atenei. La nostra strategia è quella di creare delle sinergie tra i soggetti che si interessano della Georgia. Talvolta le iniziative si esauriscono dopo un viaggio. Questo è un lavoro costante a cui dedicare trecentosessantacinque giorni all’anno. L’associazione è attiva anche il Sabato e la Domenica.

D. A Gori il 21 dicembre 1879 nasceva Iosif Vissarionovič Džugašvili detto Stalin. Dopo il dissolvimento dell’URSS si sono susseguite: la secessione dell’Abkhazia e le guerre per l’Ossezia del Sud. Quanto pesa l’eredità prima sovietica e poi russa nella Georgia di oggi?
R. Nel 2003 c’è stata la Rivoluzione delle Rose, non violenta guidata da Mikheil Saakashvili, che ha portato la democrazia e il vento dell’Occidente. Tutto ciò non è stato gradito alla vicina Russia di Putin che ha sempre avuto interesse per questo paese come anche per l’Ucraina. La Georgia non va intesa come fine a se stessa, ma come sbocco sul Mar Nero. I conflitti nelle regioni separatiste dell’Abkhazia e dell’Ossezia sono stati un modo per esercitare questo controllo sul paese e sull’accesso al mare. Il 1 ottobre 2012 si sono svolte le elezioni parlamentari, quest’anno si voterà per le presidenziali. Saakashvili è stato sostituito da Boris Ivanishvili. Da tutti definito filorusso e molto vicino a Putin. Ivanishvili si è recato recentemente a Bruxelles per prendere contatti sia con l’Unione Europea che con la NATO, per riallacciare i discorsi euro-atlantici, per non interrompere il processo che stava portando avanti il suo predecessore filoccidentale Saakashvili. Il nuovo primo ministro dovrà comprendere cosa sarà meglio per il paese se accettare l’influenza russa o procedere verso l’integrazione europea. La Georgia è uno stato candidato in futuro ad entrare nell’Unione Europea. Almeno questo era il progetto dello sconfitto Saakashvili. (Vincenzo Legrottaglie)


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