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Basculante, Rambutan; Abita; Eufemismo; Conchiglie

Creato il 19 marzo 2015 da Chinalski

Bàscula
Dal francese bascule, più antico bacule, derivato di baculer ‘battere in basso (bas) il culo (cul)’.
Anche bàsculla.
Sostantivo femminile.
1. Bilancia a più leve mutuamente articolate in modo da poter equilibrare, con piccoli pesi, carichi decine e anche centinaia di volte maggiori; si tratta di una combinazione di una bilancia a sospensione inferiore con una stadera.
2. Nella tecnica, di meccanismi a leva o a cerniera.
Nei fucili da caccia, il blocco d’acciaio, fissato al calcio, sul quale sono incernierate le canne.

Basculànte
Derivato di bascula, sull’esempio del francese basculant, participio presente di basculer.
Anche bascullànte.
Aggettivo.
Nel linguaggio tecnico, di meccanismo o elemento di macchina o congengo che può oscillare intorno a un asse con movimento analogo a quello della sbarra graduata delle bascule.
Fucili a canne basculanti: quelli dotati di bascula.
Porte basculanti: porte metalliche che si aprono e chiudono mediante un sistema di cerniere e contrappesi, generalmente usate come serrande per autorimesse.

Una (parola) giapponese a Roma

Rambutan [rambu’tan]
Voce malese.
Sostantivo maschile invariabile.
(botanica) Albero tropicale asiatico del genere Nefelio, dai cui semi si ricava un grasso commestibile impiegato anche in medeicina popolare.
Il frutto esotico prodotto da tale pianta, simile al litchi, dalla polpa trasparene e dolce.

Abita come mangi

Gli abitanti di San Colombano al Lambro, in provincia di Milano, si chiamano banini. Probabilmente perché non sono riusciti a trovare un altro nome presentabile. Tra l’altro si tratta di una exclave, in quanto è circondata da comuni delle province di Lodi e Pavia.

L’eufemismo

M.Fisk ci fa notare che, per le mestruazioni, mancano nel nostro elenco i classici "le mie cose" o "le sue cose". Ora non mancano più.

Per un pugno di conchiglie

Ventitreesimo libro, quarto indizio

I racconti, dicevamo. Eccone uno: un cavaliere venne imprigionato, e grazie all’intercessione di una nobildonna liberato, a patto che rispondesse alla domanda: che cosa interessa di più alle donne? Aveva del tempo per le ricerche, ma il tempo arrivò alla fine senza che lui fosse riuscito a risolvere il suo dubbio, allora si affidò a una vecchia strega che aveva la risposta, ma in cambio il cavaliere avrebbe dovuto fare ciò che chiedeva.
Il cavaliere fece l’accordo, e portò la risposta alla nobildonna: alle donne la cosa che interessa di più è dominare il proprio marito. Il cavaliere venne quindi liberato dal suo impegno verso la nobildonna, e la richiesta della strega fu di sposarla. Il cavaliere mantenne la sua promessa, ma ci furono delle discussioni perché non volle baciare la strega ora diventata sua moglie.
A questo punto la vecchia gli chiese: preferisci una donna brutta ma leale, fedele e non desiderata dagli altri uomini, oppure una donna bella sulla quale avrebbe sempre avuto dei dubbi circa la fedeltà? Il cavaliere diede la risposta giusta: che la scelta era della donna, non sua. Per premiarlo la strega si trasformò in una bellissima e giovane donna, e vissero felici e contenti.


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