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Basket Inside 17^ Giornata – Serie A Beko (By Piksi4)

Creato il 29 gennaio 2014 da Simo785

Giornata dominata dal big match del Pianella tra la sfiammante Cantù e Sassari, con gustosi contorni a Roma per il match tra Acea e Brindisi, e a Masnago con Varese chiamata a contrastare la positiva conclusione della cavalcata di Milano verso la testa della classifica. Varese-Milano

A Cantù vittoria di misura dei padroni di casa in una partita punto a punto fino alla sirena. Uter e Gentile da una parte, Gordon e il solito Drake Diener dall’altra fanno la voce grossa, in un match che procede a strappi, risolto solo dal maggior sangue freddo brianzolo, riassunto nelle conclusioni finali di Aradori e Ragland.

La Montepaschi torna a mettere fieno in cascina dopo gli ultimi duri rovesci tra campionato e Coppa. Reggio Emilia parte sparata tenendo i toscani a soli 26 punti nel primo tempo, salvo pagare dazio a sua volta nel secondo parziale coi soli 20 messi a referto. Un 13-2 dei biancoverdi al rientro dalla pausa mette di fatto il silenziatore agli ottimi Cinciarini e Kaukenas.

Dopo 5 sconfitte consecutive, la Sutor di Recalcati ritrova la vittoria, grazie soprattutto alla superba prova di Josh Mayo, 23 punti e la tripla del sorpasso allo scadere. L’Umana incerottata risponde colpo su colpo, guidata da un indomito Smith, ma la voglia d’imporsi dei gialloblu, pilotati da Skeen, prevale.

Bologna si arrende per la nona volta nelle ultime undici uscite, stavolta al cospetto di Cremona. Partita subito male, la squadra di Bechi (a cui la sconfitta costerà la panchina), reggendosi quasi esclusivamente sulle soluzioni di Walsh, sembra poter clamorosamente rientrare nel finale, ma il saldo rimbalzi negativo e uno Spraljia in stato di grazia la condannano.

Quinta sconfitta nelle ultime sei gare per Pesaro, nonostante un ottimo primo tempo sul campo di Caserta. Decisivi, in negativo, i dieci errori dalla lunetta (18/28), e i falli di Turner, Petty e Johnson, che tolgono i tre americani dalla gara. Bene la Pasta Reggia, che chiude raggiungendo per la prima volta in stagione i cento punti segnati, con sei uomini in doppia cifra e un lusinghiero 125 di valutazione totale.

Ad Avellino, dopo le recenti prestazioni, i tifosi di casa restano in silenzio per tre quarti di una gara che riscalda poco. Pistoia non ci crede del tutto e consente alla Sidigas di controllare gara e assenze pesanti: quelle di Dean e Richardson, fuori alla vigilia per noie muscolari. Alla fine saranno proprio Hayes e Dragovic, dati in partenza, a fornire un contributo importante al successo avellinese.

L’Enel Brindisi viene a capo di un match dalle poche emozioni, battendo la zoppicante Acea. Ci pensa James con un gioco da tre punti al 37’ a dare una spallata decisa alla gara sul 60-54. Roma, sin lì piuttosto reattiva, non ne ha più e Dyson si concede due minuti di puro talento, mantenendo i pugliesi in testa alla classifica.

Nel posticipo Milano vince la sesta partita consecutiva in campionato, l’ottava delle ultime nove, la quarta in trasferta, e raggiunge Brindisi e Cantù in vetta. La Cimberio incassa un discreto debutto di Linton Johnson, più per quello che fa immaginare per il futuro che per quello che produce all’esordio (8 punti, 6 rimbalzi). Troppo profonda Milano, senza rivali per varietà di quintetti.

 

TOP

Walsh (Bologna): la Virtus perde, ma lui la tiene a lungo in vita con una prestazione monstre, tale da farlo primeggiare in ben tre classifiche di giornata (33 punti, 10 rimbalzi e un incredibile 40 di valutazione). L’inesauribile bomber bianco è a lungo un rebus irrisolvibile per la difesa cremonese.

Walsh

Mayo (Montegranaro): un habituè della nostra classifica top. Stavolta trascina al successo una Sutor minata in sicurezza dagli ultimi rovesci. Il playmaker tascabile di Recalcati punisce quell’Umana che l’aveva a lungo corteggiato, con 23 pesantissimi punti e la tripla decisiva.

Hackett (Milano): se la squadra di Banchi pare aver finalmente  svoltato, molto merito va all’ex Siena, trascinatore sempre, anche quando (come stavolta) parte con le pile scariche. I suoi 8 punti nel terzo parziale suonano come un’adunata alle armi. La resistenza della Cimberio di fatto termina lì.

 

FLOP

Lewis (Brindisi): giornata da dimenticare per la guardia di Chicago. Risulta tra i peggiori del quintetto titolare, pessimo al tiro (2/8 complessivo) e confusionario nella gestione del gioco (6 palle perse). Bucchi insiste su di lui per 26 lunghi minuti, ricavandone briciole.

Washington (Pistoia): l’ex Virginia Tech gioca 30 impalpabili minuti, facendo mancare ai compagni il solito apporto di sostanza. Due soli canestri su azione, con unico dato positivo il saldo favorevole tra perse e recuperate. Mano fredda nella gelida (anche come clima tifoso) serata campana.

Clark (Varese): in una serata in cui il tiro da tre non entra praticamente mai (5/23 finale ma 1/16 dopo i primi 10’ e 11 errori finali consecutivi), e  in cui è difficile evidenziare il peggiore tra i varesini,  scegliamo il play ex Venezia. Il suo 1/8 da tre è mortificante per le velleità del quintetto di Frates.

 

SOAP

Spraljia (Cremona): l’esperienza di Pancotto si fa sentire tra i lombardi, e nei momenti decisivi la scelta di gioco cade sempre sul croato. 24 punti per lui, 13 dei quali nella fase calda del match. Quando Bologna produce il massimo sforzo per rientrare, è Sime il muro contro cui s’infrange.

Gordon
Gordon (Sassari): il centrone di San Josè mette insieme numeri di tutto rispetto (26 punti col 79% dalla media e 10 rimbalzi), e surclassa i lunghi canturini dominando a lungo il pitturato. La sua uscita per falli nell’ultima frazione priva di fatto i sardi della bocca da fuoco più affidabile.

Todic (Brindisi): il giramondo bosniaco è una delle chiavi della vittoria dei pugliesi. In 23 minuti piazza 13 punti con scelte di tiro intelligenti (100% da due e ai liberi), conditi anche da 9 preziosissimi rimbalzi. Presenza silenziosa del roster biancoblu, vive la sua giornata di gloria.


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