Eccoci di nuovo qui al Bar Frankie ad analizzare le partite di Eurolega delle squadre Italiane! Questa settimana Siena era impegnata in Polonia in una delicata sfida dopo 2 sconfitte, mentre Milano era attesa in terra spagnola dal temibile Real Madrid. Purtroppo è andata male per tutte e due le nostre rappresentanti nella massima competizione europea.
Stelmet Zielona Gora-Montepaschi Siena 73-65
Purtroppo Siena non riesce a sbloccarsi e perde la terza partita di fila in Eurolega contro i non temibilissimi avversari dello Zielona Gora, compromettendo forse il suo cammino europeo. Si è detto tante volte, negli anni addietro, che il periodo di gloria senese fosse finito, ma quest’anno purtroppo sembra essere quello vero; manca l’aggressività in difesa di Moss, il contributo dalla panca di capitan Carraretto e i punti decisivi di Brown/Stoonerook.. molti dei nuovi giocatori non sembrano incarnarsi con lo spirito che ha avuto Siena in tutti questi anni. Passiamo alla partita. Il primo quarto è equilibrato, con i padroni di casa avanti 16-13 e un Josh Carter grande protagonista (8 punti). Nel secondo periodo lo Stelmet prova ad allungare con i canestri del playmaker Erwin Walker; Viggiano e Carter provano a far rimanere attaccata Siena, ma la squadra toscana inizia a forzare da 3 e a perdere palloni; così si chiude il primo tempo 35-27. All’inizio della seconda metà di gara, Rochestie e Hackett piazzano un parzialino di 7-0 che riporta sotto Siena, che poco dopo impatta sul 39-39; ma i polacchi non si scompongono e tornano subito sul 47-40, che diventa 49-44 al 30′. Nell’ultimo e decisivo quarto di gioco, Siena con orgoglio prova a tornare sotto, ma non riesce mai ad agganciare gli avversari; grazie alle solite “bombe” da fuori di Carter e Rochestie, la squadra di Crespi arriva fino al -3 (66-63), ma tutte le speranze si infrangono sulla tripla per il pareggio sbagliata all’ultimo minuto da Ress: la palla danza sul ferro ed esce. Il finale dice 73-65. Per Siena, tengono su la baracca il rinato Rochestie (11), Daniel Hackett (12), e Josh Carter (16); per i polacchi, invece, bene l’ala Eyenga (13), che vanta un passato tra le fila delle franchigie Nba dei Lakers e dei Cavaliers, Koszarek (15) eDragicevic (12).
Real Madrid-EA7 Olimpia Milano 93-74
Prima di parlare di questa partita, mi preme fare una breve introduzione sul Real Madrid. Se dovessi far vedere a mio figlio una squadra modello per fargli capire come si gioca a basket, di sicuro gli farei vedere il Real. Il Real è una squadra fortissima, costruita per vincere tutto, che l’anno scorso ha mancato la vittoria finale per un soffio; fa parte della stessa polisportiva della squadra di calcio, il che significa stessa visibilità e stessa mentalità; è una squadra che addirittura può permettersi di lasciare per tutto il secondo quarto in panchina Mirotic, che nel primo ne aveva messi a referto 15; nel roster può contare su stelle internazionali del calibro di Rudy Fernandez, Llull, Reyes; aggiungiamo pure che queste stelle giocano insieme da anni e sempre con lo stesso allenatore; e mettiamo altra carne sul fuoco: si giocava in trasferta in uno dei palazzetti più difficili di tutta europa; beh, tutto ciò faceva proibitiva la partita dell’Olimpia, dimezzata tra l’altro dagli infortuni sotto canestro (Gigli, Kangur). Queste comunque sono scusanti fino a un certo punto: anche se non c’erano particolari pretese dal punto di vista del risultato, la batosta si poteva evitare e si poteva anche giocare con un altro atteggiamento ambo i lati del campo: non si è visto combattere. Nulla di preoccupante, ma è comunque un passettino indietro. Riguardo alla partita, c’è ben poco da dire; l’Olimpia parte bene, rimane in partita nel primo quarto grazie alle bombe di Moss (25-20), rimane attaccata altri 5 minuti più o meno fino ai 25 punti, ma poi, come contro l’Efes, in pochissimi attimi sprofonda, non si sa nemmeno come, a -18: game, set and match Real. Il primo tempo si chiude 52-31.. e pensare che Milano non arriverà a 52 punti nemmeno dopo il terzo quarto di gioco (si fermerà a 49).. comunque, la ripresa nel linguaggio cestistico si definisce “garbage time” (lett.: tempo spazzatura), cioè un periodo di gioco utile solo per rimpinguare i tabellini e far giocare i meno utilizzati (Cerella), con tanta voglia di cambiare canale. Finisce 93-74. Per il Real, bene tutti; ben in 5 finiscono con 10 punti o più punti, con almeno un giocatore in doppia cifra nei primi 3 quarti: nel primo ci pensa Mirotic (15), nel secondo prosegue lo show Sergio Rodríguez (4 triple in 4′), nel terzo chiude lo spettacolo Rudy Fernandez. Alla fine il tabellino recita: Mirotic 19 + 6 carambole, Fernandez 16, Reyes 14, Rodríguez 13, Llull 10; di sicuro li rivedremo a Maggio al Forum per le Final 4. Per quanto riguarda Milano, troppa fragilità in difesa: data l’inconsistenza a rimbalzo, o si concedevano al Real i secondi e i terzi tiri (impensabile se vuoi giocartela), o si faceva una quantità abnorme di falli (Melli uscirà a 6 minuti dal termine per 5 falli con la partita chiusa da tempo). In attacco, le azioni iniziavano a 11” dalla fine.. tutte cose da limare. Inoltre la squadra di Banchi è troppo Langford-dipendente: se all’americano entrano tutte, si vince tranquillamente, se è in una giornata no in cui non gli entra nulla, è impensabile vincere. Dovrebbe essere meno solista: secondo il mio modesto punto di vista, piuttosto di 20 punti preferisco che ne faccia 10 facendone fare altri 10 ai propri compagni. Tabellini: Langford 17 (ma in gran parte segnati a partita finita), Samuels 13, Jerrels 12, Moss 11. Per concludere: piccolo passi indietro, ma nulla di compromesso. Importante ora sarà lo scontro decisivo di settimana prossima contro il Bamberg, che ha battuto l’Efes.
Anche per oggi è tutto con il Bar Frankie. Prossimo appuntamento con il basket settimana prossima, con il quarto turno della nostra Serie A Beko. A presto, non mancate!