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Ivan Basso è tornato a volare. Dopo la prima affermazione del 2006, il 32enne varesino si è aggiudicato il suo secondo Giro d'Italia in carriera. Come da me anticipato qualche mese fa, il 2010 è stato effettivamente l'anno della riscossa per il ciclista azzurro, che a questo punto vedo tra gli assoluti favoriti anche per il Tour de France. Basso si è reso protagonista di una corsa epica, nella quale ha saputo recuperare minuti a grappoli nei confronti dello spagnolo Arroyo. Dopo la tappa dell'Aquila tutto sembrava perduto. Il tenace azzurro, però, consapevole della propria forza, non si è mai arreso ed ha continuato ad inseguire il proprio sogno. Indelebile la sua impresa sullo Zoncolan, leggendaria la tappa dell'Aprica dove ha agguantato la maglia rosa. Ivan si è rivelato almeno due spanne superiore ai rivali in salita, supportato da una squadra fortissima come la Liquigas. Nell'ultima cronometro odierna (vinta dallo svedese Larsson con 2 secondi di margine su Pinotti) Basso si è limitato ad amministrare, guadagnando comunque altri 36 secondi nei confronti di Arroyo. Il podio è stato completato da Vincenzo Nibali, che ha preceduto Michele Scarponi di appena 13 secondi. Proprio il 25enne siciliano, da anni indicato come una promessa, si è definitivamente consacrato come un campione assoluto, in grado di vincere tutto nei prossimi anni: l'Italia ha trovato un nuovo fenomeno. Il ciclismo del Bel Paese, inoltre, ha tanti motivi per sorridere: oltre al trionfo dell'immenso Basso, è piaciuto l'atteggiamento aggressivo di Pozzato, si è scoperto un giovane interessante come Belletti e si è potuto ammirare uno Scarponi ormai maturo per un podio nelle grandi corse a tappe. Onore anche agli sconfitti Arroyo, Evans, Vinokurov e Sastre, che hanno onorato sino in fondo la Corsa Rosa. Oggi, però, è la giornata di Ivan Basso, un corridore che ha saputo risalire dagli abissi di due anni di squalifica, ritrovando la credibilità e soprattutto l'affetto di tifosi ed appassionati. Basso è tornato ad essere un fuoriclasse di livello mondiale. L'Italia ha ritrovato il suo faro nei grandi giri. A 3 anni dall'ultimo successo di Danilo Di Luca, tornano a risuonare candide e gioiose le note dell'Inno di Mameli. Sul podio un titano imbattibile illumina l'Arena di Verona con il suo radioso sorriso: Ivan Basso, il Re del Giro.
Federico Militello
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