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Basta con le lettere anonime. Il caso Yara Gambirasio preoccupa il pm

Creato il 20 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate

Basta con le lettere anonime. Il caso Yara Gambirasio preoccupa il pmYara Gambirasio sembra non avere pace, mitomani, sciacalli e quanto altro impazzano. Oggi è scattata la denuncia per l’autore della lettera anonima inviata alla redazione del giornale ”L’Eco di Bergamo”, il pm Letizia Ruggeri, che ormai da mesi coordina le indagini in merito al delitto della piccola Yara Gambirasio, ha voluto mettere in chiaro alcuni punti in merito agli ultimi eventi.
“Abbiamo perso tanto tempo”, ha rivelato il pm all’Adnkronos. ”Era una lettera confezionata piuttosto bene, con riferimenti precisi presi dalla stampa. Ha sottratto energie alle indagini, per questo ritengo fondamentale il segreto istruttorio e mi auguro che non escano piu’ notizie relative a questa vicenda”.
Il Pm ha chiesto dunque di cessare con le accurate descrizioni che in questi mesi hanno costellato stampa, blog e quanto altro.  A casa del giovane denunciato  i militari hanno trovato un normografo, probabilmente lo stesso utilizzato per scrivere la lettera al giornale. Il 33enne, che ha scritto la missiva facendo riferimento a quanto letto sui giornali, sarà ascoltato la prossima settimana dal pubblico ministero Letizia Ruggeri, che coordina le indagini. L’uomo rischia una pena fino a tre anni di reclusione.

 ”Almeno 100 le lettere che dall’inizio del caso mi sono state inviate”, rivela. Ma il magistrato che dal 26 novembre scorso indaga sull’omicidio della giovane promessa della ginnastica ritmica non è l’unica a ricevere missive anonime.

Sono centinaia le persone che dall’inizio del caso hanno scritto lettere, più o meno deliranti “alla famiglia di Yara, ai carabinieri o alla Questura, e ancora le hanno indirizzate al Procuratore capo o inviate direttamente a qualche giornale”, spiega il pm Ruggeri. Un esercito di mitomani che, finora, “ha solo rallentato le indagini. Tante missive sono farneticanti e le mettiamo subito da parte, altre invece richiedono lavoro”, aggiunge.

 Gli inquirenti non possono sottovalutare, né tralasciare nessuna pista, ma così “si finisce per perdere tempo, per sottrarre troppe risorse fondamentali alle indagini. Chiedo e mi auguro che possa calare il silenzio, in modo da essere al riparo da queste cose”.

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