Magazine

Battaglia - La lunga notte della Repubblica | Recensione

Creato il 03 giugno 2015 da Xab @Xabaras89
Battaglia - La lunga notte della Repubblica | Recensione
In un blog come questo, che parla molto di politica italiana (vecchia & nuova), moltissimo di fumetti (Dylan Dog in primis) e dove si rimpiange spesso e volentieri il cinema di genere che segnò l'italica industria, com'è possibile non aver visto ancora un post a proposito di Battaglia ?
Un paio di amici che mi seguono mi ha chiesto delucidazioni in merito, tirando in ballo dei complotti che manco la Specter: in realtà, la faccenda è molto più semplice.
Il mio giornalaio il primo numero non ce l'aveva.
Quindi si, per l'orrore e il raccapriccio di tutti i collezionisti, io e Pietro Battaglia abbiamo iniziato a conoscerci solo da questo numero 2.
Ma è stato subito amore.

Fantapolitica italiana a tinte hardboiled

La primissima cosa a cui ho pensato, sfogliando il bel albetto tascabile, è ai film anni '70 che piacciono tanto a me:
Poliziotteschi, horror, generica roba molto viulenta e molto italiana, che traspare anche dalla splendida copertina di Leomacs con l'evocativo e tremebondo scudo crociato della Democrazia Cristiana
La seconda cosa sono i rimandi al mondo del fumetto noir più o meno celeberrimo, ma sempre ricercato: insomma,tanto Sin City del miglior Miller quanto il mitico fumetto spagnolo Torpedo 1936 di Abulì.
Di base, la mia sensazione è che Recchioni ci si è parecchio divertito a scriverlo, a livello ludico e liberatorio (sul "zitta, PUTTANA!" ho accennato un applauso, confesso).

Disegni

Ryan Lovelock, che non conoscevo, mostra un ottimo tratto e una bella confidenza con l'aspetto crudo e buio dell'ambientazione: la cosa che mi ha stupito è che, da quel che leggo, è pressapoco mio coetaneo, mentre i suoi disegni risultano splendidamente antichi, o meglio consoni ai tempi portati in scena.

Conclusione

"Muori con dignità"
"VAFFANCULO TE E LA DIGNITA', MANGIACRAUTI DEL CAZZO"

(dopo questa, la voce di Pietro per me sarà per sempre quella di Pannofino)
Diciamo che una delle cose più belle di questo fumetto è che non potrebbe esistere nulla di simile al di fuori dei nostri confini.
E, parrà poco, ma per me questo è già un punto cruciale.
In secondo luogo, ripesca a mani basse una crudezza e una cattiveria gratuita (o mercenaria, a seconda dei casi) che sotto sotto penso renda veramente bene solo nel fumetto europeo.
E che a me manda semplicemente in estasi.
Che dire? Promosso? Deppiù, ha direttamente dato fuoco alla scuola: un fumetto cazzuto, originale e storico di cui mi farebbe un insano piacere vedere un film o una serie-tv...ma per quello beh, forse tre o quattro Italie fa.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog