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Baudo boccia Sanremo: "Canzoni mediocri" (Il Piccolo)

Creato il 05 febbraio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Il Festival di Sanremo numero 64 è pronto ormai a partire: terrà banco dal 18 al 22 febbraio in diretta su Raiuno. Ma a giudicare dall'infuocata vigilia, il veleno scorre già a fiumi. Merito o colpa di Pippo Baudo, l'indomito che ha già dato fuoco alle polveri.
Insomma, Baudo, un Sanremo senza pensare a lei è impossibile?Infatti si vede da come lo fanno.
La lingua batte dove il dente duole?No, se mi invitassero io non ci andrei. E' stata un'esperienza tra le più belle della mia vita ed è giusto che rimanga il ricordo. Lunedì 17 febbraio riceverò il premio "Dietro le quinte" del comune di Sanremo, un'onorificenza alla militanza come veterano del Festival dato che ne ho fatti 13. Ma sarà dietro le quinte di nome e di fatto e perciò ho preteso che la cerimonia si svolga all'hotel Royal perché all'Ariston non intendo metterci piede. Non mi hanno invitato per i sessant'anni della Tv, non mi hanno invitato sul palco per il premio. Cosa ci vado a fare?
Il premio però se lo prende. Perché?Statisticamente me lo danno perché sono quello che ne ha fatti di più, ma io ci aggiungerei che sono quello che li ha fatti meglio, ho lanciato pezzi bellissimi, ho fatto vendere milioni di dischi e promosso personaggi diventati famosi in tutto il mondo, primo in assoluto Bocelli. Da questo punto di vista ho un palmarès molto ricco di ricordi vincenti.
Eppoi lei è anche l'inventore dello slogan "Perché Sanremo è Sanremo".E del Dopo-Festival, che è diventato uno degli appuntamenti più seguiti dal pubblico. Quest'anno lo fanno sul web. Non riesco a capire a che serva se uno paga già il canone Rai. Ma poi che senso ha, il computer ce l'ha il 30 per cento degli italiani, oltre al fatto che c'è una fascia medio-alta di età che non si siede on-line per discutere del Festival.
Lo stato di salute della canzone italiana?Febbre a quaranta. Non ci sono più autori, non si scrivono più belle canzoni. La vena dei cantautori si è essiccata, i cantanti non ricorrono più agli autori di professione. Quando vent'anni fa Angelo Valsiglio mi portò "La solitudine" subito dissi: questa va bene per Laura. E la Pausini ci ha costruito la sua carriera.

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