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Bboni, state bboni!

Da Paolob
Gli Squali sono insopportabili in questo periodo.
Sarà la primavera, sarà l'influenza, sarà la nube di salamazza dove in Islanda, saranno le allergie, ma oggi la giornata è iniziata in modo molto faticoso.
Una cosa non sopporto.
L'arrivo al mattino, spesso in ordine sparso, dei due pargoli nel talamo familiare.
Come si svegliano calano come i Goti su Roma, si intrufolano, scalciano, graffiano, sgomitano.
Sia che tu stia dormendo sia che tu stia per risvegliarti.
Insopportabili, i due guastatori, interrompono e reclamano attenzione immediata, senza se e senza ma.
E poi, come stamattina, alzano la necessità di attenzione frignando oltre l'inverosimile. Per un'ora BiBì si è agitata, ha urlato, ha piagnucolato, si è rifiutata, non ha collaborato, è stata odiosa oltre ogni limite.
Quell'altro invece si è fatto desiderare, ha lottato contro i suoi vestiti, si ingrugnito davanti alle sue mutande.
Io ho dovuto disdire la mia partecipazione a una riunione a cui tenevo moltissimo, sono arrivato praticamente quando ormai era conclusa, e per l'ennesima volta ho dovuto rinunciare.
Ecco, rinunciare.
Essere genitori vuol dire spesso, sempre più spesso, rinunciare.
Rinunciare al proprio tempo, ai propri interessi, alle proprie passioni.
Il tutto controbilanciato da amore e soddisfazioni, per carità.
Ma credo che a un certo punto bisogna saper riequilibrare i due aspetti, i due lati della stessa medaglia, per riacquistare un po' di serenità.
Parlo per me naturalmente.
Pilù fa i sei anni tra un po' e BiBì i tre.
Dopo sei anni di full immersion, è ora di pensare ANCHE ad altro.
Sennò si scoppia. E quando ci sono scoppi spesso si fanno dei feriti.
Meglio evitare.
Giornata no, eh?

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