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Beato Karol Wojtyla protettore dei pedofili

Creato il 01 maggio 2011 da Dragor

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  Se credete che Wojtyla proteggesse solamente gli assassini (vedi il mio post precedente) vi sbagliate di grosso. Proteggeva anche i pedofili. Il fatto che sia morto non lo esonera dalle sue colpe. Casomai le aggrava, visto che è sfuggito al processo e alla punizione.  Ecco qui la storia, almeno quella conosciuta, della sua strenua battaglia in favore dei pedofili.

   Guardate come sono carini. Siamo nel novembre del 2004 e papa Wojtyla, in arte Giovanni Paolo II,  benedice il prete messicano Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, posandogli paternamente la mano sulla testa. Un quadretto edificante: due anziani prelati ormai al tramonto della vita, uniti nella fede in Cristo e promessi a un roseo futuro in paradiso. Soltanto un piccolo particolare stona in questo commovente teatrino ecumenico: Marcial Maciel è  uno dei più grandi pedofili mai esistiti sulla faccia della terra. Il fondatore, o meglio lo sfondatore dei Legionari di Cristo è una vera macchina per sodomizzare, visto che ben 83 seminaristi lo hanno denunciato per violenze. Ovviamente la cifra totale delle vittime va come minimo triplicata, visto che nei casi di pedofilia nella chiesa le violenze denunciate sono solamente la punta dell’iceberg. Per convincerli ad alzare la sottanina, Marcial raccontava loro che non facevano peccato perché Pio XII gli aveva dato un permesso speciale: agente Marcial Maciel, licenza di sodomizzare. Così le sottanine si alzavano, Marcial sodomizzava e i testimoni tenevano acqua in bocca, perché i Legionari di Cristo, la congregazione fondata dallo stesso Marciel nel 1941, sono una grossa industria con  650 preti, 2500 studenti di teologia, 30.000 membri laici attivi in tutto il mondo, decine di scuole due delle quali a Roma, 60 milioni di dollari di budget annuale e nessuno vuole rinunciare a tanto ben di Dio per qualche culetto infiammato. 

  Wojtyla sapeva tutto, perché a partire dal 1956 il prete  veniva accusato di iniziazione dei giovani alla droga  e atti pedofili. Sapeva tutto, eppure nutriva per questo sodomizzatore di marmocchi un’ammirazione sconfinata. Forse, dopo  Gesù Cristo (un altro che aveva un debole per i bambini),  è  la persona che più  ha ammirato in tutta la sua lunga vita, se è vero che le sue ultime parole sono state di lode per Marcial Maciel. Infatti nell’aprile del 2005,  mentre Wojtyla si accingeva a togliere il disturbo, il futuro papa Ratzinger spediva in Messico il padre Charles Scicluna, membro della Congregazione  per la Dottrina della Fede, a indagare sulle prodezze del galletto messicano. Il moribondo Wojtyla non ha digerito questa inchiesta e prima di defungere e' riuscito a trovare il fiato per lodare “l’affetto paterno e l'esperienza del diletto amico Maciel".  Coerente fino all'ultimo nella sua difesa del campione mondiale dei sodomizzatori.

   Che avesse un debole per i pedofili, Wojtyla lo aveva già dimostrato  nel 1996, quando aveva protetto in ogni modo possibile il vescovo Groer, accusato  di pedofilia e responsabile di una mostruosa scissione della chiesa austriaca con la fuga di 500.000 fedeli confluiti nel movimento “la Chiesa Siamo Noi.”  Wojtyla si  opposto con ogni mezzo alla sua rimozione. Ha impedito ogni indagine sulle sue inclinazioni pedofile e lo ha trasferito a Vienna per sostituire il vescovo Koenig, un uomo scomodo perché considerato troppo indipendente. Morto Wojtyla, poiché caricato a viagra l’ottantacinquenne Marcial continuava imperterrito a farsi i bambini, Ratzinger lo ha “sollevato dalle sue funzioni” chiedendogli di “rinunciare a ogni ministero pubblico” e di vivere “una vita monastica nella preghiera e nella penitenza”. Sicuro, la galera è per i pedofili in calzoni, mentre quelli in sottana se la cavano con 4 avemarie e 1 padrenostro.

   Beato San Karol Wojtyla Protettore dei Pedofili. Merita la beatificazione perche' ha tutelato gli interessi della Chiesa.E Marcial Maciel Degollado? E' volato in cielo nel gennaio del 2008  e adesso sta sodomizzando i cherubini in paradiso.  

Dragor


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COMMENTI (4)

Da Luciano.9
Inviato il 24 aprile a 15:51
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Se la Bibbia è la Parola di Dio è ovvio che contiene i pensieri di Dio, quindi la si dovrebbe ascoltare e seguire senza cercare di stabilire da sé cos'è il bene o il male. L'uomo, o meglio colui che si autodefinisce l'intermediario tra Dio e l'uomo è arrivato al punto di voler stabilire da sé cos'è o cosa non è il peccato. Il risultato è che ha preso forma una religione "di comodo" che ha sempre fatto acqua da tutte le parti, e ultimamente pare stia colando a picco. Si dovrebbe anche evitare di dare a delle associazioni a delinquere fondate e capeggiate da pedofili certi titoli BLASFEMI il cui unico risultato prodotto nel corso della sua esistenza è quello di aver gettato fango sul nome di Dio e di Cristo. Ora qualcuno tenta di metterci una pezza facendo delle affermazioni puerili tipo "la pedofilia esiste anche in altri ambienti religiosi" come a dire "mal comune mezzo gaudio". Un altro grave errore che sarebbe meglio evitare di commettere è pensare che Dio continui nel tempo, con indifferenza e noncuranza, a permettere che certe azioni infami proseguano senza che i colpevoli ne debbano mai rendere conto alla giustizia.

Da alessio di benedetto
Inviato il 13 maggio a 13:27
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Karol Wojtyla, eletto papa col nome di Giovanni Paolo II nel 1978, annunciava che la corruzione del clero, dei vescovi, preti e frati e la loro perversione sessuale, che miete vittime fra ragazzini e ragazzine, non escluse le donne altrui e le suore, sono da ascrivere totalmente alla depravazione dei costumi ed alla degradazione della morale nella “società moderna”. Insomma, noi abbiamo abbandonato la fede nel dio cattolico (ormai solo il 17% in Europa lo è effettivamente) ed ecco i risultati! Ma è poi vera un’idea del genere o è un modo piuttosto imbarazzante di trarsi d’impaccio di fronte al dilagare della pedofilia che ha colpito in particolare il suo pontificato, insieme con tutti gli scandali finanziari della Banca Vaticana o IOR e i finanziamenti in nero alla sua Polonia affinché Walesa si liberasse dal giogo comunista, l’attentato alla sua persona, il delitto degli Estermann nella Santa Sede, la sparizione della giovane Emanuela Orlandi, le collusioni con i regimi sanguinari dell’America del Sud, l’Opus Dei, la P2 di Licio Gelli, il programma controriformistico e di restaurazione della Chiesa arcaica medievale, fedelmente seguito da Ratzinger nell’attuale pontificato… E non vi fate di nuovo ingannare dalle dichiarazioni pubbliche della “tolleranza zero”, mentre dietro le quinte essi preparano le vie di fuga dei loro cari “dipendenti”. Come ha sottolineato, infatti, Tom Doyle, il Crimen sollicitationis impone categoricamente la scomunica immediata (latae sententiae) a chi denuncia i crimini di pedofilia e che soltanto le gerarchie ekklesiastiche hanno funzione giuridica in simili reati. L’ostacolo è proprio questo: che tutte le cause in corso sono soggette al “segreto pontificio” . In particolare, il Crimen impone che le cause di abusi sessuali siano segretissime e su esse scenda il “silenzio perpetuo”, sia da parte dei giudici canonici sia anche dei testimoni, delle vittime e dei violentatori. Questo va a collidere con le disposizioni civili dello Stato italiano che nell’art. 378 del codice penale punisce a titolo di favoreggiamento personale “chiunque, dopo che fu commesso un delitto per il quale la legge stabilisce l’ergastolo o la reclusione […] aiuta taluno a eludere le investigazioni dell’Autorità, o a sottrarsi alle ricerche di questa”. Secondo il parere del card. Julián Herranz Casado, membro numerario dell’Opus Dei dal 1949, il Crimen, “il documento del ‘62 è stato abrogato nel 1983 dal Codice di diritto canonico” , ma questo contrasta con le Epistole che i maggiori rappresentanti del cattolicesimo hanno inviato a tutti i membri della casta vaticana nel mondo: la Lettera apostolica del 30 aprile 2001 Sacramentorum sanctitatis tutela (a firma di Giovanni Paolo II) e l’Epistola De delictis gravioribus (“Dei delitti più gravi” a firma di Joseph Ratzinger) si occupano dei delitti canonici da attribuire alla cognizione della Congregazione per la dottrina della fede. In particolare la missiva di Ratzinger (scritta 18 giorni dopo quella del Papa) è stata oggetto di discussione legale negli States. È ancora il già nominato Shea a rispondere indirettamente alle affermazioni che il Vaticano ha fatto durante una trasmissione dell’emittente statunitense internazionale CBS, durante la quale si è sostenuta la tesi che le norme del ‘62 non avrebbero più valore in quanto sostituite dal nuovo codice di diritto canonico del 1983. L’avvocato Daniel J. Shea è categorico al riguardo: il Crimen è ancora in vigore, poiché citato nella lettera “Dei delitti più gravi” del 18 maggio 2001, pertanto Benedetto XVI, che allora ne fu il firmatario, diviene complice di quelle disposizioni . da: alessio di benedetto LA RELIGIONE CHE UCCIDE COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ http://alessiodibenedetto.jimdo.com/la-religione-che-uccide/

Da eclipse75
Inviato il 02 maggio a 00:40
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Io mi domando come sia possibile che chi detiene il potere riesca a muovere i fili delle popolazioni mondiali. Purtroppo l'uomo spesso va nella direzione che gli viene mostrata solo perchè per pigrizia, non pensa con la propria testa! P.S. le prove di questo documento datato 18 maggio 2001?

Da ALBERTO SENATORE
Inviato il 01 maggio a 23:05
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BEATIFICAZIONE di GIOVANNI PAOLO II. NOI NON SIAMO D’ACCORDO. Domenica 1 maggio 2011, la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, ha organizzato la beatificazione di Papa Wojtyla. La notizia è stata accolta con giubilo dal popolo cattolico. C HE COS’ E’ LA BEATIFICAZIONE ? L’atto e la solenne funzione religiosa con cui il Papa dichiara beato un servo di Dio, autorizzandone il culto pubblico. Ma non tutti hanno gioito, anzi, una buona parte di teologi cattolici, ha espresso un forte dissenso, evidenziando le numerose contraddizioni teologiche in cui è incappato Papa Wojtyla, e documentando in modo inequivocabile, i bizzarri comportamenti che poco si addicono ad un “ santo padre ”.
• A nome dell’Associazione Antipedofilia “ il piccolo Davide ”, di cui sono portavoce, desidero esprimere anche la nostra indignazione.

Ritengo poco rispettoso nei confronti delle vittime dei preti pedofili, e dei loro familiari, beatificare colui che, avendone la possibilità , non esercitò la sua autorità per contrastare la pedofilia clericale e per neutralizzare i preti pedofili, ma, al contrario, ha contribuito attivamente all’insabbiamento delle denunce, favorendo così la diffusione epidemica della pedofilia nella chiesa cattolica. Nel maggio 2001, la Congregazione per la dottrina della fede emanò una circolare, per mandato di Giovanni Paolo II, con la quale si ordinava a tutti i vescovi della Chiesa Cattolica di non denunciare, quindi di occultare le segnalazioni e le denunce di abusi sessuali, in cui erano coinvolti dei sacerdoti, imponendo di fatto il segreto pontificio.

Praticamente, lo Stato Vaticano con quella circolare ufficializzò e legalizzò la pratica dell’omertà sulla pedofilia.

Chi erano gli autori e firmatari del vergognoso documento, datato 18 maggio 2001 ?

Joseph card. Ratzinger, prefetto della Congregazione, attuale Pontefice, e Tarcisio Bertone, all’epoca segretario della Congregazione. Quel documento, negli Stati Uniti fu classificato come ostacolo alla giustizia americana, e procurò a Ratzinger e Bertone l’incriminazione con le accuse di cospirazione contro la giustizia ed ostruzione alle indagini. Reati che in America prevedono l’arresto. Conseguenza evitata dalla miracolosa, quanto sospetta elezione a Papa, e dall’intervento dell’allora Presidente degli Stati Uniti, George Bush, che per evitare un devastante rinvio a giudizio per Ratzinger, impose l’immunità diplomatica dovuta ai capi di stato. Il Papa è anche capo dello Stato del Vaticano. La richiesta di comparire in giudizio a carico di Ratzinger e Bertone è stata riconsegnata in Vaticano martedì 12 aprile 2011, con la quale si formalizza per entrambi l’accusa di favoreggiamento; in Italia il reato è previsto dall’articolo 40 del Codice Penale - Rapporto di causalità: “ Non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. Come genitore sono sdegnato. Come portavoce dell’Associazione “ il piccolo Davide ”, ritengo che, la beatificazione di Papa Wojtyla, sia una offesa al buon senso, una ulteriore violenza per le vittime ed una umiliazione alla giustizia. Beatificare colui che avallò la pedofilia e coprì i preti pedofili, equivale a premiare i fautori dell’omertà. Per la chiesa cattolica questa beatificazione è l’atto solenne con cui Wojtyla sarà innalzato agli onori degli altari, ma per le vittime di preti pedofili e per i loro familiari questa è omertà beatificata. Se questa è la tolleranza zero promessa da Ratzinger contro la pedofilia clericale, noi non siamo d’accordo. In fede, Alberto Senatore .
Giffoni Valle Piana - 26 aprile 2011 [email protected]

Da Massimo Furia
Inviato il 05 agosto a 16:26

si... ti piacerebbe che avesse protetto i pedofili, così tuo padre non andava in galera...

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