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Believe that - Recensione - PC

Creato il 05 maggio 2015 da Intrattenimento

A pochi mesi di distanza dall'approdo sulle piattaforme next-gen, WWE 2K15 debutta puntuale anche su PC

Believe that
Siamo tra quelli che guardano il wrestling con l'avanzamento veloce, saltando a pie' pari le "rest hold" per arrivare subito al dunque. Lo facciamo ogni qual volta possibile, utilizzando strumenti che permettono di guardare gli show in (lieve) differita; e non appena il WWE Network sbarcherà anche in Italia, saremo certamente fra i primi sottoscrittori, visto che l'attuale offerta televisiva (a cui siamo abbonati, sia chiaro) asseconda le nostre esigenze solo in parte. Dicevamo, guardiamo il wrestling con l'avanzamento veloce e lo facciamo per una questione prettamente pratica, visto che non abbiamo materialmente il tempo di assistere a cinque ore di trasmissione a settimana (fra Raw e Smackdown, con qualche capatina a Total Divas perché mi interessano i "retroscena" e tutto ciò che ruota attorno all'analisi "shoot" dell'industria). L'alternativa sarebbe saltare del tutto determinati incontri, gli angle e le promo che non interessano, ma ciò in qualche modo significherebbe prendere le distanze dal prodotto, diventare uno spettatore occasionale laddove invece sono sempre pronto a rivalutare storyline o gimmick su cui magari inizialmente non avrei scommesso un centesimo. Ebbene, in che modo la svolta "simulativa" operata dagli sviluppatori di WWE 2K15 si sposa con le mie preferenze? In una parola: male. WWE 2K15 - Trailer di lancio della versione PC
Believe that - Recensione - PC
WWE 2K15 - Trailer di lancio della versione PC

Suplex city, bitch

Preambolo: sono davvero tantissimi anni che Yuke's si occupa di trasformare il più conosciuto sport entertainment al mondo in un videogame, e con l'arrivo di 2K Games il team è stato affiancato dagli esperti di Visual Concepts per ottenere quello spunto in più, specie sotto il profilo tecnico, che avrebbe dovuto accompagnare il debutto della serie sulle piattaforme next-gen.

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L'approdo su PC, come accade spesso ultimamente, non è stato che una naturale conseguenza: l'architettura è la stessa di PlayStation 4 e Xbox One, le conversioni richiedono poco lavoro e c'è una larga fetta d'utenza, là fuori, che aspettava da anni questo momento. Per i fan del wrestling che giocano in ambiente Windows, e che non hanno mai posseduto una console in vita loro, parliamo della realizzazione di un sogno e non ci sono pareri o giudizi numerici che tengano: devono correre a comprare WWE 2K15 e passare decine e decine di ore fra incontri casuali, storyline, modalità più articolate e, soprattutto, l'editor. Come sempre accade, il gioco arriva infatti in ritardo rispetto all'attuale situazione dei titoli, delle stable e dell'alternanza face/heel, ma il gioco consente di porre rimedio in pochi minuti e finanche di modificare l'aspetto delle superstar perché riflettano il loro nuovo stile (vedi la svolta di Sheamus). Certo, ci sono elementi che in qualche modo rimangono "bloccati", nel senso che alcune coreografie di gruppo sono state pensate per quando erano ancora attivi determinati tag team o alleanze, e se già all'uscita su console si avvertiva tale "sfasamento", su PC la cosa è inevitabilmente più marcata. Per alleviare le sofferenze dei puristi, il publisher ha pensato bene di includere nel pacchetto disponibile su Steam tutti i DLC rilasciati finora, con pochissime eccezioni. Il che significa che potremo controllare fin da subito (o sbloccare in-game) lottatori del calibro di Sting e Hulk Hogan, nonché scaricare gratuitamente, a breve, i pacchetti con altre superstar e il roster di NXT.

twittalo! WWE 2K15 debutta su PC con un'edizione nella media, ricca di contenuti ma per certi aspetti controversa

Caos calmo

Dicevamo: i fan del wrestling che giocano su PC e non hanno mai provato un episodio della serie WWE, possono procedere all'acquisto di WWE 2K15 senza pensarci due volte. Ma gli altri? Cosa si troveranno di fronte gli utenti che ciclicamente investono il proprio denaro nel franchise, aspettandosi ogni volta la rivoluzione, specialmente ora?

Believe that
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Uno dei problemi storici della gestione Yuke's riguarda il gameplay, aspetto tutt'altro che trascurabile dell'esperienza, e nel corso degli ultimi anni si è cercato di esplorare le possibili alternative all'impostazione tradizionale, coinvolgendo maggiormente gli stick analogici, mettendo in campo una selezione di quick time event per diramare determinate situazioni e ricorrendo al solito trigger (sistematicamente poco reattivo, vista la corsa del tasto) per le contromosse. In questa nuova edizione, purtroppo, l'intenzione di velocizzare l'azione lascia spazio a velleità simulative francamente stucchevoli, con personaggi che rimangono a terra più del dovuto ma senza che venga introdotta la necessaria distinzione fra le conseguenze di un colpo (e men che meno ci si ponga la questione della fattibilità di determinate mosse, ad esempio una gorilla press slam su Big Show). Giacere due minuti a terra dopo aver subito una triple power bomb sul tavolo di commento è perfettamente naturale, infatti, ma svenire in seguito a una semplice body slam o addirittura a una combo di pugni non corrisponde minimamente alla realtà coreografica del wrestling. Avete presente l'avanzamento veloce di cui parlavamo? Ecco, in WWE 2K15 questa feature manca (ovviamente!) e bisogna dunque scendere a compromessi con ciò che viene proposto, sia in termini di manovre standard che di lotta "vecchia scuola", con sistemi in stile morra cinese a determinare il successo di alcuni attacchi e una gestione del pin che troppo spesso dà luogo a vittorie improvvise e sorprendenti, ma nel senso negativo. Il "legno" della serie è rimasto purtroppo lì, a marcare in modo ancora più evidente la distanza rispetto a classici come WWF Superstars o WWF Wrestlefest, meno vari ma al contempo più immediati e soddisfacenti. Se il dilemma di Yuke's e di 2K Games era dunque fra realizzare una simulazione di sport entertainment o un gioco di wrestling in stile mark, non c'è alcun dubbio su quale fosse la preferenza di chi scrive.

Ma i numeri ci sono

La morale della favola è che WWE 2K15 si pone senza dubbio come un episodio della serie solido e particolarmente ricco di contenuti; non solo per la già citata presenza dei DLC, ma anche e soprattutto per le colonne portanti del prodotto, nella fattispecie due distinte storyline per la modalità 2K Showcase (con le faide storiche di CM Punk Vs. John Cena e Shawn Michaels Vs. Triple H), la carriera (in cui bisogna creare da zero un lottatore e farlo avanzare verso la gloria, partendo dal Performance Center di Orlando) e il WWE Universe, in cui si vestono praticamente i panni di Vince McMahon e si gestiscono gli show da tutti i punti di vista, che si tratti di match, faide, turn ed eventi.

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Per ulteriori dettagli sulla struttura del gioco potete dare un'occhiata alla recensione della versione console, naturalmente. Qui invece non rimane che analizzare l'aspetto tecnico, che come accennato in precedenza rappresenta la vera "svolta" del prodotto, considerata l'incapacità degli sviluppatori rinnovare positivamente il gameplay. Le superstar si sono sottoposte a una più avanzata scansione fisica e facciale, e la differenza rispetto all'episodio dell'anno scorso si vede tutta: ci sono momenti in cui sembra di trovarsi davvero di fronte a uno show televisivo WWE. Purtroppo si è però venuta a creare una situazione alla Gran Turismo 5, con lottatori premium e lottatori standard, e le divas in particolare sembrano appartenere a una generazione precedente in termini di modellazione poligonale e animazioni. Viene da sé che un incontro fra due personaggi, l'uno "moderno" e l'altro "antiquato", restituisce pessime, pessime sensazioni. Su PC sono presenti regolazioni extra per l'antialiasing, la composizione del pubblico e la qualità globale, ma la resa è del tutto simile a quella vista su PlayStation 4 e Xbox One, incluso il frame rate che rimane ancorato ai sessanta fps (seppure, sembra, con qualche incertezza di troppo sulle configurazioni di fascia media). Chiedere di più a un prodotto al suo debutto sulla piattaforma Windows sarebbe stato forse eccessivo, ma è chiaro che ci sono ancora ampi margini di miglioramento, non solo per quanto concerne i modelli poligonali (che andranno portati tutti al medesimo livello di dettaglio) ma anche e soprattutto il sistema di illuminazione e l'effettistica, che in tantissimi frangenti appaiono obsoleti e danno un'idea di vuoto e di "finto". Realizzare dei fuochi d'artificio convincenti per le entrate di Batista e Ryback non richiedeva chissà quali sforzi, per dirne una, e invece siamo ancora lì a ricordarci la grafica di Here Comes the Pain. Il comparto sonoro, infine, ci è sembrato nettamente insufficiente: la telecronaca curata da Jerry Lawler e Michael Cole risulta troppo ripetitiva ed essenziale, mentre l'uso di un annunciatore anonimo influisce in modo molto negativo sulla sospensione dell'incredulità. Con Lilian Garcia e Tony Chimel ancora in forze alla WWE ci chiediamo come mai sia stata fatta una scelta tanto discutibile.

Requisiti di Sistema PC

  • Configurazione di Prova
  • Processore: AMD FX 8320
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 8.1
  • Requisiti Minimi
  • Processore: Intel Core 2 Duo E6600, AMD Athlon 64 X2 5400+
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 450, AMD Radeon HD 5770
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows Vista SP2 a 64 bit
  • Requisiti Consigliati
  • Processore: Intel Core i5 3550
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 570, AMD Radeon HD 6970
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Sistema operativo: Dinwos 7, Windows 8 a 64 bit

Pro

  • Finalmente il debutto su PC, con tutti i DLC inclusi
  • Modalità corpose e durature, pur nella loro ripetitività
  • Il colpo d'occhio in alcuni frangenti lascia allibiti...

Contro

  • ...ma la qualità dei modelli è altalenante
  • Gameplay legnoso e lento
  • Per alcuni contenuti bisognerà attendere

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