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Belle Époque

Creato il 30 novembre 2011 da Junerossblog
I calici libriamo,
lo champagne mesciamo
alla salute della Bella noi brindiamo
Con nastri e paillettes
noi gaudenti ammalia
con cosce bianche e sode
nell'Eden ci confina.
Con voce da sirena
il mondo fa dimenticare
orsù beviamo,
giovani in eterno vogliam restare

Belle ÉpoqueMi immagino così la scena di un cafè-chantat (o caffè concerto), con una bellezza sul palco, la Sciantosa, di stoffa (poca) brillante abbigliata, e giovani aristocratici con occhi da triglia, che applaudono, fischiano, battono i piedi quale omaggio alle sue canzoni (?!).
Le sciantose erano le regine del cafè-chantant: il loro passato un mistero, per rendere il personaggio intrigante e malizioso, parlavano con finti accenti stranieri e costruivano storie d'amore con uomini famosi per accrescere ancora di più la loro popolarità.
Il termine sciantosa è un'italianizzazione (o meglio una storpiatura in dialetto napoletano) della parola francese chanteuse, che significa "cantante": inizialmente, infatti, le sciantose eseguivano nei café-chantant brani tratti da opere liriche o operette famose, ma col passare del tempo, il termine "sciantosa" acquisì sempre più il significato di donna fatale, seducente, ammaliatrice.
Belle ÉpoqueIn Italia la sciantosa più famosa fu Anna Fougez, le cui canzoni sono conosciute ancor oggi: Vipera, Abat-jour, Addio mia bella signora, Chi siete?, Passa la ronda, A tazza 'e cafè (o meglio io ne conosco la maggior parte e le apprezzo. Ops... vorrà dire che sono vecchia?), ma altre ancora ebbero un grande successo: Gilda Mignonette, Olimpia D'Avigny, Yvonne de Fleuriel. Furono apprezzate anche come cantanti e attrici dei primi film muti.
E come posso dimenticare la Lina Cavalieri e la Bella Otero, rivali nell'arte? Avete visto il film del 1955 "La donna più bella del mondo" con Gina Lollobrigida e Vittorio Gassman, sulla vita e gli amori di Lina Cavalieri? Uno spaccato, non solo della famosa artista, ma anche dell'epoca, con i suoi eccessi prima che incombesse la Grande Guerra.
Siamo nella Belle Epoque, il periodo storico che va dal 1890 (circa) all'inizio della Prima Guerra Mondiale. Fu un epoca ricca di scoperte e invenzioni, con un'intensa industrializzazione e il debellamento di grandi malattie. Dopo un secolo di guerre la gente si voleva divertire, naturalmente per gente intendo gli aristocratici e i borghesi, coloro che detenevano il potere e la ricchezza; il popolino non poteva permettersi di andare ogni sera al cafè-chantant ad applaudire e a cercare di sedurre la Bella sul palco.
Crebbe il consumismo, con la diffusione dei grandi magazzini, delle vendite a domicilio e per corrispondenza, con la rateizzazione dei pagamenti, insomma ci si stava avviando verso l'era moderna, con la nascita del grande mostro: la pubblicità.
Belle Époque
Avete presente i manifesti pubblicitari della Belle Epoque? Io ne sono innamorata, così eleganti, raffinati, così... antichi.
Sto divagando, torniamo a bomba (no, non all'attentato di Sarajevo!) all'argomento in oggetto, il cafè-chantant: in Francia era nato, addirittura, nel XVIII secolo, come locale di spettacoli teatrali e circensi, ma fu nel periodo dal 1800 al 1896 che conobbe il massimo splendore.
In Italia arrivò alla fine del XIX secolo (naturalmente, sempre ritardatari noi...) e prese piede a Napoli con l'inaugurazione del Salone Margherita, dove si esibrono, tra gli altri, la Lina Cavalieri, la Bella Otero e Ettore Petrolini, e che ancora ospita, dopo un periodo di chiusura, spettacoli di teatro, varietà, mostre e serate di tango.
Belle ÉpoqueSorsero altri café-concert come l'elegante Gambrinus, l'Eden, il Rossini, l'Alambra, l'Eldorado, il Partenope, la Sala Napoli ed altri ancora che ricalcavano spesso, anche nel nome, i cafè-chantant parigini.
Dopo il grande successo a Napoli, i cafè-chantant si diffusero anche in altre città: Roma, con un nuovo Salone Margherita (Il Baglino, per intenderci) e il Teatro Sala Umberto, poi Catania, Milano, Torino e in molte altre città.
Ma il periodo d'oro finì con l'avvento del Cinema e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, ben testimoniato in un film del 1971, drammatico e bellissimo, "La sciantosa", con Anna Magnani, dove questa stupenda e insuperabile attrice interpreta una matura diva del cafè-chantant, sul viale del tramonto che accetta di cantare per i soldati impegnati al fronte.
Indimenticabile la scena dove l'artista, con le lacrime agli occhi, canta per i soldati feriti e mutilati "O surdato nnammurato", e grande l'emozione quando, nel finale del film, lei salva la vita al soldato incaricato di accompagnarla, un giovanissimo Massimo Ranieri, muorendo facendogli scudo.
Sulla scia dei cafè-chantant, sono nati il Varietà e i Music-hall, e le sciantose sono, indiscutibilmente, le progenitrici delle Soubrette e delle Veline (a parer mio, nulla a che vedere...), ma questa è un'altra storia...
Lullibi
Belle Époque
P.S. Naturalmente non essendo storica di professione (e neanche di natura) ho reperito tutte le notizie e le immagini da Wikipedia e altri siti.
L'emozione per il film "La sciantosa", però, è tutta mia...

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COMMENTI (1)

Da alessio
Inviato il 01 dicembre a 21:11
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La Lollo si è immersa nella parte della Cavalieri in modo sbalorditivo.Cantando,ballando,facendo la spadaccina e il soprano e immedesimandosi senza forzature nel personaggio.