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Bellezza e diversità, la storia di Aimee Mullins

Da Anna
Bellezza e diversità, la storia di  Aimee Mullins
Modella e atleta. Ha frequentato la Georgetown University. Nello stesso periodo ha fatto un tirocinio in affari esteri presso il Pentagono.E’ diventata campionessa di corsa e salto, ha sfilato sulle passerelle di Parigi, è testimonial di una casa cosmetica. Si batte per i diritti dei disabili. Aimee è una donna bellissima. Aimee è senza gambe.Oltre a essere determinata, parla con piglio sicuro, guardando dritto negli occhi il perché, dice: «Ci tengo che quello che ho da dire sia riportato nella maniera più fedele possibile». Aimee si batte per i diritti dei disabili ed è la prova del fatto che la “normalità non esiste”.La sua storia è unica. Cresciuta ad Allentown, in Pennsylvania, figlia di un operaio e di una impiegata dell’ospedale locale, Aimee è nata con un difetto fisico molto grave, cioè la mancanza di entrambi i peroni, ossa che si trovano negli arti inferiori e che, insieme alle tibie, ci permettono di camminare. A causa di questa malformazione, all’età di due anni, ad Aimee sono state amputate entrambe le gambe, appena sotto il ginocchio. Da allora vive con delle protesi con le quali ha prima intrapreso la carriera sportiva (ha corso i 100 metri ai Giochi Paralimpici del 1996 e in seguito ha gareggiato per i 300 metri e il salto in lungo) e poi ha debuttato nel mondo dello spettacolo. Inoltre, Aimee da anni gira il mondo tenendo conferenze sulla diversità, sull’immagine del corpo, sulle pari opportunità per i disabili e, in generale, su come sia fondamentale uscire da uno schema precostituito di bellezza e di normalità. Anche il suo ruolo come ambasciatrice di L’Oréal, in fondo, riguarda questo, perché, racconta, «tutto è cominciato due anni fa, grazie a un saggio che avevo scritto sul futuro della bellezza e che aveva riscosso molto successo». Aimee sostiene che: “… la vera disabilità è avere uno spirito danneggiato, ed uno spirito danneggiato non ha Speranza. Non vede la Bellezza. Non ha più lo nostra naturale, infantile curiosità e la nostra innata capacità di immaginare. Se invece, possiamo sostenere lo spirito umano per mantenere la speranza, per vedere la Bellezza in se stessi e negli altri,per essere immaginativi e curiosi, allora si che stiamo usando la nostra forza correttamente. Quando lo spirito ha queste qualità, possiamo creare delle nuove realtà e nuovi modi di essere...”

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