Magazine Diario personale

Belli di papà (e l’antitaccheggio)

Da Aquilanonvedente

140x200 Belli di PapàDiego Abatantuono è sempre una sicurezza.

E’ la sua bravura e quella degli altri attori che tengono in piedi il film, perché è vero, come ha scritto qualcuno, che la regia lascia un po’ a esagerare. Io non sono certo un esperto, ma si vede e si sente in alcuni momenti che manca qualcosa, che gli attori rimangono soli, che il cerchio non si chiude, insomma.

Malgrado tutto è un film carino, della serie “maannatavenetuttiquantiaffanculocheiomenevadoperunpaiod’orealcinema“, non so se ci siamo capiti, perché ieri e oggi sono state proprio due giornate così.

Due giornate di m…, perché io m’incazzo quando la gente, di fronte a un problema, invece di cercare la soluzione più efficace, si lascia andare prima alla ricerca spasmodica della colpa (il termine responsabilità a noi italiani non ci appartiene, preferiamo quello cattolico di colpa), poi dà sfogo (la terza persona di dare si scrive con l’accento) alla propria voglia di potere, sparacchiando divieti qua e là, e poi alla fine quando chiedi: “Ma allora il problema l’hai risolto, o almeno sei sulla strada buona?” ti rispondono di no e se ne vanno, lasciando sulle tue spalle l’onere non soltanto della risoluzione del problema, ma anche quello di rimettere in piedi le macerie che loro stessi hanno prodotto.

Come se non bastasse, quando sono uscito dal cinema mi sono infilato in un negozio di abbigliamento, perché prima di uscire di casa mi sono accorto di avere clamorosamente sbagliato taglia con gli ultimi pantaloni acquistati (e pure questa cosa mi ha fatto girare alquanto le palle).

Ma proprio in quel negozio di abbigliamento, il giorno prima (cioè ieri) avevo acquistato una camicia, che oggi indossavo. E secondo me la cassiera si è dimenticata di togliere qualche strano aggeggio che fa scattare l’antitaccheggio, perché l’aggeggio infernale si è messo a suonare quando sono entrato (e nessuno ci ha fatto caso), ma si è messo a strillare anche quando sono uscito.

Allora il tipo della vigilanza ha fermato me e due ragazzi che mi stavano davanti, ma mentre a me m’ha guardato e ha capito che non avevo proprio la faccia del delinquente, al ragazzo ha chiesto di svuotare la borsa e quello aveva dentro una sciarpa rubata, e allora se ne voleva andare, ma il vigilante l’ha avvinghiato per il giubbotto e il tutto mentre s’era formata tutt’intorno una piccola folla che assisteva alla scena.

E allora quando il vigilante ha trascinato via il ragazzo, io sono uscito e l’antitaccheggio ha ripreso a gargagliare e tutti si sono messi a osservarmi e io pensavo: “Vuoi vedere che mo’ faccio suonare tutti gli antitaccheggio della città?

Imbarazzante…

groenlandia

M’è venuta voglia di trasferirmi in Groenlandia (cioè, sei mesi lì e i restanti sei a Honolulu).

Vabbeh, comunque alla fine è stato un pomeriggio “diverso”, all’insegna del brivido, dai.

Ho pure visto i provini, pardon, il trailer di Star Wars, che uscirà a Natale e che si preannuncia un filmone, di quelle americanate che non si possono perdere.

Orevuar, amiche e amici miei, buona settimana e stattevene bbuoni!

Insieme (ma insieme a chi?)



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