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Bensone, un dono per fabbri e orafi sin dal 1.300

Da Chiarapapotti1988
Bensone, un dono per fabbri e orafi sin dal 1.300

Il Bensone è un dolce con origini antichissime e si presenta in moltissimi ricettari regionali. Fonti storiche ci dicono che già nel 1300, a Modena, questo dolce veniva offerto in dono alla corporazione dei fabbri e degli orafi il 1°dicembre di ogni anno, giorno in cui si festeggia Sant'Egidio, protettore della categoria. Nella forma dialettale il santo veniva chiamato "Sant'Alò" e spesso i nostri vecchi lo citavano nel detto popolare "Sant'Alò ch'al muré pò al s'amalò" (che morì e poi si ammalò). L'etimologia della parola bensone è incerta sia nella accezione cittadina (benson) che in quella della Bassa, dove veniva chiamato "busilàn". Attilio Neri nel suo "Vocabolario del dialetto modenese" azzarda che si tratti di una contrazione dalla lingua francese "pain de bendson" (pane di benedizione); le donne, infatti, in occasione del Sabato Santo e di altre festività religiose avevano l'abitudine di far benedire questo dolce in chiesa. Altri glottologi suggeriscono che la parola bensone derivi più semplicemente da "pain de son" (pane di crusca) perché anticamente veniva cucinato con la farina non setacciata. Con lo stesso impasto del bensone si preparava anche la ciambella col buco (anche detta brazadèla), la quale veniva donata ai giovani cresimati fino a qualche decennio fa. Fino al 1920, secondo una consuetudine della Diocesi, questo sacramento veniva celebrato in Duomo la domenica di Pentecoste per i ragazzi della città e il lunedì successivo per i giovani della Bassa. In quei giorni nei pressi della chiesa si collocavano tantissime bancarelle che vendevano, oltre a rosari e libretti da messa con la copertina di finta madreperla, anche le simboliche "brazadèli", il cui nome derivava dall'usanza sin dal 1.200 di portarle in giro con il braccio dentro al buco della ciambella per la tradizionale visita che i cresimati facevano ai parenti.

Bensone, un dono per fabbri e orafi sin dal 1.300

Ingredienti per 4 persone: 800g di farina 00, 200g di zucchero, 150g di burro, 4 uova, 1 limone, 1 bustina di lievito per dolci, 1/2 bicchiere di latte, un pizzico di sale.

Preparazione: sciogliere il burro a bagno maria ed attendere che si freddi. Impastare quindi il burro con la farina setacciata, le uova, lo zucchero, un pizzico di sale, la buccia grattugiata del limone, una bustina di lievito e il latte fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Lasciare riposare l'impasto per almeno 30 minuti coperto da un canovaccio infarinato. Al termina dare al composto la classica forma "ad esse", tipica di questo antico dolce, praticando una piccola incisione continua seguendo il verso della lunghezza. Adagiare il dolce su una placca da forno precedentemente imburrata ed infarinata, spennellare il tutto con un tuorlo d'uovo e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 30 minuti. Si suggerisce di aggiungere la granella di zucchero in superficie una volta tolto dal forno e raffreddato.


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