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Bentornato Mr Moore...però credo abbia sbagliato casa (editrice)

Creato il 05 novembre 2012 da Paradisiartificiali
Forse non dovrei imbucarmi in questa cosa, ritrovarsi a leggere qualcosa di Alan Moore, non è cosa di tutti i giorni, parlarne poi, recensirlo addirittura, non è certo cosa per tutti.
Forse dovrei mettermi buono ed aspettare che se ne occupi qualcun'altro, con un dizionario più aulico, più forbito, e ne parli in maniera più degna e più consona.
Recensire un fumetto del Barone, è più un compito per altri blogger, dovrei aspettare che ne parla Orlando su Fumettidicarta, Filippo su Altroquando, oppure quelli di Conversazioni sul fumetto, blogger bravi con le parole come gli alchimisti lo sono con gli alambicchi ed i matracci, piuttosto che io, che trovo aulici gente come Lester Bangs e Hunter S. Thompson.
Ma, Moore è tornato, con una nuova avventura degli Straordinari Gentlemen, il supergruppo di eroi vittoriani al servzio di sua Maestà la Regina d'Inghilterra, e non ne avevamo traccia da più di 10 anni, quando si congedarono da noi dopo aver impedito l'invasione delle orribili creature provenienti da marte, i primi alieni della letteratura ottocentesca creati da HG Wells nel 1897.
La Lega degli straordinari Gentlemen è uno di quelle opere che, per nostra fortuna, riporta il fumetto ai fasti ed alle glorie del passato.
L'ennesimo stupendo ed orgoglioso baluardo del buon gusto e dello storytelling di qualità che difende la reputazione del nostro adoratissimo media, nonostante i continui barbari e biechi tentativi dei molti mercenari dell'ultima generazione, bifolchi commercianti come Bendis, Millar e la loro ciurma di scribacchini, che bisogna dirlo, ce la mettono, davvero tutta a volte , per tirare giù il nostro amato fumetto dalla nona colonna delle arti, e farlo scivolare nel puro e semplice marketing.
 Per i pochi sfigati che non hanno mai letto La Lega degli straordinari Gentleman, e si sono per esempio limitati a vedere il pessimo adattamento cinematografico, diremo, di tornare domani accompagnati dai genitori, e li illumineremo quel tanto che basta dicendo che è un gruppo di stampo supereroistico, che opera in pieno periodo vittoriano, negli anni che segnano il passaggio della società dal XIX al  XX secolo, tardo ottocento quindi, ma non è questo che rende l'opera un'opera di Moore, non è la scelta del background a farlo speciale, quello che porta il segno del maestro è il fatto che i personaggi della Lega, nonchè la schiera dei personaggi satelliti che vi orbitano intorno, sono tutti (o quasi, dove però il quasin badate bene,  ce lo metto solo perchè io non li ho riconsciuti) personaggi della letteratura di quel periodo.
Opera a fumetti, La Lega, squisitamente satura di citazioni ed omaggi, da scoprire tutte lentamente dopo più  attente letture, è sicuramente uno dei lavori migliori del signor Moore, quantomeno ne sottolinea, una vena creativa mai sopita, un bagaglio culturale immenso, ed una volontà di distinguersi dalla massa di scribacchini, che riesce sempre a distinguerlo dalla massa.
Molti dipingono Alan Moore come un burbero snob, beh non l'ho mai incontrato, beh, potrà essere anche un burbero, snob, vanaglorioso e sfuggente, ma sa scrivere. E se in un futuro improbabile, ci fosse una caccia alle streghe che metterebbe al rogo tutti gli autori di fumetti, Moore, è l'unico uomo che  noi lettori riuniti in una segreta e rivoluzionaria carbonearia dovremmo preoccuparci di preservare e proteggere. :)
Breve storia di un fumetto che avreste dovuto avere in casa,e se non ce lo avete mi dispiace per voi.
Difficile pensare che Hickman non abbia sbirciato nell'opera di Moore, per il suo cerebrale (ma io oserei dire cerebroleso) SHIELD, se è vero che la storia non ha nulla in comune con la sublime Lega (anche perchè la seconda è effetivamente una storia con un inizio, un centro ed una fine, la prima è un labirinto dal quale stiamo aspettando risbuchi l'autore stesso e ci racconti come è finita) , è vero anche che l'idea di base ossia pescare personaggi del passato (nel caso di Moore, letterari, nel caso di Hickman, reali, per riunirli in un gruppo contro le forze del male, è fondamentalmente la stessa.
E' il 1898, il mondo sta cambiando e stanno cambiando anche le forze che lo minacciano, in Inghilterra, la famiglia reale è più che decisa a difendere i suoi confini, e per farlo, attraverso l'intellicence assolda i 5 campioni che compongono la Lega, per proteggere  la corona ed i suoi sudditi leali, dalle minacce che porterà il nuovo secolo. Questo più o meno è l'incipit che ha portato in edicola La Lega degli straordinari gentleman per la prima volta più di dieci anni fa:
Allan Quatermain  - (personaggio letterario creato da H.Rider Haggard alla fine del 1800, protagonista di alcuni romanzi di avventure ambientati in Africa, come le Miniere di Re Salomone. 

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