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Beppe Gaido racconta Chaaria Mission Hospital (Meru-Kenya)

Creato il 30 dicembre 2015 da Marianna06

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Anche ieri abbiamo avuto un addome acuto tremendo, ed ancora una volta ho perso cinque anni della mia vita nella tensione. Sempre ci sono le domande che ti poni: apro o mi astengo: e’ un addome chirurgico o medico? La mando in un altro ospedale? Ma cosa faccio se da questo ospedale lei gia’ ci viene, e la’ non hanno riconosciuto la diagnosi e l’hanno dimessa?
E poi, un addome acuto puo’ essere di tutto: da banali aderenze che puoi lisare senza problemi ad un volvolo che semplicemente devi derotolare, ad una invaginazione che con pazienza riesci a risolvere.
Ma, dopo aver aperto l’addome, e’ possibile trovarsi di fronte a delle anse necrotiche ed alla necessita’ di fare delle resezioni intestinali in emergenza. Oppure puo’ essere una perforazione di ulcera peptica, o una perforazione ileale da tifo, e devi quindi essere pronto a delle rafie non semplici.
Il caso di ieri per esempio alla fine era una brutta perforazione nei pressi della valvola ileo-cecale: di suturare semplicemente non se ne poteva neppure parlare, perche’ la sutura non avrebbe tenuto. Abbiamo quindi dovuto fare un’amputazione del cieco, una resezione ileale di 20 cm, con susseguente anastomosi ileo colica latero-laterale sull’ascendente.
E’ stato un’impresa dura e impegnativa, ma alla fine e’ stata una procedura pulita e ben fatta.


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