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Berlusconi e la patacca "last minute" della testimone Appleby...

Creato il 26 novembre 2013 da Tafanus
Perché non regge la tesi di una truffa ai suoi danni. Il Cavaliere ora sostiene che per anni, senza che lui se ne accorgesse, i suoi manager e Agrama hanno gonfiato i diritti tv. Perché non ha denunciato prima?

Berlusconi e la patacca
MILANO - "Le carte americane" è un buon titolo per raccontare una truffa, quella che lui stesso - nella concitata versione di ieri pomeriggio nella sede del partito - avrebbe ingenuamente, continuamente, "assolutamente" subito. Perché la sintesi della conferenza stampa di Silvio Berlusconi è che per molti anni sia Frank Agrama, sia gli stessi manager del Biscione, e cioè i suoi stipendiati, avrebbero gonfiato, ovviamente a sua insaputa, i prezzi dei diritti cinetelevisivi. Una versione che non regge. "Quando ci porteranno le carte, valuteremo", dicono i magistrati, da Milano e Brescia.

"Contiamo di avere dodici testimonianze, sette del tutto nuove", dice ieri Berlusconi, e cita ampiamente la principale, quella di Dominique Appleby... LE DATE E IL PRESUNTO SHOCK -

Ma - domanda - questa Appleby che nel 2013 si allarma e si dà da fare per uno straniero innocente, è la stessa Dominique Appleby O' Really che il 16 febbraio 2007, insieme a Frank Agrama, presenta un ricorso contro la rogatoria svizzera del dottor Fabio De Pasquale, sostituto procuratore di Milano, che da anni indaga sui magheggi contabili di Silvio Berlusconi, dell'avvocato David Mills, e dei vari faccendieri internazionali come Agrama? Sì, è lei, che ci racconta di questo shock a scoppio ritardato, di ben sei anni rispetto alla rogatoria.
Ma a che cosa si opponeva Appleby? A vedersi frugare in un conto, chiamato Ragtime, e poi Gander, intestato a lei e - sarà un caso? - ad Agrama. Vi sono transitati circa 4 milioni di dollari. Se questa è la teste principale, nonostante l'avvocato Niccolò Ghedini ne sostenga la bontà, si capisce quanto corte e traballanti siano le gambe della nuove carte americane.

UNA FOTO DI TROPPO - Berlusconi cita ieri all'infinito sia Frank Agrama, un egiziano trapiantato a Roma e poi negli Usa, sia "mister Gordon", ex dirigente della Paramount. Sarebbero loro il Gatto e la Volpe, perché "È chiaro che né mister Agrama né mister Gordon avessero relazione alcuna con mister Berlusconi", legge sempre l'ex premier, riportando la testimonianza della manager con conto svizzero. Negli atti del processo milanese, purtroppo per lui e per la teste Appleby, ci sono smentite a go go. Come una bella fotografia: Gordon sta nientemeno che insieme a Berlusconi, che non conoscerebbe, accanto a una fontana. Non è stata individuata, ma "potrebbe essere quella della villa di Arcore", dice la Procura. Molte anche le testimonianze sul legame e i rapporti tra Berlusconi e Agrama, definito persino "un amico di famiglia" [...] (Piero Colaprico - Repubblica)

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