Berlusconi: in 60 ore gli immigrati via da Lampedusa. Siamo quì con il cronometro

C'era il sole ieri a Lampedusa ad accogliere il comizio di Silvio Berlusconi.
Era vestito di nero e come al solito non si è risparmiato nei soliti proclami che lo hanno reso una macchietta non solo in Italia ma nel mondo.
Ma facciamo un passo indietro.
Non può non saltare alla mente il forte contrasto tra ciò che è stato detto ieri a Lampedusa e ciò che è avvenuto il 18 agosto 2009 in Tunisia. Il premier fu ospite di una emittente televisiva di Tunisi e rispondeva con un francese a dir poco imbarazzante. Ma più imbarazzanti furono le sue risposte su Gheddafi e sui cittadini Tunisini.
Riporto: " Ho chinato la testa davanti a Gheddafi e baciato l'anello. Un'emozione che porterò nel mio cuore tutta la vita"; e ancora sugli immigrati :"Venite in Italia: troverete casa, lavoro e scuola. Questa è la politica del mio governo" ,( n.d.r. ma Bossi lo sa?).
Parole prese alla lettera dai povere immigrati Tunisini e Libici che ora, disperati, tentano una via di salvezza sbarcando in Italia.
Pensa che delusione: appena arrivati, lo stesso personaggio che due anni prima  aveva promesso casa, lavoro e scuola, si adopera per farli rinchiudere in qualche precario "centro di accoglienza". E poi?
Nel frattempo i cittadini di Lampedusa, ai quali va la mia profonda stima per la compostezza e l'umanità dimostrata verso gli immigrati, si possono consolare con la candidatura al premio Nobel e con un bel Casinò nuovo di zecca.
E non solo: il premier ha passato tutta la notte in internet ed ha trovato una villa a lampedusa dove trascorrere le vacanze: come l'aveva acquistata a Napoli per l'emergenza rifiuti e all' Aquila dopo Il terremoto. Peccato che non era vero
Non ricordo così tante cazzate di Berlusconi in una volta sola. O forse sì?
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