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Berlusconi, la Fininvest e la legge ad aziendam. Ritirato il provvedimento

Creato il 06 luglio 2011 da Lupoantonio

Berlusconi, la Fininvest e la legge ad aziendam. Ritirato il provvedimentoSe non altro è il caso di dire che stavolta il cerchio si allarga. Il Premier Berlusconi ne ha fatta un’altra delle sue, però stavolta non si tratta di una legge ad personam come faceva all’inizio della sua carriera politica. Già aveva migliorato i suoi standard con il lodo Alfano, una legge ad tribus personam (cioè per tre persone) e con lo scudo fiscale aveva pensato ad omnibus mafiosam. Mi chiedo: di questo passo, la legge ad aziendam che ha infilato di nascosto nella manovra finanziaria, sarà forse l’anello di congiunzione con una eventuale prossima legge ad omnibus?

Ad ogni modo, superando la facile ironia (che su Berlusconi, spiace dirlo, ormai viene facile come rubare le caramelle ad un bambino), andiamo ad

analizzare concretamente i fatti. Il 5 luglio tutti i media hanno trasmesso più o meno la stessa notizia: nella manovra finanziaria proposta dal Governo c’è un decreto salva-aziende che casca come il cacio sui maccheroni, dato che proprio in questi giorni l’azienda, conosciuta come Fininvest di proprietà del signor Berlusconi, deve ben 750 milioni di euro alla Cir di De Benedetti. Che sia una casuale coincidenza non ci crede nessuno. Il paradosso vuole che stavolta il decreto sia passato così di nascosto che neanche i membri del Popolo della Libertà lo sapevano, e si sono trovati così in seria difficoltà.  Si è trattato insomma di un vero e proprio autogol con fallo da espulsione annesso, in quanto anche gli alleati della Lega si sono detti contrari all’ennesima manovra salva-Berlusconi. Comunque il Cavaliere ha ritirato il provvedimento, conscio che avrebbe peggiorato le cose in questo momento politico particolare. Il vero problema in realtà non è il decreto in sé – dato che gli italiani da sempre sono indifferenti agli intrallazzi dei politici – ma la conseguenza di esso.

Attraverso questo provvedimento infatti il decreto prevede di battere cassa con tagli alla sanità ed alle pensioni ed è quindi comprensibile l’ira degli italiani. La domanda che mi sorge spontanea è: perché i politici si ostinano a voler cavare sangue da una rapa? Perché colpire la fascia debole dei pensionati e/o lavoratori operai, che vedranno la pensione solo in fotografia? Senza  contare che fra loro ci sono gli elettori e sostenitori del governo, gran bel modo di ripagarli. Perché per una volta non fanno una legge che taglia qualcuno dei privilegi ai politici o, magari, che riduca un tantino le loro pensioni? Certo, loro dovranno fare qualche sacrificio comprando qualche yacht in meno, ma credo che nessuno scenderebbe in piazza a protestare.

Written by Rossella Vicidomini



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