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Berlusconi: una brutta fazenda IV

Creato il 27 ottobre 2012 da Marvigar4

berlusconi - una brutta fazenda

   Il 13 maggio 2001 Berlusconi si presentò alle elezioni politiche come leader della Casa della Libertà, una coalizione composta da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Centro Cristiano Democratico-Cristiani Democratici Uniti, Lega Nord e Nuovo Partito Socialista Italiano e si contrappose a Francesco Rutelli leader dell’Ulivo, coalizione composta da Democratici di Sinistra, dalla Margherita, dalla Federazione dei Verdi, dai Socialisti Democratici Italiani e dal Partito dei Comunisti Italiani e appoggiata all’esterno da Rifondazione Comunista attraverso un patto di desistenza… Berlusconi vinse nettamente conquistando alla Camera 62 seggi con la quota proporzionale come Forza Italia, uniti ai 24 seggi di Alleanza Nazionale, più i 282 seggi della quota maggioritaria con la coalizione, e al Senato 176 seggi, mentre Rutelli e co. ottennero 262 seggi complessivi alla Camera e 133 al Senato… fino al 2006 l’Italia fu “berlusconizzata”, l’opposizione non poté fare granché non avendo i numeri e soprattutto sbandando con i suoi capi e capetti colpiti dalla sindrome dei polli di Renzo. Il Governo Berlusconi II durò la bellezza di 1.412 giorni, dall’11 giugno 2001 al 23 aprile 2005, diventando così il Governo più longevo della Repubblica Italiana, e si caratterizzò per diverse riforme quali quella della seconda parte della Costituzione (mai entrata in vigore perché bocciata dagli italiani il 25 e 26 giugno 2006), per il lodo Schifani, per il ritorno al sistema proporzionale nelle elezioni politiche, per la Riforma Moratti della scuola, per l’abolizione della leva obbligatoria, per la modifica al “falso in bilancio”, per la legge Sirchia contro il fumo e per la legge costituzionale del 23 ottobre 2002, entrata in vigore il 10 novembre del medesimo anno, con cui si esaurirono gli effetti del primo e secondo comma della XIII disposizione transitoria della Costituzione, consentendo così ai discendenti maschi di casa Savoia di rientrare in Italia dopo 56 anni. Con l’uscita dalla maggioranza dell’UDC e del Nuovo PSI del 16 aprile 2005 e del tracollo alle elezioni regionali del 3 e 4 aprile si formò il Governo Berlusconi III, che durò dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006, per un totale di 390 giorni.

   Questo il riassunto dei cinque anni in cui Berlusconi occupò l’Italia politicamente facendoci fare dei notevoli passi indietro su tutti i fronti, con la complicità di un’opposizione che sarebbe poi ricorsa nel 2006 alla riproposizione di Romano Prodi quale leader per le elezioni politiche. Quel quinquennio è stato veramente il periodo dell’ossidazione del nostro Stato, una fase di litigiosità, inconcludenza ed esaltazione del narcisismo più bieco della classe politica italiana che scontiamo oggi in modo vieppiù tragico. Il conflitto d’interesse mai sanato, le riforme ad personam, le corruttele, l’occupazione del sistema radiotelevisivo pubblico, l’ostinazione cinica e retrograda nel negare diritti quali le unioni civili, l’appiattimento confessionale nel promulgare la legge del 2004 sulla procreazione assistita, sono la pesante eredità del Berlusconi I e II che ha allontanato l’Italia dal contesto europeo impedendoci una serie di riforme che avrebbero consentito davvero a noi tutti di vivere in un paese finalmente laico e migliore sotto tutti i punti di vista…

© Marco Vignolo Gargini



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