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Bernabè (presidente Telecom):Ritardammo la tv a colori perchè la Fiat non volle

Creato il 30 maggio 2012 da Ilazzaro @Ilazzaro

 

Bernabè (presidente Telecom):Ritardammo la tv a colori perchè la Fiat non volle

Non ho mai creduto al libero mercato made in Italy. Nei fatti questo paese è sempre stato un oligopolio, con attori (quali, tra l'altro, i governi che si sono succeduti) a garantire gli interessi della grande industria italiana. La Fiat in primis, poi, a seguire, Mediaset e la Rai.

Questa presunzione oggi trova conferma in una intervista a Franco Bernabè, presidente di Telecom Italia,  il quale mette in luce come  certe scelte strategiche, non siano mai state, nei fatti, poste in essere, semplicemente perchè i grandi oligopoli del belpaese non volevano. Un esempio? La Tv a colori e i servizi di telefonia fissa (con la banda larga annessa).

L'intervista del Corriere della Sera a Bernabè in occasione della nascita di una società, Metroweb che per la prima volta dovrebbe rompere il monopolio della Telecom sui cavi telefonici (il famigerato ultimo miglio).

La concorrenza nell'infrastruttura tra operatori, comunque obbligati dall'Agcom ad aprirla a tutti, non è uno spreco?
«La concorrenza è uno stimolo. Certo, un accordo sarebbe più efficace e impegnerebbe meno capitali. Ma la storia d'Italia spesso non segue la linea retta. Ritardammo la tv a colori perché la Fiat preferiva che le famiglie concentrassero le loro risorse nel cambio dell'utilitaria e non in quello del televisore. Negli anni '90, la Telecom pubblica fu aggredita perché voleva cablare l'Italia per consentire le trasmissioni tv via cavo, osteggiate dai sostenitori di Rai e Mediaset...».

Inoltre in Italia, concretamente non  è mai avvenuta una liberalizzazione seria nei servizi, come quello della telefonia, perchè i governi succedutisi hanno sempre protetto la Telecom per evitare che cadesse in mani straniere. A danno degli utenti ovviamente. E così, ancora oggi, i vari poeratori di telefonia fissa anzichè investire nelle infrastrutture pagano il pizzo alla ex Sip per utilizzare i cavi, a suo tempo messi in opera con i fondi pubblici.

Con Metroweb, il governo Monti sembra non proteggere più Telecom da assalti esterni come facevano Prodi e Berlusconi.
«Lascio la storia agli storici. Per l'oggi, credo che il governo, nel rispetto dei mercati, debba preoccuparsi di Telecom e dello sviluppo delle telecomunicazioni così come di ogni altro settore strategico. Ora Telecom può investire secondo una seria disciplina a beneficio dei suoi azionisti e del Paese. I concorrenti di Telecom...». (fonte Corriere della Sera)

Ed intanto continuano a farci fessi con Garibaldi che offre chiamate gratuite a tutti...


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