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“Bestia di gioia” di Mariangela Gualtieri

Creato il 28 maggio 2010 da Viadellebelledonne

“Bestia di gioia” di Mariangela Gualtieri

E’ appena uscita, pubblicata da Einaudi, la raccolta “Bestia di gioia” di Mariangela Gualtieri. Il libro è diviso in cinque ben distinte sezioni ( come i cinque atti del teatro antico ) strettamente legate fra di loro.  Definito da più parti il libro della maturità e dei frutti migliori di tutte le raccolte poetiche della Gualtieri.

“Naturale sconosciuto”

Tutto davanti al volto si rivolta

nulla sta fermo nella rotazione.

Il moto della terra

avvicenda le vite

alle vite, sbenda il pulcino

dal suo guscio e lo conduce becchettando

fino alla sua forma piena

fino alla matrice, alla riproduzione

fino al rosso  vivo della cresta.

***

Da “Un niente più grande”

La bambina è rimasta con me.

Non è mai nata.

Si sbilancia fra i miei precipizi

ride forte e lenta dorme

e  forte resta

resta sempre. Col suo cuore

che fa cuore col mio.

La bambina  di sole azzurrina.

***

Da  “Sponde degli insonni”

E’ venuto un sonno benedetto

e mi ha stretto nel suo respiro

mollato. Mi ha condotto

insieme a tutti i dormienti

nel posto  di buio immacolato.

Come dormivo bene

questa notte! come ristorato

il corpo ride al normale mattino

che a me pare un tale paradiso.

Per questa gioia

è valso non dormire.

***

Da  “Per solitario andare”

Cadono comandate

le pigne. Sopra  tutto si gingilla

il tempo.

Cadono le aghe dei pini quando è ora.

C’è obbedienza nel regno.

Uova schiudono piccole piume

ordinatamente il bruco

penetra nell’invitante polpa.

Circola  un bene

spintona o trattiene

in volo alto sostiene

anche noi siamo parte.

**

Da “Mio vero”

Sii dolce con me. Sii gentile.

E’ breve il tempo che resta. Poi

saremo scie luminosissime.

E quanta nostalgia avremo

dell’umano. Come ora ne

abbiamo dell’infinità.

Ma non avremo le mani. Non potremo

fare carezze con le mani.

E  nemmeno guance da sfiorare

leggere.

Una nostalgia d’imperfetto

ci gonfierà i fotoni lucenti.

Sii dolce con me.

Maneggiami con cura.

Abbi la cautela dei cristalli

con me e anche con te.

Quello che siamo

è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei

e affettivo e fragile. La vita ha bisogno

di un corpo per essere e tu sii dolce

con ogni corpo. Tocca leggermente

leggermente poggia il tuo piede

e abbi cura

di ogni meccanismo di volo

di ogni guizzo e volteggio

e maturazione e radice

e scorrere d’acqua e scatto

e becchettio e schiudersi o

svanire di foglie

fino al fenomeno

della fioritura,

fino al pezzo di carne sulla tavola

che è corpo mangiabile

per il mio ardore d’essere qui.

Ringraziamo. Ogni tanto.

Sia placido questo nostro esserci –

questo essere corpi scelti

per l’incastro dei compagni

d’amore.

***

Mariangela Gualtieri è nata a Cesena, in Romagna. Si è laureata in architettura all’IUAV di Venezia. Nel 1983 ha fondato, insieme al regista Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammaturga. Fin dall’inizio ha curato la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo.




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