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Biancaneve: la tipica Bella e Scema

Creato il 11 dicembre 2014 da Nonchiamatemiborgia @nonsonoBorgia
Santa Claus is coming to town, e Sky ha deciso di piantonare i palinsesti con una programmazione natalizia che potremmo anche discutere – vi prego i Natale in India/in crociera/dal gommistac’hanno rotto. Tra le varie, però, nostra signora Sky ha inserito anche alcuni classici della Disney. E io mi sono ritrovata, dopo più di vent’anni (venti. Anni. Cristo santo), a vedere Biancaneve. Ricordo che quando avevo cinque anni Biancaneve era il mio film-cartone preferito; ovviamente subito dopo il magnifico/stupendo/geniale Alice nel paese delle meraviglie. Biancaneve: penso di aver superato la trentina di visioni – vai a capire ‘sta cosa che da piccoli si vuole vedere e rivedere sempre gli stessi cartoni fino alla nausea.Insomma dopo più di vent’anni (ammazza, mi fa ancora effetto) ho rivisto Biancaneve. E sarà la lucidità dell’età adulta, sarà il cinismo raccolto a suon di mazzate degli ultimi venti (ma davvero sono venti?) anni, sarà anche che con lo sviluppo si perde anche la meraviglia degli occhi, ma alla fine mi sono chiesta: Biancaneve, ma sei stordita?Se davvero esistesse questa fanciulla con un chiaro problema di makeup (dai, ‘ste guance iperrosse sulla pelle bianca come il latte. Chi sei, la pioniera degli Emo?), le scriverei una lettera. Un messaggio di disappunto, perché Biancane’, tu dovresti essere un esempio.
Cara Biancaneve,non ti capisco. Insomma, dopo aver scoperto che la perfida regina vuole farti fuori perché “Voglio essere io la più figa del reame” tu scappi – e va bene – ma scappi dove? In mezzo al bosco, dove c'è 'sto cacciatore pronto a sventrarti come una lepre. Lui non ce la fa (sarà stato alla sua prima esperienza da killer), ma voglio dire, metti che incontravi il lupo di Cappuccetto rosso, mica ti andava così bene. Dicevamo, scappi nel bosco e ti ritrovi davanti a questa casetta piccina picciò: l’educazione non te l’hanno insegnata, è ovvio, perché tu entri senza ritegno in casa d’altri. Dalle mie parti si chiama infrazione. Entri, decidi di rassettare la casetta piccina picciò in cui pare che gli inquilini abbiano seri problemi d’igiene: la ripulisci assieme ai tuoi amici scoiattoli, cervi, uccellini a cui parli e canti con estrema tranquillità – sappi che cominciano così le cure di prozac.I sette nani ritornano a casa. Giustamente si fanno delle domande circa la tua intrusione, poi sfociata in un attacco ossessivo compulsivo di pulizia maniacale. Tu spieghi loro che hai bisogno di un nascondiglio perché quella bagascia della tua matrigna ti vuole morta; gli chiedi ospitalità e cosa gli offri in cambio? “Io laverò, pulirò, stirerò, cucirò e cucinerò”. In pratica un pacchetto colf che, per questa comitiva di nani, può essere solo una manna dal cielo. Tutto questo mentre il movimento femminista si rivoltava nella tomba. Biancaneve, non ti è proprio passato per la testa di dire “Ragazzi, ho bisogno di una casa. Contribuirò trovandomi un lavoro part-time e occupandomi di alcune faccende di casa (equamente divise, sia chiaro)”? I nani, infine, accettano subito quest’unica e irripetibile occasione dell’avere una serva 24/7. Mica scemi.Una volta appurata la tua funzione di governante, tu, mia cara Biancaneve, ti lasci andare a facili confessioni: “Sto aspettando il principe azzurro, è così affascinante”. Dichiarazioni di una superficialità che non dimostrerebbe nemmeno Barbie Malibu; che so, potevi almeno fare riferimento alla sua gentilezza o intelligenza. E poi vorrei porti un quesito: metti che il suddetto principe avesse conosciuto la direttrice del maneggio dove parcheggia il suo cavallo, una donna affascinante con cui condivide la passione per i cavalli e i completini country, tu che fai? Lo stai ad aspettare in eterno accollandoti l’onere di sfamare e ripulire i nani? Ma sei seria?Infine, come non ricordare la vaccata più grande che potevi fare: prima di uscire per “Eiho, eiho, andiamo a lavorar (e mo’ fischia tu)” i teneri nanetti si sono raccomandati. -Non dare confidenza agli estranei, presta attenzione, chè quella stronzona della tua matrigna ne sa una più del diavolo-. Tu li tranquillizzi, in fondo si tratta di facili istruzioni che pure una bertuccia potrebbe comprendere ed applicare. Tempo dieci minuti (i nani non erano ancora arrivati alla miniera) e si presenta LA VECCHIA: gli animali del bosco sanno che è una VECCHIA INFIDA (e infatti si agitano); è talmente infida che fa finta di sentirsi male, ti ringrazia per il tuo aiuto e ti da’ una mela. Rossa, Ogm, qualcosa di strano quella mela ce l’ha: ma tu niente, credi a ogni boiata che qualcuno ti propina –in questo caso la boiata era SE LA MANGI OGNI TUO DESIDERIO SI AVVERERA’-  e mordi la mela nella speranza che il tuo UNICO sogno (‘mazza che tristezza) si avveri. Che lui, il principe azzurro, ti venga a prendere per vivere felici e contenti. Un morso e vai giù.
Standing ovation per dire tutti assieme: AH RINCOJONITA!
Ti dice culo che per la mela della maledetta vecchia infida ci sia un antidoto, se no stavi sotto tre metri di terra. Ti va doppiamente di culo che lui non abbia conosciuto la direttrice del maneggio, e che quindi si rechi da te per darti il primo bacio di vero amore. Ti risvegli, monti sul suo cavallo e te ne vai sparata verso l’orizzonte, mollando su due piedi i nani a cui avevi promesso pietanze e un focolare caldo.
Biancaneve, sai che ti dico, c’hai fatto fare una figura barbina a noi donne. Noi, donne che portano i jeans e mettono il rossetto rosso; noi, le stesse che la mattina si svegliano e vanno al lavoro e che, se non ci va di preparare la cena, ordiniamo il cinese. Noi, che alla fine, anche se amiamo e siamo amate, ci ritroviamo a farci da principe azzurro. Ed è giusto così.
Ed ora, mia cara Biancaneve, prima che tu rimetta il disco “Il principe azzurro è affascinante, ammagliante, sfavillante”, voglio ricordarti una cosa:
Sappi che il principe azzurro, prima di venire a svegliarti, se l’è spassata con tutte le principesse del reame.
Baci e abbracci,
L’ Apprendista Stacanovista (all’anagrafe nota come Lucrezia C.)

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