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Biancofiore, via la delega!

Creato il 04 maggio 2013 da Marvigar4

biancofiore

«Non sono omofoba. Mi piacerebbe per una volta che anche le associazioni gay, invece di autoghettizzarsi e sprecare parole per offendere chi non conoscono, magari condannassero i tanti femminicidi delle ultime ore. Difendono solo il loro interesse di parte.»

«Nei miei confronti è stata messa in atto una discriminazione preventiva ingiustificata e fondata su presunte dichiarazioni malamente estrapolate.»

«I gay sono discriminati? Se è per questo sono più discriminate le donne. Perché, invece di fare queste sterili polemiche, le associazioni gay non fanno comunicati sugli omicidi delle donne? E perché non lo hanno fatto per il ferimento dei carabinieri?»

«Al prossimo Gay Pride se mi invitano ci andrò, ma non mi metterò a ballare seminuda sui carri.»

«Alle nozze gay sono contraria, da cattolica, ma se il governo decidesse di vararle mi atterrei al mio governo.»

   Aveva ottenuto la delega alle pari opportunità, però in due giorni è stata capace di combinare un pasticcio tale da indurre il Presidente del consiglio Enrico Letta a revocarle l’incarico. Michaela Biancofiore, 43 anni, esponente del Popolo delle Libertà (loro!) si era lanciata in dichiarazioni riprese dagli organi di stampa in cui dimostrava non solo scarsa conoscenza del fenomeno che avrebbe dovuto affrontare all’interno del suo ministero, ma anche uno spirito dialettico maldestro tipico di certe “femmine” dell’harem berlusconiano. Già il fatto di appartenere a un gruppo capitanato da un vecchio maschilista del secolo scorso bastava per non coinvolgerla, in più si è aggiunta la non tanto velata omofobia degli accoliti di Arcore, altra faccia della medaglia machista, del ridicolissimo e anacronistico gallismo italiota. Inutile rettificare e giustificare, il vecchio buon senso per una volta ha avuto la meglio. Comunque c’è da sottolineare che la Biancofiore, insieme anche ad alcune donne del centrosinistra o persino della sinistra, possiede una visione delle pari opportunità ormai datata. Queste non hanno ancora capito che non siamo in una gara dove chi vince è più discriminato, che non esiste un monopolio da esercitare e imporre: le pari opportunità riguardano tutte le categorie di persone che nei fatti vengono sminuite, sottostimate e trattate come cittadine e cittadini di serie B. È assurdo, per esempio, vedere vecchie compagne che si stracciano le vesti proclamando di essere le uniche depositarie del verbo quando qualcuno fa loro notare che anche la comunità LGBTQ ha il diritto sacrosanto di vedere rispettate e promosse le proprie istanze. Le unioni civili o i matrimoni, il riconoscimento di un’affettività, la fine di una cultura omofoba, queste sono ormai questioni irrinunciabili se vogliamo crescere in un contesto sociale di pieno rispetto e salvaguardia della differenza. Michaela Biancofiore, in fondo, non ha poi tanta colpa, come lei tante altre vivono nel riflusso di una visione che in passato ha avuto molti meriti, ma nel presente un solo vizio: non saper riconoscere al di là del proprio ambito non assoluto altre situazioni di disparità.

mvg

http://www.corriere.it/politica/13_maggio_04/biancofiore-omofoba-donne-discriminate_470b68a4-b4a8-11e2-bb5d-f80cf18001da.shtml



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