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Bimbi viziati? no, grazie!

Da Thewomoms2013

Negli ultimi anni, anche grazie a libri alla portata di tutti, si sta sempre più chiarendo l’idea che non è con l’amore che si viziano i bambini, ma ci vuole ben altro per farli diventare viziati, noiosi, antipatici. Libri come “Besame mucho” di Gonzales o quelli di Giorgia Crozza tipo “Bebè a costo zero” sono promotori di una educazione fondata sul rispetto e l’amore per i nostri figli. Non si vizia un bambino tenendolo troppo in braccio se è piccolo o facendo cosleeping nel primo anno di vita.

Ma chi non ama i propri figli? Forse però qualche comportamento scorretto c’è, nella nostra manifestazione d’amore, se sempre più spesso si vedono bambini che tiranneggiano i genitori o gli altri bambini.
Tutti abbiamo un’idea diversa su come si viziano i bambini, però tutti siamo in capaci di riconoscere un bambino quando è viziato. Un bimbo viziato è chiuso, poco incline a condividere con gli altri, scostante, imbronciato. Tiranneggia i genitori con i suoi capricci e di solito, questi, cedono alle sue richieste perché credono sia il miglior modo per farla finita velocemente.
Ecco innanzitutto vi consiglio di non cedere. Siamo noi i genitori, siamo noi che dobbiamo tenere la barra del comando. Il lavoro però deve essere di squadra, mamma e papà devono essere coesi e complici nel proporre una linea educativa, non si possono dare messaggi contrastanti ai nostri bambini con mamma che dice una cosa e magari papà che la smentisce e dice il contrario. I bambini ci sfidano, ma lo fanno perché riconoscono in noi l’autorevolezza nel guidarli per il loro bene. Le prescrizioni che noi riteniamo giuste per la loro educazione devono essere delle regole semplici, condivise, spiegate. Niente di impossibile per loro, niente calato dall’alto senza essere stato spiegato, imposto senza essere contestualizzato. Dire ad un bambino “questo no perché no”, senza alcuna spiegazione, senza alcun richiamo ad una regola condivisa, non sarà mai capito e porterà inevitabilmente ad escalation di pianti e capricci. Inoltre è ben poco rispettoso nei suoi riguardi! Crescere un bambino è un progetto di crescita comune come coppia e come famiglia, niente va lasciato al caso e siamo anche noi genitori ad essere educati in questo percorso. Cercate di evitare punizioni verbali e fisiche, soprattutto se il bimbo è piccolino. La gentilezza deve guidarvi sempre. Un bambino abituato ad essere trattato con gentilezza, non sarà mai maleducato e prepotente. Piuttosto cercate di impostare la vostra azione educativa sulle regole (come appena spiegato) e sui rituali. Il rituale possiamo definirlo come un gesto che si ripete per confermare simbolicamente i legami in famiglia. Un esempio concreto può essere: l’ora della nanna alle 21 (regola), lettura della fiaba insieme (rituale). Regole e rituali vanno di pari passo, il rituale può aiutare molto a “far digerire” alcune regole non facili per i bimbi.

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Non riempite i vostri figli di oggetti inutili. Dedicateli piuttosto tempo, amore, dedizione. Cercate di fare delle cose insieme, ritagliandovi, durante il giorno, del tempo da passare insieme. Amate i vostri figli ma non soffocateli! Devono fare le loro esperienze sempre più in autonomia e l’amore è anche lasciarli andare pian piano e vederli crescere e staccarsi da noi. Ad esempio il cospleeping va bene nel primo anno di vita, per soddisfare i bisogni di contatto ed intimità, ma dai tre anni il bambino deve dormire nel suo lettino, nella sua stanza. Età diversa, bisogni diversi, rivolti sempre più al distacco ed all’autonomia.
Un bambino amato, ma non soffocato, che vive in un ambiente sereno, con mamma e papà coesi nella loro azione educativa, trattato con gentilezza, abituato a regole e rituali, sarà un bambino generoso, affettuoso, preparato a condividere… non sarà mai un bambino viziato!

Dott.ssa Elena Carradori
http://www.lebolledisapone.blogspot.it



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