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Bisogna essere giovani per fare i genitori?

Da Kevitafarelamamma @KVFarelamamma
Domenica, 7.00 del mattino. Tutto il quartiere tace nel riposo del giorno festivo, persino i passerotti che popolano il tetto di casa sono zitti. Silenzio, lentezza, flemma, dappertutto tranne che nel mio salotto. Qui è in corso una grande caccia al tesoro.Il mio bambino di 15 mesi, Capitan Curious Kid, sta setacciando da tempo ogni angolo di casa. Esplora senza sosta gli spazi, manipola cose, rovista nei cassetti, chiude porte, svuota il cesto dei panni, si lancia sotto il tavolo, parte all'arrembaggio verso le scale, fa giochi di equilibrio sulla sedia.

Ma cosa sta cercando? Qual è la sua missione? Quando si fermerà?
Nel frattempo, io, raccogliendo i brandelli di una me stessa spezzata dal sonno, vigilo su di lui, lo seguo, limito qualche sua mossa avventurosa e riesco a leggere qualche pagina di una guida per genitori.

Bisogna essere giovani per fare i genitori?

Il mio sguardo si posa casualmente su una frase “E’ stato detto più volte che per fare i genitori bisogna essere giovani”.La spiegazione dell’autrice è che quando si è giovani si possono seguire meglio i figli, instancabili nelle loro esplorazioni.Alle pagine successive la descrizione di scene simili a quelle che sto vivendo col mio piccolo Capitano.Eppure sono perplessa. C’entra davvero l’età anagrafica con la capacità di accudimento dei figli? Più osservo me stessa e le altre persone, più sono convinta che

la “giovinezza” è fondamentalmente uno stato mentale. Conosco tanti “anziani” che sulla carta d’identità risultano essere nati molti anni dopo di me.Conosco tanti "giovani entusiasti con la chioma del tutto brizzolata.
Allo stesso modo, secondo me, “il genitore giovane” è un modo d’essere. Il genitore giovane, per me, è colui che, per esempio:

-        adora giocare con i figli;-        si stupisce dello stupore dei bambini;-        accompagna con pazienza i babini nelle loro scoperte;-        è disponibile a tollerare il mal di schiena e il mal di gambe che conseguono a lunghe corse al parco e/o ore di bimbi in braccio-        ha quel pizzico di creatività che gli consente di inventare giochi per intrattenere i piccoli in qualunque contesto (mezzi pubblici, code agli sportelli, supermercato ecc.)-        ha capacità di ascolto delle varie forme espressive dei figli: storie inverosimili raccontate dai figli al ritorno da scuola, pianti notturni, lallazioni sonore in momenti “solenni” (tipo quando sei in auto e tenti di sentire la radiocronaca di una finalissima), capricci inspiegabili, canti stonati, racconti particolareggiati di ogni seduta in bagno ecc.-        quando parte per un viaggio lontano e finalmente può stare una serata solo con se stesso, si rende conto di annoiarsi tristemente-        accetta con filosofia il nuovo design che i bambini hanno conferito alla casa e all'arredamento: pareti con macchie-colori pop art, pavimento da stadio post concerto di Vasco, vetrine che espongono fra l’argenteria gambe di Barbie, ruote di camioncini, tessere di puzzle e briciole di merende-        è genitore ma è anche un po’ bambino e infilare il dito nel barattolo della nutella è una trasgressione da concedere anche a se stessi,e così via…In tutto questo, l’età anagrafica del genitore, mi pare che sia solo una circostanza secondaria. D’altra parte ho abbastanza fiducia nella natura per ritenere che l’età biologica per diventare genitori coincida con l’età fisica per sostenerne le fatiche. Avrei altre considerazioni ma non voglio farla troppo lunga e mi piacerebbe conoscere il vostro parere.
Che ne pensate? Vi ritenete abbastanza giovani per essere mamma e papà?Mi aiutate a completare la lista “il genitore giovane è…”
Ketty


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