Magazine Diario personale

Björk, fumo, vino e ricordi.

Da Oliviabluebell
Un bicchiere di vino di troppo, che io al bianco non so resistere. Björk in sottofondo e già questo dovrebbe essere un segnale per capire dove andranno a finire queste quattro righe, anche se quattro poi non lo sono mai.La camera illuminata solo da una pallida luce e io che son qui a sognare la pipa del Piccolo Lord.
Björk, fumo, vino e ricordi.Ai molti sembra una cosa terribilmente da vecchi, tuttavia io trovo dell'erotismo nell'accendere la pipa, quella preparazione, la concentrazione per far accendere il tabacco e i primi tiri per tenerla in vita e non farla spegnere subito. Così come adoro quel gesto di portarsi alla bocca quel piccolo oggetto di legno caldo. E aspirare e rilasciare il tuo respiro e con esso il fumo, i pensieri, tutto.Dio quanto ne avrei voglia.Quel piccolo rituale che ci contaddistingue, quella connessione di respiri fumosi, di aliti speziati di tabacco affumicato che ti pizzica la lingua e il torpore che ti invade la mente e il corpo.Anche perchè so che sarò l'unica persona sulla Terra a pensarlo, perchè non è politically e pure healthy correct, ma a me il sapore della nicotina e del tabacco in bocca fanno uno strano effetto, hanno un non so che di afrodisiaco. E non mi riesco a spiegare il perchè.Anche se qui la mia mente corre inevitabilmente a lui, il Musicista. Il primo in tutti i sensi, quello con cui sperimentare ma non con cui stare che dieci anni fa questa cosa del friends with benefit non esisteva mica ma io ero già avanti. E poi il Musicista era, in quanto tale, troppo egocentrico per essere un possibile candidato, a cosa non l'ho ancora capito.Quindi, mentre tutte le mie amiche pensavano al principe azzurro e si buttavano in mille relazioni poi naufragate io pensavo che era molto meglio l'amicizia interessata di un amico e godersi la vita.
Poi ho abbandonato questa filosofia per ovvi motivi, ma questa è un'altra storia.
(ecco ogni singola volta in cui ascolto Joga mi prende una tristezza che in questo momento non dovrei/potrei proprio permettermi...ma quanto è dolce poi?!)
Stavamo parlando del Musicista, colui il quale mi iniziò ai Pink Floyd e ad un ascolto più maturo della musica. Ad osare, a fare scelte impulsive e a farmi chilometri e chilometri per vederlo.
Fin da allora avrei dovuto capire come sarebbero andate a finire le cose, io, quella che avrebbe portato sempre i pantaloni, ovunque, dovunque e con chiunque. Salvo poi passare per fessa.
Ricordo di una sera in cui faceva davvero freddo, il Musicista era seduto sul cofano del mio potente bolide e quella sua sigaretta accesa tra le sue labbra scaldava anche me e nel mentre mi dava spiegazioni sulla disposizione delle stelle e delle costellazioni nel cielo. Quel giorno di Santo Stefano di tanti anni fa.
C'erano tre stelle, infilate una dietro l'altra che mi ha spiegato cosa fossero...e io, a distanza di anni, pur non sempre ricordandomi il nome esatto di quelle stelle, quando le vedo penso a lui.
Eravamo non dico perfetti perchè sarebbe troppo presuntoso, però avrei potuto benissimo definirci come bene assortiti. Ma tutto si infranse quando io mi feci un viaggio in treno per andarlo a trovare nella città dove studiava, in cui non conoscevo nessuno e in cui non c'ero mai stata.
E lui non si presentò alla stazione.
Rimasi come una cogliona ad aspettarlo per cinque minuti, mi feci un giro nei dintorni, presi il primo treno e me ne tornai a casa. Con il cuore sotto i piedi e l'umore che più nero non si poteva.
Lì capii che io e il Musicista avremmo preso strade diverse e non ci saremmo più incontrati.
Ora non so cosa faccia, non so con chi sia e dove sia, so solo che continua a suonare. D'altronde è Musicista e quindi che altro poteva fare?
Ma dato che cerco sempre di trovare il buono in ogni cosa, di qui il mio essere definita fondalmente buonista, gli va comunque dato atto del fatto che grazie a lui ora il mio orecchio ascolta i suoni in modo diverso. Ed è ancora irremediabilmente attratto dal basso. In ogni canzone. In ogni istante. In ogni suono.
Ps. per la cronaca: ho scelto il mio libro, il mio occhio si è posato su Les liaisons dangereuses di de Laclos....e non va dannatamente bene.

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