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Black list belga, Bwin-Party reagisce al fermo di Teufelberger

Da Poli @PoliPoker_

Nortbert Teufelberger fermato in belgioLa situazione tra Norbert Teufelberger, co-CEO di Bwin-Party e presidente dell’EGBA, e le Autorità del Belgio non sembra volersi sbloccare e nonostante la società sia una delle più autorevoli al mondo nel settore del gaming online, non pare convincere il Governo Centrale; ma facciamo un passo indietro.

Pochi giorni fa, Teufelberger è stato fermato ed interrogato dalla polizia locale mentre si trovava a Bruxelles per una conferenza stampa; immediatamente la Società aveva diramato un comunicato nel quale assicurava che Teufelberger stesse cooperando in toto con le Autorità.

Il motivo del fermo è l’assenza della licenza per operare all’interno del Paese per la quale Bwin-Party era già stata condannata al pagamento di una multa di 75.000€ lo scorso Luglio; dopo il fermo si è attesa la risposta della Società che al di là del ricorso alla Corte di Giustizia Europea già annunciato, ha parlato per voce dei propri AD.

“Siamo stati in prima linea nel cambiamento normativo in Europa per diversi anni ed abbiamo licenze in Gibilterra, Danimarca, Francia,Italia e Spagna. Continuiamo a lottare per un quadro normativo negli Stati membri dell’Unione Europea che sia però compatibile con il diritto comunitario”.

Sulla vicenda è intervenuta la stessa che ha messo a disposizione le proprie competenze per arrivare alla creazione di un mercato unico Europeo ed evitare il ripetersi di situazioni come quella di Bwin.Party. Il nodo della questione resta però l’assenza della licenza in Belgio mentre per altri Paesi come l’Italia la richiesta con relativa approvazione dell’Aams è arrivata puntuale.

Nei suoi interventi precedenti Teufelberger, sostenendo sempre la correttezza della Società, aveva però anche sottolineato come sia diventato sempre più difficile per gli operatori, entrare nei mercati regolamentati che spesso presentano livelli di tassazione insostenibili. In effetti il problema della pressione fiscale diversificata è uno dei nodi che si andrebbero a sciogliere con accordi unici per tutti gli Stati, aiutando anche gli investitori che spesso abbandonano i mercati eccessivamente “costosi”.

Resta il fatto che Teufelberger è stato trattenuto e che la Società opera priva di licenza anche se ha sempre dichiarato di aver agito nel rispetto delle leggi vigenti in materia. Non sarà facile risolvere questa vicenda che al di là degli aspetti strettamente personali relativi all’Amministratore Delegato, ripropone la problematica dell’eccessiva frammentazione della legislazione in un settore che invece andrebbe armonicamente regolamentato.


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