Poco da dire su questo nuovo split targato NWN Productions, da sempre portabandiera del black/death più intransigente e bestiale. Il cosiddetto “war metal” si manifesta qui nella sua forma più pura e malvagia, i due gruppi non hanno la minima intenzione di lasciare spazio ad assoli o tecnicismi fini a se stessi, piuttosto mostrano sin dai primi secondi la predilezione verso ritmi più asfissianti e caotici. I Black Witchery sono da considerare come alfieri di questo tipo di sonorità e tra quelli più vicini ai canadesi Blasphemy, senza dimenticare che si sono formati nei Novanta (anche se con un altro nome). Ritornano dopo cinque anni, il sound rimane sempre un macigno, e i tre brani qui presentati riflettono la stessa attitudine e approccio primitivo d’un tempo. Il trio segue questo canovaccio senza troppi scossoni con il rischio di restare un nome tra i tanti: risulta ben più incisiva la dichiarazione d’intenti dei Revenge, che non hanno risentito dell’abbandono di Pete Helmkamp (Angelcorpse, Order From Chaos). Dopo l’uscita del quarto disco in studio, con la nuova traccia “Humanity Noosed” sono riusciti a convincermi che anche come duo sono qualcosa di devastante. Rozzi e scorretti come non mai, dopo quasi sei minuti James Read e Chris Ross attaccano come niente fosse una cover di “Equimanthorn” dei Bathory. Una manna dal cielo per gli amanti del Ross Bay Cult-sound.
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