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Blackjack e basket players: vizio e virtù

Creato il 26 ottobre 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Tra i giocatori dell’Nba, era stato per primo Micheal Jordan a far parlare di sé per il suo rapporto con il gioco d’azzardo. Un uomo dai guadagni stratosferici, capace di trasformare in oro tutto quello che toccava e allo stesso tempo di bruciare milioni di dollari in scommesse con amici (e non amici). La sua passione soprattutto il blackjack, che non pochi problemi gli costò per perdite ingenti a casinò di tutto il mondo, ma indimenticata è la scommessa da un milione di dollari persa durante una partita di golf.

Dipendente dal gioco d’azzardo? Non ditelo ad un altro grande cestista, Allen Iverson, lui sì che grazie ai casinò ha perso tutto, passando davvero dalle stelle alle stalle, da campione di basket a nullatenente, dilapidando tutto ai casinò di Atlantic City e Detroit. Un eccesso da fare impallidire Micheal Jordan, e che lega Allen I ad un altro grande campione, Antoine Walker, addirittura finito al fresco per i debiti contratti con tre grandi casinò di Las Vegas.

Certo si sono trattati di casi limite, i cui protagonisti erano verosimilmente affetti da Gap, sindrome da gioco d’azzardo patologico, perché come in ogni gioco, sia esso il poker, il blackjack, ma anche lo sport (è a golf che Jordan ha perso un milione di dollari), il problema non è nel gioco in sé ma nell’atteggiamento del giocatore.

È possibile trovare molte guide al blackjack online per comprendere quanto il gioco sia stimolante e scoprire, attraverso siti specializzati, tutta la sua storia, altra cosa è poi far diventare un passatempo brillante un vizio.

Del resto non tutti i casi sono uguali è proprio di recente alcuni campioni di basket come Mike Miller, Udonis Haslem e Chad Greenaway hanno dimostrato che un torneo di blackjack può essere un modo per ritrovarsi con gli amici, ma anche un mezzo per raccogliere fondi per beneficenza.

Uno spettacolo offerto, per l’ottavo anno consecutivo, ad un pubblico variegato di vips e gente comune ed un incasso di alcune migliaia di dollari devoluti in beneficienza. Una manifestazione utile per ricordare che chi è in una condizione privilegiata può e deve contribuire a migliore la situazione di chi è stato meno fortunato.


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