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Blockbuster in crisi. Colpa di Internet?

Da Db @dariobonacina

Blockbuster in crisi. Colpa di Internet?

Un articolo di Angelo Aquaro pubblicato ieri su Repubblica dice: Blockbuster verso fallimento per colpa di internet.

La Società – spiega l’inviato da New York – “oggi naviga in acque così cattive che avrebbe deciso di aggrapparsi al salvagente del Chapter 11, la legge Usa che disciplina la bancarotta”. Motivo della crisi: “Gli esperti sono d’accordo: Blockbuster, già colpito dalla tv via cavo, è stato strangolato dalla rete”.

L’articolo sintetizza la questione in termini sostanzialmente corretti, anche se più che della Rete, a mio avviso, la catena è rimasta vittima della propria immobilità e dall’incapacità di comprendere e cavalcare il cambiamento del mercato:  NetFlix, RedBox e video on demand disponibili da iTunes, Amazon e dalle tv via cavo sono soluzioni che si sono conquistate una loro fetta di mercato, in cui anche Google intende entrare e dire la propria. Mentre la concorrenza innovativa cresceva, Blockbuster ha perso l’occasione di innovarsi in modo efficace e competitivo: se l’accordo con Motorola non sembrava già in partenza una scelta particolarmente azzeccata (per partner e soluzione), il lancio del suo set-top-box appare ora un goffo tentativo di salire in corsa su un treno già partito da tempo.

Oggi Blockbuster si presenta con un pesantissimo stato di insolvenza con debiti per un miliardo: se riuscirà nell’obiettivo di non crollare, dovrà assolutamente adottare nuove strategie e cambiare modello di business, nella speranza che non sia troppo tardi.



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