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Blog Tour YouFeel Rizzoli: quinta giornata

Creato il 20 dicembre 2014 da Babetteleggepervoi

Sono venute a trovarci le autrici degli otto romance che vi ho presentato ieri. Eccole, in ordine alfabetico, altrimenti litigano e si strappano i capelli:

Francesca Cani – La cacciatrice di lieto fine.Federica D’Ascani – L’istinto di una donna.Sabina Di Gangi – Canzoni, mirtilli e principi azzurri.Letizia Draghi – Quel cucciolo è mio!Maria Masella – La preda.Corinne Savarese – Una str…ega sotto l’albero.Monique Scisci – Parlami di te.Buongiorno, signore!(coro) Buongiorno, Babette!Come potete vedere, la porta è stata chiusa a chiave e le finestre sono sbarrate.(panico) Aiuto! Accorrete! Salvateci!Blog Tour YouFeel Rizzoli: quinta giornata

Niente strilli. Vi libererò solo dopo che avrete risposto a un’intervista.(morale sotto i tacchi) Basta con le interviste! Non ne possiamo più!

Guardiano! Tenga la disciplina.




Blog Tour YouFeel Rizzoli: quinta giornata

Con piacere, signora.(gridolini eccitati)
Oggi parliamo di “ispirazione”: quando arriva, come e perché. Fate attenzione, non rubate il turno per la risposta. O sarete punite...(gomitate assassine per fregare il turno alle vicine e rantoli vari).
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Corinne: Ho freddo ai piedi! Ahi, la frusta no! La mia ispirazione? La vita. Nei suoi dettagli, nelle persone sconosciute che incontro, sui film che mi faccio di loro, magari alla cassa, guardando la loro lista della spesa. Parlo sempre di storie di vita, magari non vera, ma che potrebbero benissimo accadere, perché mi piace che chi mi legge possa pensare "Ma allora può capitare anche a me!" oppure "E' vero! Anche a me è successo!" Questo soprattutto per i primi miei due romanzi Cara cognata, ti odio e Finché suocera non ci separi. Quelli sono proprio romanzi dedicati a chi in quella situazione ci si trova eccome! (Es)senza di te invece mi ha colto all'improvviso, mentre facevo una mantellina all'uncinetto. Così, da un momento all'altro avevo in testa tutta la trama. Spesso intitolo situazioni o momenti della vita e mi capita di innamorarmi dei titoli e da lì ne nasce un libro. O da una foto che vedo su un giornale, da come immagino una copertina. Da queste nasce un intero romanzo, da un solo fermo-immagine o titolo.Federica: Così? Su due piedi? Non mi dai almeno il tempo di sedermi, ambientarmi, mettermi comoda, stendere le gambe... No? Masterpiece! Francesca: L’ispirazione è come un serial killer: ti salta addosso nei momenti più improbabili, ma ha un modus operandi e con il tempo ho iniziato a capire come stimolarla. Se prima dormivo con il taccuino sul comodino e rovesciavo bicchieri d’acqua nel tentativo di arraffare la penna, ora sono un po’ più organizzata. So distinguere fra idea raffazzonata, surreale e idea buona, ed è già tanto! I luoghi forti, quelli che si percepiscono con l’anima, fanno scattare in me le storie. Una scogliera nera che si tuffa nell’oceano fra gli spruzzi delle onde, un tramonto rosso delle mia terra, un prato disseminato di pecorelle bianche come cirri, e Tac! Qualcosa scatta in me. E arrivano i volti dei personaggi, i loro caratteri, le loro voci.Letizia: Arriva sempre all’alba, quando vado a fare pipì. Sì, lo so che non è elegante dichiararlo, ma è così…. Prima di ripiombare nel  regno dei sogni, butto giù due righe sul tablet che tengo sul comodino.Maria: Tutto può far accendere la luce iniziale che deve essere coltivata. Per me è spesso un volto, una voce, a volte è il ricordo di un posto in cui sono stata. Non è mai una musica. Memorizzo bene volti, luoghi, parole e voci, non un brano musicale. Se ci sono le parole e mi piacciono, ricordo quelle… e basta!Monique: Di solito l'ispirazione viene da un dettaglio che colpisce l'attenzione, un colore, un abito, uno sguardo. In questo caso, per scrivere Parlami di te mi è bastato sapere di voler parlare di una scrittrice e di un rapporto di amicizia, destinato a diventare qualcosa di più, nato in rete. Spesso ci vuole davvero poco per innescare la fantasia.Nora: Non riesco ad essere una scrittrice metodica all’inizio, trame e personaggi arrivano sempre per caso e in modo istintivo. Il vero lavoro è dopo: creare la giusta ambientazione, organizzare il corso degli eventi. Sabina: l’ispirazione, per quanto mi riguarda nasce sempre per puro caso, e da qualsiasi cosa i miei occhi vedano o le mie orecchie sentano. Una frase, un oggetto, una canzone… Nasce tutto nella mia mente con una piccola scintilla che in pochi secondi diventa scena dopo scena un intero romanzo. Non so se sia un bene, perché la mia mente è colma ma non ho il tempo materiale per potere mettere tutto su carta.Arrivederci a domani. Per il momento potete andare. Le vostre cell… ehm.. stanze sono alla fine del corridoio. Il prossimo incontro verterà su questi argomenti: come si scrive e dove si scrive. Venite preparate, se volete mangiare.(schiocchi di frusta e lamenti vari).

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Non capisco tutte queste lamentele. Dopotutto, le cell... ehm… le stanze sono comodissime.
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OoO

Cosa pensano le scrittrici dei loro protagonisti?
Andiamo a curiosare un po'


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Quando l'amore chiama, di Mila Orlando (mood romantico): Luca Miceli, 35 anni, toscano di nascita e milanese di adozione, è un fotografo di moda innamorato della sua singletudine. ama il suo lavoro, anche se gli piacerebbe poter andare in giro a fotografare il mondo, rispetto a corpi immobili davanti a un obiettivo. nella sua vita ha avuto una sola storia importante e poi tutte fugaci avventure. l'incontro con Bea porta nella sua vita una ventata di aria fresca, ma anche la voglia di rimettersi in gioco. proprio Bea gli comunicherà la notizia più importante della sua carriera durante le 24 ore durante le quali l'uno possiede il cellulare dell'altra e Luca si troverà a fare una scelta: il lavoro, oppure la storia d'amore con quella simpatica pasticciona che gli ha riaperto il cuore?
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L'istinto di una donna di Federica D'Ascani (mood erotico): “Era un uomo buono, gran lavoratore, un bel tipo.” Sandro è questo, in sintesi. Dal carattere pacato, dolce, sensibile, la sola definizione “buono” è in effetti riduttivo per esprimere la psicologia del suo animo. E se da una parte molte donne non sono attratte dall'uomo troppo perfetto, privo di quella vena di bastardaggine che le fa “scapocciare” senza ragione, dall'altra in fondo al cuore è ciò che desiderano senza ammetterlo. Sarà che, da brava eterna adolescente, ho amato in maniera malata il classico “stronzo”, quindi ora ciò che desidero e che mi fa stare bene è proprio l'uomo stupendo dentro e bello fuori. Beh, essendo il mio Istinto un erotico, non è che Sandro possa essere brutto, vi pare? Però è bello di una bellezza normale, mai artefatta, mai ostentata in maniera plateale da muscoli guizzanti e tartarughe toste e gagliarde. Sandro è il classico marito, affascinante e lavoratore, con quelle mani forte che sanno tanto di passione priva di spavalderia rude, che rievocano carnalità e sudore, senza per questo significare forza bruta. Sensibile tanto da comprendere senza condannare, Sandro è stato creato dalla mia immaginazione senza dover in fondo lavorare troppo, perché rispondente al carattere di mio marito, persona che stimo prima ancora di amare... E l'istinto di Luisa, che ama il suo uomo per ciò che le sa donare, torna da lui in ogni caso, perché sa che il suo non è solo un amore facile e sicuro, ma anche aperto allo stupore quotidiano di una persona che solo in apparenza è scontata. Sandro regala emozioni e ama sapendo bene come e in che misura farlo... «Vorrei essere come uno di quei protagonisti dei libri di mia madre. Sai, la classica frase “E si amarono per tutta la notte?”.»

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