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BlogDay 2010, l’horror vacui che non ti aspetti

Da Kobayashi @K0bayashi

L’evento BlogDay è stato creato con l’intento di offrire ai blogger una giornata, il 31 agosto di ogni anno, nella quale poter pubblicare sui propri spazi web una lista di 5 blog emergenti meritevoli di segnalazione per i più svariati motivi: blogger che raccomandano altri blogger, si potrebbe riassumere, che almeno per un giorno non parlano di sé stessi, in evidente controtendenza rispetto all’imperante costume di coltivare molto il proprio orticello nel tentativo di scalare il ranking della blogosfera in termini di visibilità, visite e PR, piuttosto che aprirsi al confronto con gli altri personaggi che la popolano.

Le istruzioni del “gioco” sono tra l’altro molto semplici: trovare 5 blog ritenuti interessanti, notificare ai rispettivi autori la raccomandazione nell’ambito del BlogDay 2010, scrivere una breve descrizione dei blog selezionati con il link alla loro homepage, pubblicare il post nel giorno dell’evento (appunto il 31 agosto) e aggiungere il tag BlogDay usando il link http://technorati.com/tag/BlogDay2010 e quello del sito dell’iniziativa http://www.blogday.org

Blog Day 2010

Ecco, la mia lista per il 2010 rimarrà inesorabilmente vuota: non perché tra quelli che leggo non ci siano blogger meritevoli, al contrario, ma perché giunto ormai a ridosso dell’appuntamento annuale mi sono reso conto che la mia classifica – tolti quelli segnalati nelle scorse edizioni e quelli che non possono più considerarsi una vera e propria novità emergente della categoria, o appartenenti a una nicchia ancora inesplorata – fatica a comporsi senza l’aiuto di un elenco delle mie sottoscrizioni. Insomma, non saprei nominare “a caldo” cinque blogger davvero degni (si fa per dire..) di far parte di questo post.

Colpa della mia scarsa memoria a breve termine? Può sicuramente darsi, così come forse le mie elevate esigenze qualitative in materia frenano alcune candidature che pure avrebbero potuto essere senza dubbio valide; ma ho notato anche un terzo elemento da non sottovalutare affatto, ovvero la parcellizzazione dei contenuti che fuoriescono dai social media. Un segno dei tempi, probabilmente: ora che il mondo dei social network ha cannibalizzato gran parte dello spazio prima riservato all’attenta consultazione del mio Google Reader, mi accorgo dell’enorme spezzettamento delle informazioni dalle quali sono bombardato in ogni secondo di permanenza sul Facebook, Twitter o FriendFeed di turno.

Un percorso di navigazione a spot, una scala di priorità che si delinea man mano analizzando quei pochi elementi che a prima vista fanno sembrare interessante un contenuto (e assume quindi ancor più importanza un titolo ben fatto, attraente, esplicativo o semplicemente stuzzicante, nel senso meno malizioso del termine); ma soprattutto contributi provenienti in rapida successione dalle fonti più disparate e con stili assolutamente differenti tra di loro, anziché un’ordinata e rassicurante successione di scritti attribuibili – anche stilisticamente – ad uno stesso autore.

Per qualcuno può essere una ricchezza in più, per altro un eccesso di confusione e disomogeneità: quale che sia la posizione personale di ciascuno, però, è indubbio che le modalità di fruizione e condivisione dei contenuti stiano rapidamente cambiando sotto i nostri occhi, e forse non è un caso se è drasticamente calata anche la percentuale di post per il BlogDay 2010 all’interno del pur ampio lotto di feed RSS al quale sono iscritto. Significativa, inoltre, anche la trasformazione di molte delle liste che un tempo furono di link ai blog più interessanti in analoghi elenchi di account Twitter, rilanciati in forma breve con i tradizionali 140 caratteri del sito di microblogging e marcati ugualmente con il tag #BlogDay.


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