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Bloid – Rise To Ruination

Creato il 19 novembre 2014 da Iyezine @iyezine
Rise To Ruination è composta da un metallo martellante, distruttivo come pochi, monolitico a tratti, sempre su ritmiche cadenzate e con chitarre pesantissime e lancinanti, una montagna di riff mastodontici che si muovono all'unisono per travolgerci. La band di Alkmaar ci va giù pesante, questo è certo, e quando decide di accelerare, tritura i padiglioni auricolari mantenendo una pesantezza di fondo devastante. Le influenze dichiarate sono Machine Head, Pantera e Meshuggah, io ci aggiungerei Mastodon ed un pizzico di stoner, che aleggia spensierato come il fumo di un Joint sulle teste dei tre sfasciacarrozze. Le sette song non danno tregua, con la title-track che risplende più di tutte nel songwriting del gruppo, ritmiche che rallentano e partono a bomba, cambi di tempo ben strutturati e growl sguaiato che nel contesto dell'album risulta perfetto. Ottime le performance di tutti e tre i musicisti: sezione ritmica bombardante con Daan, superlativo il suo lavoro alle pelli, e Marijn "Rijnes" Galis, che sfodera una prestazione spettacolare sia alla voce che al basso; Jeroen alla chitarra non è da meno dei suoi compari, con riff granitici e solos pregni di dissonanze, con corde sempre al limite dello strappo. Oltre alla già citata Rise To Ruination , segnalo la grandiosa Fubar, la traccia più vicina al death metal del lotto, e Sudden Urge, un thrash/groove metal dall'impatto di un carro armato. I Bloid si rivelano un ottima proposta per gli amanti delle sonorità elencate, validi sotto l'aspetto tecnico senza perdere un'oncia d'impatto che, a tratti, appare assolutamente devastante; date loro un ascolto, non ve ne pentirete.Tracklist: 1.Attack of the sun 2.Ein, zwei, die 3.Pandemic 4.Rise to ruination 0 5.F.U.B.A.R. 6.The nemesis 7.Sudden urgeLine-up: Marijn ‘Rijnes’ Galis – bass, vocals Jeroen Broekman – guitar, vocals Daan Broekman - drumsBLOID - Facebook" itemprop="reviewbody" />

Recensione

  • Etichetta:WormHoleDeath
  • Anno:2014
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Provengono dai Paesi Bassi questi tre mazzuolatori nati nel 2006 ed arrivati alla firma per Wormhlodeath dopo due demo e un Ep del 2010 dal titolo “Monumentum”.

La nuova mezz’ora di musica che esce dai solchi del nuovissimo Rise To Ruination è composta da un metallo martellante, distruttivo come pochi, monolitico a tratti, sempre su ritmiche cadenzate e con chitarre pesantissime e lancinanti, una montagna di riff mastodontici che si muovono all’unisono per travolgerci.
La band di Alkmaar ci va giù pesante, questo è certo, e quando decide di accelerare, tritura i padiglioni auricolari mantenendo una pesantezza di fondo devastante.
Le influenze dichiarate sono Machine Head, Pantera e Meshuggah, io ci aggiungerei Mastodon ed un pizzico di stoner, che aleggia spensierato come il fumo di un Joint sulle teste dei tre sfasciacarrozze.
Le sette song non danno tregua, con la title-track che risplende più di tutte nel songwriting del gruppo, ritmiche che rallentano e partono a bomba, cambi di tempo ben strutturati e growl sguaiato che nel contesto dell’album risulta perfetto.
Ottime le performance di tutti e tre i musicisti: sezione ritmica bombardante con Daan, superlativo il suo lavoro alle pelli, e Marijn “Rijnes” Galis, che sfodera una prestazione spettacolare sia alla voce che al basso;
Jeroen alla chitarra non è da meno dei suoi compari, con riff granitici e solos pregni di dissonanze, con corde sempre al limite dello strappo.
Oltre alla già citata Rise To Ruination , segnalo la grandiosa Fubar, la traccia più vicina al death metal del lotto, e Sudden Urge, un thrash/groove metal dall’impatto di un carro armato.
I Bloid si rivelano un ottima proposta per gli amanti delle sonorità elencate, validi sotto l’aspetto tecnico senza perdere un’oncia d’impatto che, a tratti, appare assolutamente devastante; date loro un ascolto, non ve ne pentirete.

Tracklist:
1.Attack of the sun
2.Ein, zwei, die
3.Pandemic
4.Rise to ruination 0
5.F.U.B.A.R.
6.The nemesis
7.Sudden urge

Line-up:
Marijn ‘Rijnes’ Galis – bass, vocals
Jeroen Broekman – guitar, vocals
Daan Broekman – drums

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