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Boccassini: “A Milano la ‘ndrangheta è presente in tutti i settori”

Creato il 13 ottobre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante
Posted by   13 ottobre 2013  

“Non solo il movimento terra ed i rifiuti, ma la ‘ndrangheta, a Milano è presente ovunque. Le nuove generazioni criminali si sono infiltrate, a tutti gli effetti nel nostro territorio.” Sono queste le parole di Ilda Boccassini, procuratore aggiunto del Tribunale di Milano. E’ la ‘ndrangheta l’organizzazione criminale maggiormente presente in procedimenti penali in cui sono presenti le mafie, con l’84%; a seguire ci sono Cosa Nostra al 7%, la Sacra Corona Unita al 5% e la Camorra con il 2%.

Ilda Boccassini, procuratore aggiunto a Milano (fiatosulcollo.org)

Ilda Boccassini, procuratore aggiunto a Milano (fiatosulcollo.org)

I dati derivano da uno studio effettuato dalla Camera di Commercio di Milano e l’Università Bocconi, in collaborazione con Assimpredil Ance e il centro nazionale di prevenzione e difesa sociale. L’obiettivo della ricerca era quello di fare un quadro maggiormente specifico sull’espansione della criminalità organizzata nell’economia di impresa nel Nord, soprattutto a Milano.

Secondo quanto spiegato nel convegno di presentazione dello studio, che ha potuto contare della presenza di Ilda Boccassinidel sostituto procuratore Paolo Storari, del procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e dell’aggiunto Michele Prestipino, ”una visione globale la può avere solo il Tribunale distrettuale ma questi non sono mai stati attivati e questo è un problema serio”, aggiungendo che oggi ”le indagini sulla criminalità organizzata vengono accorpate dalla Dda ma poi il processo viene polverizzato, costringendoci ad andare a farlo a Pavia, a Como, a Lecco, a Busto Arsizio, il che significa metterlo in mano a giudici di provincia che, con tutto il rispetto, non sanno nulla” di questi temi.

Nel decennio 2000-2010 i soggetti indagati per associazione mafiosa dalla Procura di Milano sono stati 762: nel 2000 gli indagati erano 46, mentre tra il 2010 e il 2012 sono stati 225. Dei questi soggetti indagati 126 sono imprenditori, e lo scopo del 49% delle organizzazioni indagate dalla Procura di Milano era quello di dare vita attraverso il metodo mafioso “ad attività economiche lecite”. Sempre secondo quanto spiegato dal professor Alessandri che ha curato la ricerca, i settori di maggiore infiltrazione delle mafie “sono quelli a basso contenuto tecnologico, come l’edilizia, il movimento terra, l’urbanizzazione, lo smaltimento di rifiuti nelle discariche abusive e infine le demolizioni”.

Per quanto riguarda, invece, la gestione degli appalti dei servizi pubblici, il 46% gli indagati per 416 bis puntava ad ottenere direttamente l’appalto, il 27% al subappalto e l’8% al noleggio a caldo. Per “lavorare” il 16% degli indagati ha dato vita ad una ditta individuale, il 18% partecipava con una quota societaria e il 32% attraverso una gestione di fatto di un’attività intestata ad altri. Dalla ricerca della Bocconi, emerge infine che dei 760 indagati, 406 sono stati archiviati e 315 rinviati a giudizio, e fino al primo grado di giudizio le assoluzioni sono state appena 23. (ilgiorno.it)

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