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Body language

Da All_aria @all_aria

Body language   La comunicazione non verbale, ampiamente utilizzata nel marketing strategico del settore commerciale, è divenuta il fondamento delle tecniche di vendita. Tralasciandone importanza e ruolo nella piramide capitalista, tentiamone una definizione, personalissima.
Le persone parlano, interagiscono, si relazionano e mentre lo fanno mentono, dissimulano. Ciò che si dice ha valore nella misura in cui viene percepito dall’ altro come tale, come reale, perché supportato da una gestualità coerente, di conferma. Il fatto è che nella maggior parte dei casi questo non avviene. Pare, infatti, che certe contraddizioni fra il verbale (ciò che si dice) e il non verbale (la gestualità) vengano recepite dall’ interlocutore, al punto da comprometterne la relazione con l’ altro. Voglio dire, messa così la comunicazione non verbale ci dice della “bella gente” quanto bella non è. Se, per esempio, qualcuno mentre vi parla mantiene le braccia incrociate ad altezza petto, sappiate che per qualche ragione che non vi è dato sapere quel qualcuno non intende in alcun modo accogliervi nel suo spazio. Viceversa se nell’ascoltarvi una persona si inclina verso di voi, avvicinandosi col corpo, è alla ricerca di una più consistente prossimità con la vostra persona. E chi non conosce il detto del naso, il cui tocco fortuito tradisce in caso di menzogna? 
Sono cose che, in tutta onestà, ho sempre reputato un po’ scontate. Eppure nel settore finanziario sono ampiamente sopravvalutate. In una vita precedente, che ho quasi rimosso, ho avuto modo di constatare come certi “aspiranti” magnati dell’alta finanza intendessero la comunicazione non verbale. Cioè, parliamone. In certi settori il corpo viene studiato per “utilizzare” i segnali che trasmette a fini “estorsivi”, per convincere ad aprire un nuovo conto in banca o per firmare un contratto discutibile. Ora, volendo dare certe teorie per buone - quantomeno per non mandare in tilt tutti gli psicologi della comunicazione del pianeta, oltre che gli innumerevoli sedicenti guru del marketing - si ammette la possibilità che la specie umana sia fatta di gente mediocre (quei poveri plebei che disconoscono teorie astruse) e persone dotate di particolari conoscenze attraverso le quali poter manipolare il mondo intero. 
Ecco. Che la specie umana non brillasse, in toto, per perspicacia lo si sapeva; ma che esistesse addirittura una sorta di “superpotere cognitivo” in grado di porre un pinco pallo in posizione di superiorità rispetto ad altri sarebbe, forse per qualcuno, una novità. Per la serie “dimmi quanto ti si gonfia il petto e ti dirò quanto pavone sei”. 
E che posso dire?  Cari dei dell’olimpo,  sappiate che da “grandi poteri derivano grandi responsabilità”...

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