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Boeing 777: la Russia mostra le prove che smentiscono Obama e nessuno ne parla!

Da Aurita1 @francescofilini

obamacazzaro

di Francesco Filini

Durante una conferenza stampa internazionale il ministro della difesa della Federazione Russa mostra le prove che fanno cadere tutte le accuse di Obama circa la responsabilità dei filorussi di Novarossija per la tragedia del Boeing 777 della Malaysian airlines. Secondo la propaganda USA a lanciare il missile sarebbero stati i resistenti filorussi da tempo impegnati sul fronte contro l’esercito regolare di Kiev inviato sul fronte dalla Junta golpista di Yatseniuk. Obama ha da subito più volte chiamato in causa Mosca che, a suo dire, avrebbe fornito ai miliziani del Donbass batterie di missili terra-aria BUK in grado di colpire velivoli ad oltre 10 Kilometri di altezza. Le immagini satellitari mostrate dalla Federazione Russa non lasciano alcun dubbio e inguaiano Obama, che ha più volte detto di avere le prove che però nessuno ha mai visto. Una storia torbida che chiama in causa le vicende delle fantomatiche armi di distruzione di massa possedute da Saddam Hussein che furono il pretesto per attaccare l’Iraq e il fantomatico gas Sarin di Assad per attaccare la Siria. In entrambi i casi le accuse degli USA che sostenevano di avere le prove furono smentite clamorosamente e se per Saddam e l’Iraq l’aggressione a stelle e strisce fu fatale, per Assad e la Siria fu solo l’abilità della diplomazia russa ad evitare il peggio. E probabilmente per i fatti ucraini accadrà lo stesso…

Visto che i media italiani non fanno minimo accenno a questa conferenza stampa internazionale, noi de Il Rapporto Aureo riportiamo il video e la trascrizione integrale della conferenza stampa, nell’auspicio che possa raggiungere più persone possibili:

“In relazione al disastro aereo del Boeing 777 che percorreva il tragitto internazionale Amsterdam-Kuala Lumpur, negli ultimi tempi è venuta fuori una grande quantità dei fatti contrastanti tra loro, per questo il Ministro della difesa della Federazione Russa ha ritenuto necessario presentare i dati del controllo oggettivo che la sede centrale delle Forze Armate della Russia ha a disposizione. Sullo schema è rappresentata la rotta aerea internazionale che il Boeing 777 percorreva. Come potete notare, fino a Donetsk il Boeing rispettava la rotta

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aerea e poi ha deviato a nord. La massima deviazione sulla sinistra del margine della rotta è stata di 14 kilometri. Dopo si nota la manovra che doveva riportare il Boeing nei limiti della rotta stabilita. L’equipaggio non è riuscito a finire la manovra. Dalle 17,20 è stata registrata una diminuzione costante della velocità dell’aereo, alle 17,23 il Boeing è scomparso dai radar. Che cosa ha portato fuori rotta l’aereo? L’errore del pilota oppure l’ordine dell’operatore della torre di controllo di Dnepropetrovsk? Si potrà scoprire soltanto dopo la decodificazione delle scatole nere e l’analisi delle conversazioni tra l’aereo e la terra.
Dai nostri dati risulta che quel giorno l’Unità della Difesa contraerea dell’esercito ucraino nelle vicinanze di Donetsk era formata da 3 o 4 sistemi missilistici Buk M1. Questi sistemi missilistici sono in grado di colpire i bersagli a distanza massima di 35 Km e fino ad un’altezza di 22 km. Perché e contro di chi l’esercito ucraino ha posizionato i sistemi della difesa contraerea nelle vicinanze di Donetsk quando tutti sanno che i resistenti non possiedono i mezzi aerei militari?

Sullo schema si vede che il tragitto dell’aereo e il posto nel quale si presuppone è stato colpito il Boeing si trovano nella zona coperta dai sistemi Buk M1 dell’esercito ucraino. Noi abbiamo le foto satellitari sulle quali si vedono i punti di dislocazione dei sistemi

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 missilistici dell’esercito ucraino sul territorio Sud-Est del paese. Le prime 3 foto sono datate il 14 luglio. Sulla prima foto vediamo i sistemi Buk M1 ad una distanza di 8 km nella direzione nord-ovest da Lugansk. Sull’immagini potete vedere un sistema missilistico e 2 piattaforme lanciamissili. Sulla seconda foro potete vedere le stazioni di radiolocalizzazione che si trovano a 5 km a nord di Donetsk. Si vedono 2 stazioni di radiolocalizzazione e molti altri mezzi tecnici di supporto.
Sulla terza immagine si vedono le posizioni dei mezzi della difesa contraerea nella zona nord di Donetsk. Sulla foto si vede il sistema missilistico già in posizione girata e molti altri mezzi corazzati, all’incirca una sessantina, e i posti per nascondere tali mezzi e altre costruzioni tecniche. Ed ecco la foto dello stesso posto fatta il 17 luglio. Prestate attenzione al fatto che i sistemi missilistici non ci sono più.
Sulla foto 5, al mattino dello stesso giorno nell’area vicina a Zaroshenskoe, che si trova a 50 km ad est da Donetsk e a 8 km al sud da Shakterskoe, è stato localizzato il sistema Buk. Sorge una domanda: perché il sistema si trova nell’area vicina alla zona controllata dalla resistenza e poco tempo prima della catastrofe? Sulle foto dello stesso posto fatte il 18 luglio si vede che i sitemi Buk hanno lasciato la loro postazione del giorno prima. Inoltre proprio il 17 luglio è cresciuta al massimo l’intensità dell’attività delle stazioni ucraine di radiolocalizzazione “9S-18 cupola M1″ appartenente al Buk M1. Sulla slide potete vedere che il 15 luglio ne funzionavano 7, il 16 luglio ne erano 8 e il 17 luglio ne erano addirittura 9. Invece dal 18 luglio il numero delle stazioni di radiolocalizzazione operative si è ridotta drasticamente, in un solo giorno non superava 2-3. A che cosa era dovuto questo calo di attività deve essere ancora chiarito.

A parte, vorrei mostrarvi i dati sulla situazione aerea nella zona di Donetsk quel giorno. Sulla slide si vedono i dati del controllo oggettivo nel periodo dalle ore 17,10 alle ore 17,30 l’ora legale di Mosca. In quel momento in quell’area c’erano 3 aerei civili che percorrevano le loro rotte regolari: il volo Copenaghen-Singapore alle 17,17, il volo Parigi-Taipei alle 17,24 e il volo Amsterdam-Kuala Lumpur.

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Inoltre gli strumenti di controllo della situazione aerea hanno rilevato l’aumento di quota di un aereo dell’esercito ucraino, si presuppone il SU25 in direzione del Boeing della Malaysia Airlines. La distanza tra il Boeing e il SU25 è stata di circa 3-5 km- Dalle caratteristiche del SU25 è noto che è in grado di raggiungere la quota di 10 mila metri per un breve periodo, nel complesso standard dell’armamento del SU25 che è in grado di distruggere un obiettivo nel raggio di 12 km, e su una distanza fino a 5 km questo è garantito. Con quali obiettivi un aereo militare percorreva la quota dell’aviazione civile praticamente nello stesso tempo in cui passava un aereo civile? Vorremmo avere la risposta a questa domanda. Alla conferma dei fatti presentati ci sono dei video fatti dal Centro Nazionale del sistema unificato per l’organizzazione del traffico aereo di Rostov che funzionava in quel momento li commenterà il direttore della sede centrale della Aeronautica Militare, Tenente-Generale Igor Makushev.

Signore e signori, oggi l’Agenzie Federale del Traffico Aereo della Federazione Russa ha ricevuto dei materiali del controllo obiettivo dal Centro Nazionale del sistema unificato per l’organizzazione del traffico aereo di Rostov. Su questo video è presentata l’informazione operativa riguardante la situazione aerea nella regione della città di Donetsk dalle ore 17,19 alle 17,25 orario di Mosca, il 17 luglio 2014. In alto a sinistra c’è il segno del velivolo Boeing 772 che eseguiva la rotta da Copenaghen a Singapore. Sotto c’è il segno del velivolo Boeing 777 che eseguiva la rotta da Amsterdam a Kuala Lumpur. A destra c’è il segno del velivolo Boeing 778 che eseguiva la rotta da Delhi a Birmingham. Tutti e tre i velivoli si rilevano chiaramente dai tre posti di localizzazione del Sistema di Organizzazione del Traffico Aereo del Ministero della Difesa della Federazione Russa. Il Boeing 777 si muove in direzione del confine nazionale della Federazione Russa e deve attraversarlo nel punto di Tonak. L’operatore della torre di controllo segue il velivolo e controlla la sua rotta richiedendo in continuazione i parametri del volo per verificarli con quelli prestabiliti. Alle 17,20 a distanza di 51 kilometri dal confine nazionale russo sull’azimut di 300

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gradi, l’aereo improvvisamente ha iniziato a perdere velocità che si vede chiaramente sulla schermata con i dati del velivolo. Perdita di velocità fino a 200 Km/h alle ore 17 e 21 minuti e 35 secondi sul posto della distruzione del Boeing appare il segno di un altro velivolo. Questo velivolo si monitorizza chiaramente dai punti di controllo Ust-Donetsk e Buturinskaya per 4 minuti. L’operatore inviando richiesta sui dati del velivolo apparso non riesce a ricevere i parametri perché probabilmente il velivolo non è fornito del sistema della secondaria identificazione, che è tipico dei veicoli militari. Prima la localizzazione di questo velivolo non era possibile in quanto il controllo della situazione aerea si effettua con i radiolocalizzatori in regime standby con la possibilità di localizzazione su questa distanza solo all’altezza al di sopra di 5 mila metri. La localizzazione è stata possibile solo all’aumento dell’altitudine. Il successivo cambiamento dei parametri del volo dell’oggetto sulla rotta constata il fatto che gira attorno la zona della distruzione del Boeing e sta monitorando lo svolgimento della situazione. Precedentemente il governo ucraino ha comunicato che quel giorno nella zona dell’incidente i velivoli militari non erano presenti. come potete vedere non è così. Grazie.

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Signore e signori, noi abbiamo anche delle domande ai nostri colleghi americani. Secondo l’annuncio dei rappresentanti degli Stati Uniti hanno le immagini dallo spazio che confermano il lancio del missile verso l’aereo malesiano che sarebbe stato effettuato dai resistenti. A seconda dei nostri calcoli dalle 17.06 alle 17.21 orario di Mosca il 17 luglio sopra la zona Sud-Este dell’Ucraina in effetti è passato il satellite cosmico americano. E’ un apparecchio del sistema sperimentale nello spazio per la localizzazione e monitoraggio dei lanci missilistici a varia distanza. Se la parte americana è in possesso delle immagini di questo satellite, chiediamo di fornirle alla comunità mondiale per un’elaborazione dettagliata. Può essere un caso o no, ma l’orario della catastrofe del Boeing malesiano e l’orario della sorveglianza del territorio Ucraino dal satellite americano coincidono. In conclusione vorrei far notare che l’informazione da noi presentata è basata esclusivamente sui dati obiettivi e reali dei vari mezzi tecnici russi, a differenza di accuse senza prove nei nostri confronti. L’esempio di

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questo è la presentazione dei media il trasporto del sistema BUK M1 su un camion che si effettuerebbe dal territorio ucraino a quello russo, è evidente una falsificazione del materiale: queste immagini sono state fatte nella città di Krasnoarmejsk, come conferma il cartello pubblicitario accanto la strada, sul quale c’è scritto l’indirizzo della concessionaria in via Dnepropetrovskaya, 34. Ma Krasnoarmejsk si trova sotto il controllo dell’esercito ucraino dall’11 maggio, e quindi abbiamo una serie di domande:


- che sistema di lanciamissili è?

- Dove lo stavano portando?

- Dove si trova adesso?

-Perché non è caricato con i missili al completo?

- E quando è stato eseguito l’ultima volta il lancio?

In conclusione, vorrei sottolineare che la Federazione Russa non ha mai fornito ai resistenti il sistema missilistico Buk o altri tipi di armamenti o mezzi militari. I materiali preparati dal Ministero della Difesa della Federazione Russa oggi saranno trasmessi agli esperti dei principali paesi europei a della Malesia, spero che aiuteranno nell’indagine obiettiva per la tragedia avvenuta il 17 luglio nei cieli di Donetsk. Il Ministero della difesa della Federazione Russa fornirà anche in futuro eventuali nuovi fatti legati alla catastrofe aerea del Boeing 777 malesiano. Grazie per l’attenzione.”


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