Boldini, l'italiano amato dai francesi

Giovanni Boldini, sulla panchina al bois

Dopo la bella esposizione dedicata ad Adolfo Wildt e al Liberty, la Fondazione e i Musei di San Domenico di Forlì proseguono nell'esplorazione della cultura figurativa tra Otto e Novecento.Da Febbraio scorso è protagonista Giovanni Boldini, artista di enorme successo nella sua epoca, ricercato nei migliori salotti italiani e francesi. Guardato con sospetto e forse invidia dai suoi colleghi, Boldini (Ferrara 1842-Parigi 1931) fu adottato da personalità di rango come i fratelli Goncourt e Proust, Degas e Colette. In mostra non solo i dipinti, ma anche la straordinaria produzione grafica, tra disegni, acquerelli e incisioni. Di grande interesse le opere realizzate a Firenze sempre originali nella revisione dei "macchiaioli".Nel 1869, Boldini si recò a Londra, accolto dal duca di Sutherland, amico di Garibaldi. Nel 1872 si stabilì a Parigi e la vita moderna della capitale con il suo lusso e le sue frivolezze lo rapì immediatamente. A confronto con i suoi colleghi italiani quella di Boldini è un'arte che entra con velocità ed ebrezza nel XX secolo. Non a caso venne definito come il "più acuto e il più trepidante dei virtuosi".Per ulteriori informazioni: www.mostrefondazioneforli.it