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Bolivia, “cacciata” agenzia Usa per lo sviluppo. Morales: “Cospiratori”

Creato il 03 maggio 2013 da Coriintempesta

Usaid dovrà lasciare il Paese. “Così noi intendiamo farci rispettare da chi ha ancora una mentalità di dominio e di sopraffazione”, ha spiegato il presidente. Stesso destino nel 2008 anche per l’ambasciatore degli Stati Uniti e la Dea (Drug Enforcement Administration)

di: Angela Nocioni

Evo Morales ha deciso che l’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale Usaid deve lasciare la Bolivia. L’accusa è di “cospirare contro il governo”. Per le stesse ragioni fu espulso nel settembre del 2008 l’ambasciatore americano Philip Goldberg. “Confabula con l’opposizione”, fu allora la spiegazione del governo. Cacciata in quel periodo, per lo stesso motivo, anche l’agenzia statunitense antidroga Dea che operava soprattutto nel Chapare, zona di produzione di foglie di coca. Morales, nell’annunciare la decisione, ha detto: “Così noi intendiamo farci rispettare da chi ha ancora una mentalità di dominio e di sopraffazione”. E ancora: “E’ una protesta nei confronti del ministro degli esteri (il segretario di Stato, John Kerry n.d.r.), che dice che l’America latina è il cortile di casa degli Stati uniti”.

WashingtonPatrick VentrellVenezueladispaccio dWikileaks, che sostiene le rimostranze del governo venezueleno nei confronti dell’agenzia Eduardo FernandezCaracasHugo Chavez

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