Magazine Cinema

Bollalmanacco On Demand: Paganini (1989)

Creato il 24 giugno 2015 da Babol81
"Fuggire da Niccolò è fuggire dalla vita"E allora fatemi morire, vi prego!!!!
Prima lo pensavo e basta. Ora sono STRAsicura che Obsidian mi odii. Non ci sono altre spiegazioni plausibili alla sua richiesta di vedere recensito per il Bollalmanacco On Demand un orrore inenarrabile come Paganini, scritto diretto ed interpretato nel 1989 da Klaus Kinski... tra l'altro dopo avermi già chiesto Monster Dog - Il signore dei cani!!! Ma che t'ho fatto, Obsidian??? Fortunatamente c'è anche chi mi vuole bene: il prossimo film On Demand sarà infatti Tutto su mia madre. ENJOY!
Bollalmanacco On Demand: Paganini (1989)
Trama: Niccolò Paganini, violinista genovese, passa l'esistenza suonando e copulando, fino al sopraggiungere della morte per presunta tubercolosi.


Bollalmanacco On Demand: Paganini (1989)
Se una persona che non è proprio l'ultimo dei registi, nella fattispecie Werner Herzog, davanti allo script di un vostro film rifiutasse di dirigerlo dichiarandolo "infilmabile", vi porreste due domande e chinereste il capo promettendo di non importunarlo mai più nonostante l'amicizia che vi lega a lui oppure ve ne battereste allegramente la ciolla del suo giudizio e vi armereste di cinepresa e tanta voglia di fare (male)? Molto probabilmente la vostra risposta sarebbe "la prima che hai detto" ma Kinski, per sfortuna mia e di chi è incappato in Paganini, non era un uomo normale. Non poteva fare come tutti e andare a zoccole per sfogare la sua libido, no, doveva metter su quest'orrendo pasticcio per mettere le mani su due tette e due culi, appagando un ego contorto che è riuscito ad annullare ogni confine tra la sua vita e quella del violinista genovese, creando uno dei film più brutti e inutili che abbia mai avuto l'onEre di vedere. Dico "inutili" perché Paganini non insegna nulla a chi, come me, non sa niente della vita del musicista e molto probabilmente risulterà indigesto anche a chi è esperto dell'argomento; Klaus si concentra infatti solo su due aspetti fondamentali (a parer suo) della vita dell'artista e cioé che era un puttaniere, avaro, zozzo, suCCido della peggior specie ma era anche un virtuoso della musica che, nonostante tutti i suoi difetti, voleva tantissimo bene a suo figlio. Questa dicotomia da il La ad un'aberrante alternanza di scene semi-porno (due cavalli si ingroppano mentre una tizia si "trastulla" in carrozza pensando a Paganini, per dirne una) e noia mortale, patate al vento e violini che suonano, carezzine ai bambini e palpatone a vajasse bionde, e così via, per un'ora e venti. Buttata nel cesso, ça va sans dire. L'orripilio della sceneggiatura, già raffazzonata e strutturata a mo' di stream of consciousness, deriva al 90% dal fatto che Klaus non prova neppure a rendere Paganini non dico accattivante o simpatico ma perlomeno degno di pietà o, meglio, ci prova ma nei modi peggiori: quando il personaggio viene accusato di pedofilia, il buon Kinski decide di mostrarci un branco di bambine che invece di fuggire schifate invidiano la coetanea concupita dal "mostro" (!!) e anche un vecchio giudice che non si capisce bene se sia schifato all'idea oppure se lo invidii per aver stuprato, costretto a soffoconare, messo incinto, ucciso e ri-violentato mezzo mondo dopo aver sparso sifilide ovunque.
Bollalmanacco On Demand: Paganini (1989)
I dialoghi, neanche a dirlo, non aiutano. Perle come "Suonando il membro di Paganini diventava eretto" oppure monologhi tipo "Sei così brutto... neanche mi piacevi... Fuggire da Niccolò è fuggire dalla vita", per concludere con uno "Sviolinami il culo" sono secondi solo alla tizia tredicenne che urla a Paganini "ancora, ancora non te ne andare ti prego!!!" mentre i genitori stanno salendo le scale pronti ad ucciderlo (lui ovviamente invece di scappare se la ricopula. A tredici anni io giocavo ancora con le Barbie, questa che a rigor di logica dovrebbe essere vergine urla come l'ultima delle pucchiacche invocando l'uccello di fuoco. Ma scherziamo??? Tra l'altro tra le braccia di uno che, per parafrasare l'ennesimo, meraviglioso dialogo, "va in giro da 30 anni con lo stesso frac". Ewww.). So che ora vi chiederete se almeno la regia è bella ma mi spiace deludervi. Klaus aveva a disposizione delle location della Madonna, Venezia su tutte, e le ha sprecate senza pudore perché non c' una sola immagine messa a fuoco, dritta, ferma o illuminata dalla giusta luce (tranne per i primi piani delle donne che all'inizio orgasmano ascoltando Paganini. Quelli sono perfetti). Va bene lo sperimentalismo ma a tutto c'è un limite, santo Cielo! Se volete che spari ancora sulla Croce Rossa potrei dirvi che Kinski ha scelto una rosa di attrici tra le migliori in assoluto: c'è Eva Grimaldi nella parte della sorella di Bonaparte, una "puttana" (parole di Klaus) che va in giro preventivamente smutandata per meglio fucilare Paganini, la Caprioglio che aveva 21 anni ma ne dimostrava 12 e Kinski se lo copulava davvero, diocheorrore! e persino la Rettore con un fastidiosissimo accento veneto. In mezzo a questa MMerda si salva solo il povero Nikolai Kinski, costretto da copione a recitare la parte del povero bambino orfano di madre e subissato dall'affetto di Paganini (per inciso, Klaus è più inquietante quando prova a fare il bravo papà che quando violenta inermi benché vogliose fanciulle), anche perché Klaus, per annichilire definitivamente lo spettatore, nella versione italiana si è doppiato da solo, con ovvi e ridicoli risultati. "Paganini vi saluta. Andate a casa, a cena." E dopo tutto 'sto ciarpame, con l'ultimo, acutissimo assolo di violino, i marroni dello spettatore esplodono in un florilegio di camurrìa. Obsidian, l'ho già detto che troverò il modo di vendicarmi?

Bollalmanacco On Demand: Paganini (1989)

La disperazione. Mia. Dello spettatore. Del gatto per aver partecipato a questo abominio.

Klaus Kinski (vero nome Nikolaus Günther Nakszynski) è regista, sceneggiatore e interpreta Niccolò Paganini. Polacco, lo ricordo per film come Per qualche dollaro in più, Il dottor Zivago, Quién sabe?, Nella stretta morsa del ragno, Aguirre furore di Dio, Nosferatu - Il principe della notte, Fruits of Passion, Fitzcarraldo e Nosferatu a Venezia. E' morto nel 1991 all'età di 65 anni.
Bollalmanacco On Demand: Paganini (1989)

Debora Caprioglio (accreditata come Debora Kinski in quanto all'epoca fidanzata col regista) interpreta Antonia Bianchi. Veneziana, la ricordo per film come La maschera del demonio, Paprika, Saint Tropez, Saint Tropez e per la serie Provaci ancora prof!. Ha 47 anni.
Bollalmanacco On Demand: Paganini (1989)

Nel cast ci sono anche Nikolai Kinski, figlio di terzo letto di Klaus, che interpreta il piccolo Achille Paganini, Dalila Di Lazzaro (che è segnata come Helene Von Feuerbach e non ho capito se sia la tizia che si trastulla in carrozza pensando a Paganini oppure la tizia nuda che si vede a un certo punto durante un flashback/visione), una giovanissima Tosca D'Aquino (Angiolina Cavanna), la già citata Eva Grimaldi nei "panni" di una raffinatissima Maria Anna Elise Bonaparte, il francese Bernard Blier in quelli del prete e persino il famosissimo mimo Marcel Marceau che imita Paganini. Per la cronaca, questo è stato il film con cui Klaus Kinski si è congedato dal pubblico prima di venire stroncato da un infarto due anni dopo; non riesco ad immaginare modo peggiore di farlo e neppure che Paganini possa esservi piaciuto ma se siete curiosi di approfondire la figura del suo peculiare creatore recuperate Kinski, il mio nemico più caro, documentario di Werner Herzog. ENJOY!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :