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Bollalmanacco On Demand: Pi greco - Il teorema del delirio (1998)

Creato il 17 aprile 2015 da Babol81
Torna il Bollalmanacco On Demand con la sfida della fan facebookiana Silvia, ovvero guardare Pi greco - Il teorema del delirio (Pi), diretto e co-sceneggiato nel 1998 dal regista Darren Aronofsky, senza farmi esplodere la testa. Se sarò ancora viva, il prossimo film On Demand sarà Incubo sulla città contaminata. ENJOY!
Bollalmanacco On Demand: Pi greco - Il teorema del delirio (1998)
Trama: Max è un matematico afflitto da costanti mal di testa che lo portano ad avere allucinazioni e perdite di coscienza. Quando, durante le sue ricerche, si imbatte in una sequenza di 216 numeri si convince di avere trovato il numero di Dio, in grado di racchiudere in sé l'intera essenza del creato...
Bollalmanacco On Demand: Pi greco - Il teorema del delirio (1998)
Mi pare doveroso iniziare il post su Pi greco - Il teorema del delirio con la solita, tediosa premessa autobiografica. Di matematica, geometria, trigonometria e quant'altro non capisco nulla. Di più, non ricordo nemmeno quello che ho studiato alle medie e alle superiori, tabula rasa. Io sono quella, assieme a mia madre, che appena viene costretta a fare un calcolo che supera le dieci unità gestibili dalle dita delle mani sente letteralmente gli ingranaggi del cervello bloccarsi con un sonoro "clac!". Il pi greco, la sezione aurea, tutte quelle belle teorie matematiche enunciate dal protagonista del film sono per me lontani ed inutili ricordi sfumati in un lontanissimo passato, pertanto ho scelto consapevolmente (e, sinceramente, poco m'importa di venire criticata per questo) di guardare Pi greco - Il teorema del delirio affidandomi solo alle immagini, cercando di cogliere il senso generale della vicenda di Max senza sforzarmi di capire dialoghi e monologhi, come avrete capito leggendo la trama sicuramente scritta in modo sbagliato. Questa apparentemente inutile premessa vuole farvi capire la potenza della pellicola di Aronofsky, che è riuscita a coinvolgere e riempire d'angoscia persino un'ignorante come me, trascinandomi di peso nelle fobie di Max, nella sua alienante ricerca della conoscenza, nei meandri di quella ossessione che lo porta ad essere sempre più paranoico, isolato dal mondo, fisicamente e mentalmente malato, terribilmente infelice. Narratore inattendibile ed allucinato, perso nell'egoistica contemplazione di questi freddi numeri che dovrebbero governare il mondo e simbioticamente legato ad un computer battezzato Euclide, Max racconta in prima persona il suo distacco sia dalla società (rappresentata dalla misteriosa società azionaria alla disperata ricerca del numero misterioso) che dalla religione (gli inquietanti e visionari ebrei capitanati dal logorroico Lenny e dal rabbino Cohen), mentre attorno a lui le persone continuano a vivere, fare sesso oppure "affrontare" la matematica in maniera innocente, come fosse un gioco.
Bollalmanacco On Demand: Pi greco - Il teorema del delirio (1998)
Rinunciando a capire a fondo Pi greco - Il teorema del delirio, sono riuscita ad immergermi completamente in quello scioccante bianco e nero utilizzato da Aronofsky, arrivando alla conclusione che nessun effetto speciale, nessuna fotografia a colori potrà mai terrorizzarmi ed inquietarmi quanto delle sequenze fatte solo di luce abbacinante ed ombra impenetrabile. Come già era successo guardando Tetsuo, non importa quanto una pellicola sia incomprensibile perché il bianco e nero evidentemente è in grado di penetrare a fondo nella mia mente e causarmi un disagio incredibile; le nerissime formiche che invadono il sancta sanctorum di Max, il tremolio delle sue mani accompagnato da un terribile fischio perfora timpani, l'intrico di cavi e microchip che sembrano quasi volergli penetrare nella carne, tutte le sequenze che prevedono il primo piano di un cervello martoriato sono segmenti che sono riusciti a turbarmi più di qualsiasi horror. Sean Gullette, poi, si annulla completamente all'interno del personaggio di Max; gli insistenti primi piani dei suoi occhi allucinati, le riprese sghembe che lo vedono contorcersi per il dolore e i cambiamenti fisici a cui viene sottoposto mano a mano che il film prosegue sono tutti elementi in grado di portare lo spettatore ad empatizzare con un protagonista che, perdonate il bisticcio di parole, è quasi disumano nella sua umanissima ricerca della conoscenza. Pur non condividendo né comprendendo le ragioni che spingono Max a diventare più cervello elettronico che uomo (d'altronde, quando il numero compare per la seconda volta il protagonista va in tilt com'è successo a Euclide) sono riuscita ad interessarmi alla sua vicenda e a rimanere affascinata davanti alle scelte stilistiche di Aronofsky e sono giorni che mi rigiro nella mente le immagini, i suoni e le parole di cui è composto Pi greco - Il teorema del delirio. Che è davvero delirante ma anche tanto bello e gratificante da vedere, semplicemente per il modo in cui riesce ad affermare la natura artistica del Cinema e a rapire lo spettatore pur lasciandolo consapevole della sua inadeguata ignoranza. Armatevi di coraggio e guardatelo, ve ne innamorerete!
Bollalmanacco On Demand: Pi greco - Il teorema del delirio (1998)
Del regista e co-sceneggiatore Darren Aronofsky ho già parlato QUI. Di Ben Shenkman (Lenny Meyer) e Mark Margolis (Sol Robeson) ho parlato invece ai rispettivi link.
Sean Gullette interpreta Maximillian Cohen. Americano, ha partecipato a film come Happy Accidents e Requiem for a Dream. Anche sceneggiatore, produttore e regista, ha 47 anni.
Bollalmanacco On Demand: Pi greco - Il teorema del delirio (1998)
Se Pi greco - Il teorema del delirio vi fosse piaciuto non saprei cosa consigliarvi di guardare per quel che riguarda altre pellicole attinenti al tema, ma rimanendo nell'ambito film "strani" recuperate senza indugio Il cigno nero, Mulholland Drive, Cube - Il cubo, Essere John Malkovich, Moon e Dark City. ENJOY!

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