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Bonifico parlante per le ristrutturazioni: gli errori da non fare

Creato il 24 luglio 2014 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
Bonifico parlante per le ristrutturazioni: gli errori da non fare

Mancano pochi mesi al termine dell’agevolazione fiscale “importante” sulle ristrutturazioni edilizie, che garantisce la possibilità di portare in detrazione il 50% delle spese sostenute per i lavori di manutenzione straordinaria, fino a un tetto massimo di 96.000 euro.

La scadenza, infatti, a meno di ulteriori proroghe, è fissata per il 31 dicembre 2014.

Una condizione essenziale per non perdere il diritto alla detrazione è quella del pagamento tramite bonifico parlante. Un particolare tipo di bonifico, eseguibile sia in banca sia alle Poste, che richiede l’inserimento di dati specifici e una causale particolare.

In caso di errore nell’esecuzione del bonifico parlante per le ristrutturazioni, infatti, l’unico modo per sanare l’errore è di ripetere l’operazione, accordandosi ovviamente con il beneficiario del pagamento per la restituzione del primo pagamento (leggi il nostro articolo su questo tema specifico).

Vediamo dunque quali sono gli errori da evitare nella compilazione del bonifico parlante.

Chi effettua il bonifico deve essere chi chiede la detrazione
Fondamentale è che l’ordinante del bonifico sia poi la stessa persona che sulla propria dichiarazione dei redditi chiede la detrazione 50% sulle detrazioni. Se il signor Verdi risulta l’ordinante del pagamento con bonifico, a chiedere la detrazione non può essere la signora Rossi.

Se i lavori di ristrutturazione rientranti nella Detrazione 50% sono eseguiti su immobili in comproprietà tra diversi soggetti, il bonifico bancario deve riportare il nome, il cognome e il codice fiscale di tutti i proprietari e non solo di colui che esegue il bonifico.

Il Codice fiscale, non scordarlo!
Sul bonifico, l’ordinante deve inserire anche il proprio codice fiscale. Dimenticarselo, potrebbe inficiare la validità del bonifico parlante per le ristrutturazioni edilizie.

Nel caso di lavori su un condominio, il codice fiscale da inserire è quello del condominio, non quello di chi materialmente esegue il pagamento allo sportello.

Nella causale va messo il riferimento normativo esatto
Eseguire un bonifico parlante per richiedere l’agevolazione fiscale del 50% sulle ristrutturazioni edilizie, inserendo i riferimenti normativi per quella relativa alla riqualificazione energetica (o viceversa) è un errore da evitare accuratamente.

Per capire quali sono i riferimenti di legge esatti può essere utile leggere degli esempi di bonifici parlanti per le ristrutturazioni e per la detrazione 65% che abbiamo pubblicato qualche tempo fa.

Va anche aggiunto che l’Agenzia delle Entrate, dopo un primo periodo in cui non ammetteva in maniera assoluta l’errore sul riferimento normativo inserito sull’ordine di pagamento, si è via via ammorbidita. In ogni caso il Fisco ammette l’errore solo se non impedisce di comprendere chiaramente la motivazione per cui si è effettuato il pagamento (leggi l’articolo).

Collegamento tra pagamento e fattura
In realtà non è un errore gravissimo, ma per prudenza è sempre meglio prevedere nella causale del bonifico parlante per ottenere l’agevolazione fiscale sulle ristrutturazioni inserire anche il riferimento alla fattura che si sta saldando e che dovrà essere conservata insieme alla ricevuta di pagamento per futuri controlli.

Tutte le istruzioni per la corretta compilazione
Tutte queste informazioni e altre ancora si possono trovare nell’articolo con i punti essenziali per la corretta compilazione del bonifico bancario parlante che trovate a questo link.


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