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Bordella – Pupi Avati

Creato il 17 dicembre 2012 da Maxscorda @MaxScorda

17 dicembre 2012 Lascia un commento

Bordella
Scrivendo de "Il nascondiglio" e dei film "americani" di Avati, mi e’ tornata voglia sufficiente per rivedere "Bordella", uno dei primi film realizzati dal regista, parliamo infatti del 1975.
Vicenda sconclusionata ma l’importante e’ l’ironia, di una fantomatica organizzazione filogovernativa statunitense dedita all’esportazione del crimine per le masse, droga, prostituzione e via cosi’, che decide di aprire una succursale in Italia dei loro celebri bordelli al femminile, ovvero prostituzione maschile per donne annoiate.
Confesso di non amare la "trilogia comica" ovvero "La mazurka del barone…", "Bordella" e "Tutti defunti… tranne i morti" perche’ e’ una comicita’ che non mi appartiene.
Leggera con la pretesa nel contempo di essere raffinata, tenta invano i balzi per arrivare laddove e’ giunto prima e meglio l’umorismo di Landis, Abrahams e i Zucker, loro si demenziali e fulminanti probabilmente come intendeva essere Avati.
Ci prova, a volte qualcosa riesce ma e’ troppo sopra le righe, c’e’ un’ingessatura, la tensione di fondo di chi deve far ridere a tutti i costi mentre la sala resta silenziosa ed imbarazzata, avvolta nel buio.
Erano anche altri tempi, meta’ anni ’70 confusi, voglia di affrancarsi dalla boria mortale del cinema impegnato senza mescolarsi troppo con la trivialita’ delle ripetenti, delle professoresse e dei distretti militari ma a noi italiani manca la leggerezza anglosassone sufficiente per librarci in volo.
Di quell’epoca fa capolino un inutile antiamericanismo che non gli appartiene e percio’  scomposto e patetico, giustificato giusto da quel tanto di goliardia che in fondo salva l’operazione.
Prodotto particolare, in linea con la filosofia di un giovane Avati ancora in vena di scherzi, immaturo ma con l’idea chiarissima di divertirsi assieme ad amici molti dei quali lo accompagnano ancora oggi come il solito Cavina o George Eastman e Christian De Sica non a un debutto ma quasi, che ritroveremo al suo fianco in altri film.
Un caro ricordo invece per Al Lettieri, caratterista italoamericano famoso per aver interpretato il ruolo di Sollozzo ne "Il Padrino", qui protagonista e purtroppo scomparso poco prima dell’uscita del film a lui dedicato.
In conclusione, bene la curiosita’, per il resto evitabile.

Scheda IMDB


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