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Boris, il film - La mia pseudorecensione

Creato il 31 marzo 2011 da Pkiara

 Boris è una serie cult. Ideata per Sky e partita in sordina, ha poi avuto un seguito incredibile e reso possibile sempre nuove serie. La serie prendeva in giro il mondo della tv, all’interno del quale era ambientata l’intera storia. Tutti si muovevano sul set della soap “Gli occhi del cuore”: il regista René (Francesco Pannofino), l’attrice cagna (Carolina Crescentini), l’attore insulso ed egoista (Guido Sermonti, morto in quanto Guido nella fiction "Un medico in famiglia"), la segretaria di edizione un po’ rude (la sorella Guzzanti più piccola) e tutta la troupe necessaria per girare la stessa soap opera. Il film parte da dove la serie si ferma: René vuole smettere con il mondo della tv e tenta la scalata al cinema. L’occasione è l’acquisto dei diritti del libro “La casta”. René decide per il film impegnato e cerca, dapprima, di escludere la sua vecchia troupe, ritenendola non all’altezza del nuovo compito. Alla fine, però, dovrà ricredersi e non solo per quanto riguarda la troupe…
 

Il film è una sorta di specchio per l’Italia dello spettacolo, per i magheggi delle produzioni, la pochezza delle idee da realizzare, l’interesse per film che puoi vedere solo a cervello spento. Nel raccontare questa parte del nostro mondo, la pellicola diverte e tiene desta l’attenzione per quasi due ore. Gli attori sono fantastici e il film, come la serie, è girato in maniera impeccabile.
All’anteprima all’UCI Marconi di Roma c’era la folla delle grandi occasioni e senza il cast in sala. Potenzialmente questo weekend Boris potrebbe fare il pienone d’incassi, anche se “Nessuno mi può giudicare” ha tutte le carte in regola per resistere.
Buona visione!


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