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Bossi si è dimesso da segretario della Lega "per il bene del movimento". Al suo posto il "triumvirato" Maroni, Calderoli e Manuela Dal Lago. Il senatur nominato presidente del partito

Creato il 05 aprile 2012 da Samalos

MILANO - Umberto Bossi si e' dimesso da segretario della Lega Nord e la scelta viene definita ''irrevocabile''. Restera' presidente del partito. A guidare il Carroccio sara', fino al prossimo congresso, un 'triumvirato' composto da Maroni, Calderoli e Manuela Dal Lago. 
"Mi dimetto per il bene del movimento e dei militanti. La priorita' e' il bene della Lega e continuare la battaglia". Cosi' Umberto Bossi. "Chi sbaglia paga qualunque sia il cognome che eventualmente porti" ha anche detto Umberto Bossi durante ila riunione, secondo quanto ha riferito l'europarlamentare Matteo Salvini a Radio Padania.
Dopo la diffusione della notizia dell'addio del Senatur, i militanti del Carroccio riuniti in via Bellerio a sostegno del leader sono entrati nella sede al grido di 'Bossi Bossi'.
Bossi è stato nominato presidente della Lega, riferisce sempre l'eurodeputato Matteo  Salvini, "da un consiglio federale commosso. Nessuno ha chiesto le dimissioni di Bossi, lui è arrivato già convinto, con una scelta decisa e sofferta".

La notizia è arrivata mentre emergeva l'ipotesi che il Senatur avesse "dato dei soldi in nero al partito", e che il figlio Renzo "portò via alcuni documenti da via Bellerio, probabilmente relativi ai lavori di ristrutturazione di un'abitazione" e che alcune somme del partito siano state elargite "alla famiglia di Bossi e ad altri soggetti, come Roberto Calderoli e il Sindacato Padano"
E poi è spuntato il nome di Silvio Berlusconi che, con "altri Pd", sarebbero intervenuti per affossare un fascicolo sul figlio di Bossi.
Compito "primario" di Bossi, come presidente federale, sarà quella di "fare opera di mediazione fra le varie componenti": è quanto sostiene l'ultimo comma dell'articolo 15 dello Statuto della Lega Nord, dal titolo "Il Presidente Federale". Sarà lui, peraltro, a convocare il congresso straordinario che, per statuto, dovrebbe tenersi entro 30 giorni dalle sue dimissioni da segretario. Ma il partito avrebbe preferito allungare i tempi per non sovrapporsi alle elezioni amministrative e quindi convocare il Congresso entro autunno.

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