Il morale è alto e forse in nessuno sport come in quelli di combattimento, ai quali la boxe eminentemente appartiene, ciò rappresenta il vero punto di partenza. E’ quello di Stefano Abatangelo, canavesano 31enne che tra circa dieci giorni diventerà padre per la prima volta, del piccolo Lorenzo, come dice lui “fortemente voluto”. Uno stimolo in più a far bene nel match del rientro dopo la sfida persa per il titolo Europeo della categoria mediomassimi contro il tedesco Braehmer, datata agosto 2013: “Sono uscito da quell’incontro con molte più consapevolezze nei miei mezzi – esordisce – avendolo perso ai punti e dopo aver offerto un’ottima prestazione. Ora sto bene, mi sento ben allenato anche se qualche strascico fisico il match per il titolo continentale me lo ha lasciato. Sono pronto a ripartire, proprio dalla mia Montanaro”.
Andiamo alla scoperta dell’avversario: “E’ un croato 33enne, dal nome quasi impronunciabile, tal Mirzet Bajrektarevic, e dal curriculum di tutto rispetto. E’ infatti imbattuto, mi risulta abbia le “mani pesanti” e sappia tenere bene la distanza. Insomma da non sottovalutare ma è mia consuetudine non farlo mai, nei confronti di alcun rivale”. Ci sarà tutta Montanaro a sostenerti?: “Grazie ai miei successi e al mio modo di essere riesco sempre a raccogliere consensi e proseliti. Anche in questa circostanza sarà così. In più abbiamo messo un prezzo d’ingresso popolare, di 10 euro, e credo che il Bocciodromo Comunale Aurora, sede dell’evento, si riempirà. Si partirà alle 20,30 con 5-6 match di sottoclou e poi arriverò io, attorno alle 22,15”.
Come ti sei preparato all’incontro e con quali obiettivi futuri?: “Come sempre con il mio maestro, Dino Orso, alternando sedute di preparazione atletica e “guanti”. Li ho fatti con pugili professionisti, vedi Roberto Cocco e Maurizio Lovaglio e dilettanti che fanno parte della mia società, l’All Boxing Team. Mi piace molto di più l’allenamento ragionato di quello esasperato. Il primo ti permette di provare ed assimilare più soluzioni, le stesse che una volta automatizzate rendono di più sul ring, quando conta veramente”.
“Se dovesse andar bene l’incontro gli scenari che si apriranno saranno molteplici – prosegue Abatangelo – sia in campo europeo che intercontinentale e mondiale. L’Europeo perso in quel modo mi ha accreditato nel punteggio. Pertanto oggi sono ancora tra i primi nel nostro continente e nel ranking mondiale di categoria. Il nostro è un ambiente difficile. Devi sempre essere almeno al 70% della forma perché se arriva la chiamata importante non puoi dire di no ed in poco tempo devi essere in grado di presentarti al 100% della condizione. Un po’ come è accaduto con il match contro Braehmer. In Germania si respira un’aria simile a quella americana. Grande attesa, grande attenzione per i campioni locali, grandi potenzialità. Da noi purtroppo non è così ed anche organizzare una serata come quella del 15 novembre presenta mille difficoltà, soprattutto nella ricerca sponsor. Fino a quando la passione mi sosterrà, ed oggi è ancora molta, proseguirò l’impegno, nella doppia veste di pugile e organizzatore. E non dimentichiamo il mio lavoro presso il mercato di Corso Racconigi a Torino con il banco di salumi e formaggi”.
Avresti mai pensato di arrivare a questi livelli?: “Ci ho sempre creduto, mentre molti invece non davano al sottoscritto e al mio maestro nemmeno una lira. In altrettanti si sono dovuti ricredere soprattutto dopo la conquista del titolo italiano nel maggio di quest’anno”. Paure quando ti stavi preparando per l’Europeo?: “Ci sono state, inutile negarlo. Ma le ho superate ed oggi sono più forte. Quando combatti davanti a 10.000 persone, ti alleni con 3000 sguardi che ti fissano, così in occasione delle pesate, cresci e ti migliori”. Da Montanaro, dunque, venerdì 15 novembre, Abatangelo riparte per salire, pur mantenendo i classici piedi per terra, sempre più in alto.
Roberto Bertellino
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