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BrBa: qualche retroscena di Ozymandias

Creato il 20 settembre 2014 da Nicola933
di Giulia Ferrari BrBa: qualche retroscena di Ozymandias - 20 settembre 2014

bbDi Giulia Ferrari. A circa un anno dalla fine, con fan in tutto il mondo e un totale di 58 nomination agli Emmy (di cui 16 vintiBreaking Bad ha raggiunto di diritto lo status di serie cult. Recentemente l’autrice Moira Walley-Beckett e il regista dell’episodio Rian Johnson hanno deciso di svelare qualche retroscena di Ozymandias, la terz’ultima puntata della serie.

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Come sappiamo, il titolo viene da una poesia di Percy Bisshe Shelley, poeta inglese e marito di Mary, l’autrice di Frankenstein.

In occasione dell’episodio era stato diffuso un bellissimo promo che potete vedere alla fine dell’articolo, in cui Bryan Cranston (Walter White) interpretava i versi del sonetto di Shelley.

“My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!’
Nothing beside remains.”

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Il tema centrale di Ozymandias è il declino del potere. La poesia infatti prende il titolo dal nome greco di Ramses II, “re dei re”, la cui statua (o quel che ne rimane) è ormai un colossale relitto.
Il sonetto non è altro che un monito: anche il più forte degli imperi è destinato a crollare ed essere dimenticato. E come dimenticare le parole di Walter, “I’m in the empire business”?

Difficile dunque avvicinarsi a quella puntata a cuor leggero, con la coscienza che sarebbe stato molto probabilmente l’inizio della fine per Walt. In pochi minuti vediamo un flashback di Walt e Jesse che cucinano per la prima volta, la nascita dell’impero, e subito dopo lo vediamo crollare, nel deserto, non solo luogo in cui Heisenberg ha nascosto i soldi ma anche topos letterario presente anche nel sonetto di Shelley.
Da un momento all’altro solo distruzione e rovina, Walt perde Jesse, la sua famiglia e quasi tutti i suoi soldi nel giro di pochissimo tempo.

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Moira Walley-Beckett, fresca di Emmy per Ozymandias, e Rian Jonson hanno deciso di raccontare qualcosa di quei momenti carichi di tensione.

La Walley-Beckett ha rivelato: “Sì, e stata una scena estremamente complicata da scrivere, piena di crescendo e decrescendo, ogni personaggio ha il suo punto di vista e c’è una gran confusione mentre i conflitti aumentano. Nel corso delle scene vediamo come quasi tutti i personaggi hanno una specie di epifania e capire tutto improvvisamente è devastante per ognuno di loro. In particolare Walter Jr, che finalmente apre gli occhi e vede suo padre per quello che è davvero. Skyler realizza man mano che Walt ha ucciso Hank e cerca di tagliarlo fuori dalle loro vite, letteralmente. Infine Walt, dopo la lotta con la moglie, ripete come un mantra “noi siamo una famiglia”, mentre si accorge di averli persi per sempre.

Johnson ha continuato: “Il momento più difficile è stato quello prima della lotta, quando Walt ammette che Hank è morto e Skyler pensa l’abbia ucciso lui, tutta la scena è retta dalla frase “I tried to save him!” di Walt, che abbiamo girato più volte per trovare il modo giusto, fra una gelida ammissione e uno scatto di rabbia incontrollabile, che era quello che Cranston preferiva. Aveva ragione, è molto più onesto e ti fa capire che Skyler, prendendo quel coltello, vuole solo proteggere la sua famiglia. La scena col coltello è stata in realtà la più facile, ci ha addirittura dato la possibilità di sciogliere tutta la tensione accumulata prima.

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Moira Walley-Beckett ha poi concluso: “Abbiamo provato la scena e modificato un po’ i dialoghi, ho aggiunto una battuta a Skyler: “Non dire un’altra parola”, secondo entrambe andava detto. Era necessario che Skyler menzionasse tutte le bugie dette da Walt non solo a lei, e l’emozione dietro questa frase è potentissima. Ha funzionato principalmente perché Walt non credeva davvero che Skyler sia in grado di fargli del male, e ha fatto l’errore di dire un’altra parola.
Bryan e Anna sono stati bravissimi sul set, hanno imparato alla perfezione la coreografia della lotta, anche se per loro è stato molto stancante sia dal punto di vista fisico che emotivo.


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