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BREVE DIZIONARIO NON-ORDINATO DEI TERMINI DELLA STORIA DEL RUSSIA ZARISTA E SOVIETICA (con una nota di M. Gallo sulla Rivoluzione del ’17)

Creato il 30 novembre 2011 da Tirsenide

DizionarioBREVE DIZIONARIO NON-ORDINATO DEI TERMINI DELLA STORIA DEL RUSSIA ZARISTA E SOVIETICA (con una nota di M. Gallo sulla Rivoluzione del ’17)

OBŠINA:  comunità rurale di origine medievale.

MIR : l’obšina dopo la riforma agraria di Stolypin (fine del sec XIX).

POMEŠČIKI: i grandi proprietari terrieri.

KULAK: contadino proprietario benestante.

ZEMSTVO: organo rappresentativo di una provincia.

DUMA: organo rappresentativo di una città.

OKHRANA: polizia segreta russa (zarista).

NARODNIČESTVO: la dottrina del populismo russo.

MEŽRAJONCY:  organi interdistrettuali di rappresentanza politica socialdemocratica (con leader TROCKIJ).

STAVKA: Comando militare superiore.

SOVNARKOM: Consiglio dei commissari del popolo. Governo sovietico fino al 1946.

ČE.KA: (“commissione straordinaria” della) polizia antirivoluzionaria.

CIK, VCIK: comitato esecutivo, eletto dal consiglio dei soviet.

KOMBEDY: Comitati di lotta contro i Kulaki

REV VOEN SOVET: Consiglio militare sovietico presieduto da TROCKIJ

PARTIZANČINA: movimento filo-bolscevico attivo nelle zone “bianche”.

SEREDNJAK: contadino medio.

VSNCH: Consiglio superiore dell’Economia.

EDINONAČALIE: Direzione unica degli organismi rivoluzionari.

SOVCHOZ: Azienda statale agricola

POLITBJURO: Organo politico del Comitato Centrale (del Partito Comunista bolscevico).

ORGBJURO:  sezione dell’ organizzazione del CC.

ISPOLKOMY: Comitati esecutivi dei Soviet.

UKLON: Termine dispregiativo per chi professava idee non conforme al Comitato Centrale.

G.P.U.: ex CE.KA, divenuta polizia segreta.

SMYČKA: nella pubblicistica sovietica significava la forte alleanza operai-contadini

GOSPLAN; Commissione statale per la pianificazione.

NKVD: Polizia politica sostituente la GPU nel 1934.

KOMSOMOL: “Unione comunista della gioventù”. La gioventù comunista leninista.

GOELRO: Piano per l’energia elettrica e l’elettrificazione.

OBLAST’, KRAJ, OKRUG, RAJON:  Regione, Territorio, Circondario , Distretto

PJATILETKA: Piano quinquennale.

POLITOTDELY: sezioni politiche. Organi di direzione del partito nell’esercito e in determinati settori economici.

VYDVIŽENIE: nuovi elementi del partito dopo la morte di Lenin (“La grande promozione”).

UKLON: il termine indica colore che avevano una propensione per la “deviazione” dall’ortodossia del partito (bolscevico). Sotto Stalin indicava tutti i rivoluzionari considerati “criminali”.

Nota

Max Gallo: 1917, la Rivoluzione al potere.

Molti dei quotidiani dell’epoca osservarono la “strana” coincidenza fra la storica notte del 25-26 ottobre del Palazzo d’Inverno e quella avvenuta un mese dopo. Se la Rivoluzione dall’alto si era infatti limitata all’occupazione simbolica dei luoghi dell’antico governo, impadronendosi dei saloni nei quali si era esercitato l’antico potere, la rivoluzione dal basso scese fino ai sotterranei e diede l’assalto alle Cantine dell’ex Reggia nelle quali erano custoditi una quantità di vini per un valore di alcuni milioni di rubli. Seguiamo la cronaca secondo i giornali a più grande tiratura. Tutto il mese di Novembre aveva visto succedersi una serie ininterrotta di furti di vino al Palazzo. Si era reso necessario affidare la sorveglianza dei locali a reparti dell’esercito. La sera del 23 novembre presso il Palazzo d’Inverno cominciarono a radunarsi gruppi di marinai e soldati insieme a personaggi “equivoci” fra i quali molti erano gli ubriachi. Verso le 23 una folla di persone diede l’assalto alle finestre dello scantinato che si affacciava su di un canale e forzò le porte. Le sentinelle, a scopo di intimidazione spararono alcuni colpi a salve. Ma la folla, dopo aver ripiegato si riprese sbaragliò il posto di guardia irruppe nel Palazzo e penetrò nelle cantine. La FESTA durò tutta la notte, almeno fino alle sette del mattino, coinvolgendo gruppi sempre più numerosi della popolazione. Parte del vino veniva consumata sul posto, parte veniva venduta ai passanti e agli speculatori affluiti sul luogo del saccheggio.

La notizia dell’assalto si era intanto diffusa tra i militari delle diverse guarnigioni cittadine che, a loro volta, seguendo il flusso cittadino della popolazione cominciarono a dirigersi verso il centro. Marinai e soldati ubriachi giacevano poco dopo sulla neve nei paraggi dell’Ermitaz, del canale d’Inverno e del lungofiume.

A partire dalla mattina tardi si cominciarono a prendere dei provvedimenti per interrompere la “devastazione”: le nuove autorità faticarono molto, alcuni giorni, per ripristinare l’ordine (ndr).  



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