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Breve elogio della maglia

Creato il 07 gennaio 2011 da Ilgrandemarziano
Breve elogio della magliaA me capita di vedere i gomitoli come tubetti di tempera. E quelle scatole sugli armadi o sotto i divani, piene di palle di lana, come quelle affascinanti valigette di legno con tutti quei tubetti in ordine di colore, come arcobaleni acchiappati da uomini dotati di poteri speciali. O forse soltanto capaci di sognare. L'unica differenza è che quelle sfere pelose sono nemiche dell'ordine, e con loro la faccenda di mettersi in fila secondo la lunghezza d'onda non funziona. I gomitoli sono come gli ingredienti primordiali del Big Bang, prima ancora della luce degli arcobaleni, e la loro tendenza naturale è il caos. E non è forse vero che solo dal caos può nascere una stella danzante? (Okay, okay, quest'ultima - lo ammetto - non è mia). Insomma, ci vuole qualcuno che sappia il fatto suo, per avere ragione di loro.
Breve elogio della magliaCosì lei prende i ferri, più spessi, più sottili, corti o circolari, a seconda del tipo di stelle e galassie e pianeti, e dà forma al lungo filo, come nel gioco di un demiurgo infreddolito. E crea. Ma c'è molto più di quanto sembri in quel suo gesto silenzioso. Non è solo qualcosa che viene (solo) da una tradizione secolare. E men che meno femminile, a dispetto della faccenda delle parche. Non è (mai stato) un privilegio delle nonne e delle (vecchie) zie che parcheggiano sulle sedie a dondolo scricchiolanti davanti alle finestre di legno. Fuori la pioggia o la neve. Il brodo che bolle. Il gatto che fa le fusa vicino al fuoco. Odore di castagne e di galline. E il mondo, quello vero, quello che vive, fuori, che va avanti senza di loro. Odiosi luoghi comuni, duri da abbattere come draghi davanti a un San Giorgio senza cotta di maglia.
Breve elogio della magliaInvece c'è abilità manuale. C'è sapienza tecnica. C'è il sudore del tempo e la disciplina della pazienza. Ci sono regole da seguire e da infrangere. C'è l'immaginazione che danza in equilibrio sulle punte di metallo. E c'è l'estro creativo. E non sono forse queste, le caratteristiche proprie di un'Arte? Eppure non un'arte qualunque. Questa è un'arte speciale o forse un po' più speciale delle altre. Gomitoli come tubetti. Ferri come pennelli. Esseri umani (e marziani) come fredde pareti e affreschi a riscaldarli.
Come ogni attività creativa, naturalmente, ha i suoi tentativi e le sue ripartenze, le sue esperienze e i suoi vicoli ciechi, le sue banalità e i suoi lampi di genio, indifferenze e meraviglie, croste e capolavori.
Ma tutto questo non la rende forse, a maggior ragione, un'Arte?
(dedicato a Knitting Bear e al suo marzianino, con gratitudine)

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